Pasta integrale, perché aiuta a non ingrassare

Con la pasta integrale l’assorbimento dei carboidrati è più lento, e così si riduce l’accumulo di grassi. Inoltre, contiene vitamine, fibre e sali minerali.
Quando conviene davvero usare la pasta integrale nella dieta? E quali sono le differenze più importanti con la pasta bianca? Sono domande alle quali proviamo a dare risposte puntuali, con una premessa: sicuramente la pasta integrale è utile nel momento in cui si decide di volere dimagrire, anche grazie a un processo più lento di assorbimento dei carboidrati e al fatto che la pasta integrale ci regala un maggiore senso di sazietà. E dunque ci induce a mangiarne meno. Ma esaminiamo con ordine le proprietà, i benefici, le caratteristiche di questa scelta, e come si può declinare al meglio nella nostra tavola.
Pasta integrale
La pasta di semola integrale di grano duro si ottiene attraverso un impasto di semola integrale di grano duro e acqua. La parola “integrale” indica che la semola utilizzata non è soggetta al processo di raffinazione che si esegue per ottenere la farina bianca. Nella farina integrale tutte le componenti del chicco, crusca, endosperma e germe, sono conservate, perché i chicchi sono macinati così come la natura li crea, insieme al loro rivestimento esterno. Anche le proprietà nutritive, di conseguenza, sono elevate…

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Perché noi abbiamo le allergie e i nostri nonni non le avevano?

Vi siete mai chiesti come mai i nostri nonni non soffrissero di allergie alimentari, o comunque perché questo disturbo non fosse così frequente come oggi?
Le allergie alimentari stanno diventando una preoccupazione per quasi ogni famiglia e sono in netta crescita. Oltre a rendere difficile la vita a coloro che soffrono di questa moderna epidemia, ciò produce un ulteriore costo sia per il sistema sanitario che per le tasche di tutti.
Ogni 3 minuti una reazione allergica alimentare manda qualcuno al pronto soccorso, che in un anno significa 200.000 visite al pronto soccorso. Secondo uno studio pubblicato nel 2013 dal CDC, le allergie alimentari tra i bambini negli Stati Uniti, sono aumentate di circa il 50% tra il 1997 e il 2011. E in Italia le cose non vanno meglio.
Sembra che l’allergia al latte sia la più diffusa, probabilmente perché nel prodotto si trovano diversi ormoni della crescita e i residui di antibiotici, di cui si abusa negli allevamenti intensivi…

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