Q-Anon: tutti in casa, aspettando gli “007 dell’Apocalisse”?

Il mondo è in mano a mostri pedofili, che però stanno per essere sbaragliati. Da chi? Dagli “Anons”…

Che cos'è Qanon, la teoria del complotto del momento - Wired

Q-Anon, ovvero i “patrioti” americani, intelligence militare segretamente mobilitata da Donald Trump con lo stranissimo ordine operativo presidenziale del dicembre 2017, che dichiara che “corruzione, pedofilia e traffico di esseri umani” rappresentano “una minaccia per la sicurezza nazionale”.

L’ordine presidenziale straordinario è una notizia, il resto è una tesi. Per molti, solo una leggenda, per  altri realtà: è la narrazione di Q-Anon, misteriosa sigla che distilla “drop”, sibillini avvertimenti sul web. Il messaggio: “tenetevi pronti, perché la fine del mondo è vicina”. O meglio: sta per crollare un establishment criminale che mette insieme finanza, politica e disinformazione mainstream, con contorno di pedo-satanismo e ogni altro orrore, immaginabile e non, coltivato da personaggi potenti e insospettabili.

Messa così, sembra l’ennesima riedizione del cospirazionismo classico, alla David Icke. Con una differenza: per Q-Anon la “guerra dei mondi” è ormai in corso, e la bella notizia è che i “buoni” vinceranno. Magari, tanto per cominciare, spedendo in galera nei prossimi giorni un “super-cattivone” come Bill Gates, che da opaco monopolista dell’informatica si è trasformato in altrettanto opaco quasi-monopolista dei vaccini, grazie ai compiacenti strateghi dell’Oms.

Non è facile maneggiare un materiale come quello proposto da Q-Anon, data l’assenza totale di fonti verificabili. Ci hanno provato a “Border Nights” tre appassionati della materia: Alessandro Sieni (terapeuta), Gustavo Palumbo (artista) e Tom Bosco (giornalista). Tutti e tre tendono ad accreditare la versione dei cavalieri del bene, impegnati a sgominare la rete del male. Sieni, addirittura, sospetta che il miliardario Jeffrey Epstein – famoso per i festini a luci rosse con minorenni, nella sua isola caraibica, alla presenza di pezzi da novanta come Bill Clinton – non sia affatto morto, e stia anzi collaborando con gli “anons” per smantellare l’impero del male.

Arrestato lo scorso 6 luglio, Epstein si sarebbe suicidato, il 10 agosto, in un carcere di massima sicurezza di New York. Le sue guardie? Si sarebbero distratte. “Lo hanno suicidato”, pensarono in tanti. E se invece non fosse mai morto? E’, appunto, la tesi di Sieni, che “spara”: “E se domani si scoprisse che, quando è stato arrestato, Espstein si trovava a casa del suo grande amico Bill Gates?”. Tombola: il patron della Microsoft, e soprattutto della fondazione pro-vax più vicina all’Oms, sembra essere finito in una posizione scomoda, da quando Trump – imitato da Boris Johnson e dal giapponese Shinzo Abe – ha annunciato che taglierà i viveri all’Oms, accusata di scarsa trasparenza nella gestione del coronavirus.

Bill Gates weigert sich zu erklären, warum er 2013 mit Jeffrey ...

Pesantissime le accuse di Luc Montagnier, scopritore del virus Hiv e Premio Nobel per la Medicina: secondo lo scienziato francese, il virus che dà origine alla sindrome Covid-19 sarebbe “sfuggito” al laboratorio cinese di Wuhan, che operava sotto la supervisione dell’Oms. Per alcuni seguaci di Q-Anon, il caso è risolto: l’Oms e i suoi “complici” avrebbero contagiato il mondo, imponendo il coprifuoco quasi ovunque, e preparandosi a lanciare il super-vaccino di Bill Gates. Secondo Gustavo Palumbo, per certi versi, persino questo estremo semplicismo narrativo può essere considerato psicologicamente utile: tenendosi lontano dalla politica consueta, di cui ormai il pubblico diffida, aiuterebbe comunque anche i più sprovveduti a prendere coscienza della colossale impostura su cui si reggerebbe buona parte della governance mondiale, tuttora “coperta” dai grandi media.

Al contrario, secondo i detrattori di Q-Anon, il complottismo estremo (fuori misura in tutto, a partire dal suo lessico e dal suo stesso immaginario, un po’ infantile) è un regalo favoloso, offerto proprio al peggior establishment: gli consente di cestinare, come grottesca spazzatura complottistica, anche le voci autorevolmente alternative, quelle di cui oggi ci sarebbe un drammatico bisogno.

E a proposito di fonti attendibili, Alessandro Sieni si avventura in un ragionamento sottile: siete così sicuri, dice, che non abbia un secondo fine la detenzione “barbara” di un personaggio-chiave come Julian Assange? La sua speranza è che quella carcerazione (ingiusta) sia solo provvisoria, in attesa della fatale “ora X” in cui, finalmente, le “forze del bene” riusciranno a prevalere, dunque a riabilitarlo come eroe civile.

Quanto alla disastrosa, allucinante situazione di casa nostra: non è possibile, semplicemente, che sia casuale – dovuta solo a scandalosa inettitudine – l’inaudita débalcle del governo italiano, incapace di misure tempestive contro il virus e tuttora inerte, sul piano economico. Il sospetto: si vuole che l’Italia sprofondi nella disperazione socio-economica, facendo da cavia, per farle toccare finalmente con mano la vera natura del brutale regime Ue? Detto in altro modo, e senza evocare invisibili “007 del bene”, è quello che sta comunque succedendo: si temono esplosioni sociali, data l’assenza di veri supporti economici. In teoria, sarebbe la premessa per una svolta politica epocale: il ritorno alla sovranità democratica.

Che vi siano regie contrapposte, sono in molti a dirlo: è in corso una guerra sotterranea, per provare a sbaraccare quarant’anni di neoliberismo. Ma gli attori sono tanti, e gli interessi appaiono intricati: almeno quanto i pezzi di Deep State che si starebbero confrontando, giorno per giorno, tra disinformazione occulta e fendenti palesi come quelli di Trump contro l’Oms e Bill Gates, il “filantropo” dal vaccino facile.

Di fronte a enormità come quelle evocate – arresti impensabili, crollo imminente di tanti intoccabili – il cittadino tende a restare più che mai spettatore passivo: perché mai muovere un dito, del resto, se la “rivoluzione del bene” è affidata ai benemeriti Rambo delle forze speciali? Tutti in casa, aspettando che i buoni sistemino il mondo? Non è così che funziona, di solito: per farsi sentire, ad esempio, i francesi hanno dovuto indossare un gilet giallo e scendere in strada. Ognuno deve fare la sua parte, dare il proprio contributo, informatevi e condividete informazioni… è essenziale. Fra non molto, in tante famiglie finiranno i soldi per fare la spesa. Da lì in poi, si accettano scommesse.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.libreidee.org/2020/04/q-anon-tutti-in-casa-aspettando-gli-007-dellapocalisse/

DOSSIER WIKILEAKS. SEGRETI ITALIANI
Le verità che vi hanno nascosto sul nostro Paese, dagli archivi più discussi: gli illeciti della politica, i giochi sporchi delle multinazionali, gli scandali vaticani e le guerre "giuste". Tutto quello che non avreste dovuto sapere sull'Italia.
di Stefania Maurizi

Dossier Wikileaks. Segreti Italiani

Le verità che vi hanno nascosto sul nostro Paese, dagli archivi più discussi: gli illeciti della politica, i giochi sporchi delle multinazionali, gli scandali vaticani e le guerre "giuste". Tutto quello che non avreste dovuto sapere sull'Italia.

di Stefania Maurizi

Prefazione di Julian Assange

I misteri della Repubblica da Ustica al caso Calipari, le mazzette ai Talebani, la guerra degli americani contro la magistratura italiana, la partita per il nucleare, fatta di pressioni diplomatiche, tangenti e giochi di potere. Le trame del Vaticano, la compravendita e lo stoccaggio di armi, l'assalto delle multinazionali alle nostre istituzioni e al nostro mercato del cibo.

C'è una parte del Paese che procede nell'ombra e che continua a sottrarsi all'opinione e al giudizio dei suoi cittadini. È l'Italia taciuta, non detta, che produce segreti, che coltiva rapporti sconvenienti, che si smentisce nei fatti.

La stessa Italia che tuttavia non è sfuggita allo sguardo dì WikiLeaks, l'organizzazione che ha aperto gli occhi di milioni di persone sull'inquietante serie di illeciti commessi da governi, istituzioni e aziende di mezzo mondo, e messo in crisi i Servizi segreti di molte nazioni.

Per la prima volta in questo libro di Stefania Maurizi - l'unica giornalista italiana a cui Julian Assange ha consegnato i database segreti di WikiLeaks - vengono rivelate le informazioni contenute nei file dedicati al nostro Paese: un percorso unitario che riproduce una preoccupante fotografia "in negativo", un quadro brutale e non più trascurabile dei metodi con i quali si governa l'Italia.

Noi siamo convinti che non ci sia la democrazia laddove ci sono archivi pieni di verità incoffessabili
Julian Assange

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