“Smart Helmet” e “Robocop”… anche in Italia

di Jack Burns

Il Nuovo Casco della Polizia esegue la scansione per Covid-19 e utilizza il Riconoscimento facciale.

Il nuovo casco della polizia esegue la scansione per Covid 19 e utilizza il riconoscimento facciale

Ci sono voluti 33 anni ma “Robocop” è ora qui. Beh, non esattamente, ma l’ascesa dello stato di polizia alimentata dai progressi della tecnologia, ha dato vita a un casco equipaggiato con visiera elettronica, che sicuramente soddisferà i più ansiosi “agenti di pace”.

Si chiama “Smart Helmet” e può controllare i passeggeri aeroportuali alla ricerca del virus Covid-19 e fornire all’ufficiale addetto alla scansione altri parametri vitali. I funzionari pubblici di Flint, nel Michigan, non possono fornire acqua potabile pulita ai propri residenti, ma i viaggiatori che si recano all’aeroporto internazionale di Bishop, in compenso possono “dare un’occhiata” ai nuovi caschi robotici dei poliziotti attualmente impiegati.

Con il pretesto di controllare i passeggeri per COVID-19, lo Smart Helmet, prodotto da KeyBiz con sede in Italia, può scansionare la temperatura corporea dei viaggiatori da oltre 20 piedi di distanza.

Ma lo Smart Helmet non si limita alle scansioni della temperatura corporea che qualsiasi termometro a guida laser può eseguire. In esso è installato un software di riconoscimento facciale che può fornire all’agente di polizia altre informazioni relative a diversi ambiti: ad esempo, se un individuo è inserito una lista di controllo per terrorismo o in una lista di divieto di volo, se ha multe in sospeso, i crimini eventualmente commessi ecc. Insomma ogni aspetto che riguarda l’individuo e anche se sei completamente innocente, sarai soggetto a queste scansioni.

I caschi sono già stati schierati in Italia e altrove nel mondo. Le scansioni della temperatura possono essere eseguite a una distanza di ben 20 piedi e se questa risulta superiore alla media, verranno condotte ulteriori indagini sulla salute del viaggiatore, per determinare se il passeggero è troppo malato per viaggiare.

A chiunque non sia un passeggero che registra una temperatura superiore alla media, verrà chiesto di lasciare l’edificio del terminal dopo che la polizia avrà condotto alcune limitate indagini di contatti con il coronavirus, per scoprire quali aree dell’edificio potrebbero essere state esposte.

Noi avevamo già compreso da un bel po’ di tempo che la pandemia Covid-19 sarebbe stata usata per ottenere una maggiore invasione della privacy. Alcuni di noi sono abbastanza in là con gli anni da ricordare quando salire a bordo di un aereo era semplice: bastava comprare un biglietto e salire a bordo. Se andremo avanti così per salire su un aereo dovrai fornire il tuo nome, età e data di nascita, e dovrai possedere un “ID reale”.

Senza di esso non ti sarà permesso volare. All’arrivo in aeroporto, la tua identificazione verrà scansionata e ulteriormente controllata nei database per eventuali flag che potranno sorgere. Successivamente, tutte le tasche dovranno essere svuotate, le scarpe tolte, le cinture, i cappelli e i gioielli di metallo rimossi. Sarai inserito in un dispositivo di “annusamento” per controllare se stai trasportando materiali per la fabbricazione di bombe o droghe.

Successivamente, verrà scansionata l’intera immagine del tuo corpo. Più tardi, un perfetto estraneo potrà accarezzarti e tastare persino le tue parti intime, mentre aspetti che venga dato il nullaosta… solo a quel punto potrai recuperare i tuoi averi. Ma questo solo se il tecnico dei raggi X non penserà che il tuo collutorio abbia troppe once nel suo contenitore. A quel punto il signor Robocop scansionerà i lineamenti del tuo viso e farà ulteriori indagini. Tutte queste cose saranno probabilmente catalogate in altri database e i dati incrociati.

L’intera invasione della privacy sarà giustificata dai timori che circondano una pandemia piuttosto lieve ma usata ad hoc, usando slogan come “è per la tua salute e sicurezza”.

A maggio a Milano alla stazione metropolitana di Bisceglie e all’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, prime prove per i carabinieri con Smart Helmet

Fiumicino. Ecco lo "smart helmet": controlla la temperatura corporea fino a 7 metri - La Repubblica

Il primo test è stato fatto alla stazione metropolitana di Bisceglie, sulla linea rossa M1 e altri sono attivi all’aeroporto di Fiumicino. Lo “Smart Helmet”, termoscanner portatile, a forma di elmetto, dotato di schermo piatto che, grazie ad una realtà virtuale incorporata e immagini in alta risoluzione, consente all’operatore che lo indossa di misurare, fino ad una distanza di 7 metri, la temperatura corporea delle persone in transito nelle aerostazioni.

Articolo di Jack Burns

Riferimenti:

https://ilfaro24.it/milano-i-carabinieri-in-metro-con-lo-smart-helmet-il-casco-che-rivela-la-febbre-a-distanza/

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte originale: https://humansarefree.com/

Fonte: https://ningishzidda.altervista.org/smart-helmet-il-robocop-italiano/

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