“Parigi Capitale d’Italia”. ​Bufera sull’intervista di Fazio a Macron

di Bartolo Dall’Orto

Polemiche sul lungo monologo del presidente francese. Ira della Meloni: “Fazio si faccia pagare dai suoi amici d’Oltralpe”.

Fabio Fazio intervista Emmanuel Macron ed è (ancora) polemica. Che il lungo faccia a faccia tra il conduttore e il presidente francese sarebbe finito al centro del dibattito politico italiano, lo si era capito dal giorno dell’annuncio. Ma ora a finire nel mirino, sono anche le domande scelte dalla redazione per l’inquilino dell’Eliseo.

Alla fine è stata un’intervista in cui Macron ha cercato di ricucire il rapporto con l’Italia e in cui si è proposto come maestrino in uno scontato spot pro-Europa. “Ci sono stati malintesi tra Italia e Francia ma bisogna andare oltre”, ha detto il presidente francese. “I malintesi e le peripezie più recenti non sono gravi, bisogna andare oltre: ci sono state affermazioni un po’ eccessive. Quello che dobbiamo ai nostri popoli è andare oltre”. Poi il leader di EnMarche! ha parlato di Europa, dell’accordo di Aquisgrana, della pressione cinese e ha infine provato a mettere in guardia dal ritorno del nazionalismo.

Mentre la politica digerisce l’intervista macroniana, sulle domande di Fazio si scatena un polverone di polemiche. A sollevarle è Giorgia Meloni, già critica su Che tempo che fa. “Secondo voi avrà il coraggio di chiedergli conto del neocolonialismo francese in Africa condannato dal Parlamento italiano con la recente mozione di Fratelli d’Italia?”, si domandava la leader di FdI prima del lancio dell’intervista. La tanto attesa domanda non c’è stata, anzi. Ne sono mancate anche altre, in particolare quelle sui temi caldi che hanno contrapposto Parigi a Roma. Un esempio? Nessuna richiesta di chiarimento sulle incursioni della Gendarmerie francese al confine italiano tra Claviere e Bardonecchia, oppure sui respingimenti o sulla condanna della Cedu per il trattamento dei minori richiedenti asilo.

A far scattare sulla sedia la Meloni, però, è stato un altro passaggio, quello in cui il conduttore ha affermato che “…si dice che Parigi sia la capitale d’Italia anche per quanti sono gli italiani che abitano qui e anche viceversa”.

L’affermazione non è affatto piaciuta a Giorgia Meloni, che con un twitter afferma: “Servo tra i servi, Fazio intervista Macron e dichiara: ‘Si dice che Parigi sia la Capitale d’Italia’. Dato che è pagato con milioni di italianissimi euro per dire che l’Italia è una colonia francese, sarebbe bene fosse spedito a farsi stipendiare dai suoi amici d’oltralpe”.

Articolo di Bartolo Dall’Orto

Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/parigi-capitale-ditalia-bufera-sullintervista-fazio-macron-1656255.html

LA FRANCIA IN COSTA D'AVORIO: GUERRA E NEOCOLONIALISMO
di Tony Akmel

La Francia in Costa D'Avorio: Guerra e Neocolonialismo

di Tony Akmel

Il 19 settembre 2002, dopo che Laurent Gbagbo, presidente della Costa d'Avorio, ha aperto il mercato del paese ad investimenti di società cinesi, statunitensi e giapponesi nel settore dei lavori pubblici e delle concessioni per l'estrazione del petrolio, è scoppiato un tentativo di colpo di Stato ai danni di questo Presidente.

Per un lungo periodo, nei mercati sopra citati, hanno operato solo e soltanto gruppi economici francesi. In questo famigerato 19 settembre, uno sparuto gruppo di militari, con armi e mezzi più sofisticati e potenti di quelli dell'esercito regolare ivoriano, ha tentato di prendere possesso di tutti i punti strategici di controllo del potere.

Qualunque multinazionale dovrebbe temere di perdere un mercato così appetibile come quello della Costa d'Avorio che, oltre alle sue risorse naturali quali greggio, gas naturale, diamanti, oro, manganese, minerali di ferro, cobalto, bauxite, rame, energia idroelettrica, ha anche risorse agricole come caffè, banane, noci di cocco, mais, riso, zucchero, cotone, gomma, legname, ananas e olio di palma, oltre ad essere il primo produttore di cacao al mondo.

Questo testo, nel denunciare la genesi e le motivazioni di un conflitto le cui conseguenze si trascinano sino ad oggi, ne ripercorre le tappe principali mettendo in luce le ingerenze internazionali e le contraddizioni dell'intervento militare francese, chiaramente dovuto all'apertura del ricco mercato ivoriano alle multinazionali cinesi, giapponesi ed americane a discapito di Parigi.

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Un commento

  1. Senza dimenticare il trattamento verso i gilet gialli che comprende morti, perdita di occhi e mani, e altre sevizie. Da qui una serie si suicidi tra i poliziotti coinvolti. Questa europa pronta a schierarsi in un colpo di stato contro un presunto dittatore oltre oceano come Maduro, perchè non ripropone lo stesso trattamento a Macron che è parte di questa disunione europea?

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