“Obamagate”, un tweet al veleno contro Renzi

di Gianmarco Landi

George Papadopoulos, stretto collaboratore di Donald Trump, l’altro ieri notte ha spedito una pillola di veleno via twitter in Italia, direttamente in bocca a Matteo Renzi.

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Papadoupolos dice che ora, dopo l’ufficializzazione dei nominativi richiedenti l’unmasking resa dalla National Security Agency, tutti noi sappiamo che il Governo italiano fu coinvolto nello spionaggio ingiustificato nei suoi confronti, e di converso in quelli di Trump. Quindi il collaboratore del Presidente degli Stati Uniti, osserva che la svolta sul “Russiagate” a favore di Trump, si ha con le prove raccolte in Italia nel passaggio dal Governo Conte 1 a quello Conte 2 dal magistrato Durham, l’uomo del segretario al Dipartimento Giustiza USA, William Barr. Quest’ultimo era da tutti ritenuto come rimasto in squadra con i Bush, acerrimi nemici di Trump al pari di Obama e dei Clinton, ed invece si è rivelato il più forte guardiano dell’Amministrazione Trump.

Ed infine nel tweet Papadopoulos conclude con la domanda chiave: perchè Obama ricevette la visita di Renzi in ottobre 2016, nel pieno delle due campagne elettorali? Giova a noi considerare che in quel periodo Renzi era in campagna per legittimare la sua leadership istituzionale, che non era mai stata bagnata dall’acqua sacra delle urne, con il referendum Boschi per cambiare la Costituzione, venendo poi sconfitto con largo margine la notte del 4 dicembre 2016. Allo stesso modo Obama era impegnato a sostenere Hillary Clinton contro Trump, venendo sconfitto un mese prima di Renzi, il primo martedì di novembre 2016.

L’illazione a mezzo tweet di Papadopoulos è maledettamente violenta, ma anche seriamente fondata. L’uomo vicino a Trump, insinua che Obama e Renzi abbiano costruito nel 2016 le basi giuridiche e burocratiche per aggirare le rigide leggi americane anti watergate (caso di Nixon che spiava McGovern alle presidenziali 1972), allo scopo di spiare Donald Trump in campagna elettorale, e in seguito allestire prove false su fatti inesistenti, al fine ultimo di realizzare il compimento di un colpo di Stato al vertice degli Stati Uniti d’America!

L’Obamagate, quindi, è qualcosa di enorme e tremendo, perchè Obama è il Re di un Mondo che domina il Mondo. Si faccia attenzione: in Usa non c’è l’humus culturale popolare del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, che c’è in Italia, e perciò non darei per scontato il riverbero della logica del “too big to fail”, cioè della saggezza insita nel fermarsi perchè l’accaduto è troppo grande per svelarlo a tutti e far fallire così tanto un ‘Mondo’ che ha dominato il Mondo, e prima o poi, secondo certuni, ritornerà a farlo con ancora più spietatezza di prima.

Per capire come e quanto questo tweet di Papadopoulos sia dirompente e intrecci l’Obamagate all’Italia, bisogna prendere contezza sulle vicende Papadopoulos-Mifsud. Mifsud è un agente della Cia coperto dalle vesti di professore maltese all’interno della Link University, ambito di riferimento di un ex potente ministro degli Interni ai tempi della DC, Vincenzo Scotti, ed evidentemente ben protetto dai Servizi Italiani unitamenti a quelli americani.

Peraltro in quel periodo Papadopoulos si sposò con Simona Mangiante, una ragazza italiana, e anche per questo il personaggio vicino a Trump sembra essere legatissimo all’Italia, anche se il nostro Paese gli ha fatto vedere i sorci verdi, ma non certo per la deliziosa moglie. Papadopoulos fu adescato nella primavera del 2016 dal presunto professore Mifsud, che poi gli uomini di Trump scoprirono essere un agente della CIA. Il fantomatico professore maltese aveva fatto credere a Papadopoulos di poter avere informazioni sulle trentatremila email cancellate della Clinton, di cui oggi, si dice che lo staff di Trump sia ufficialmente entrato in possesso, così gettando nel panico i vertici del Partito Democratico Usa e dell’Alta Finanza globale, con cui Hillary aveva disinvolta dimestichezza di rapporti, tanto da trascorrere serate in pizzeria in particolari circostanze di amicizia.

L’accusa mossa dal Dipartimento di giustizia a Papadopoulos nel 2016, era che costui avesse contattato i russi, in quanto Misfud sarebbe stato un agente segreto russo, e da qui si intuisce tutta la valenza degli intrecci di complicità tra Servizi russi e americani, evidentemente istauratisi nel tempo con il “pasticcio Uranio russo di Hillary”, risolto con l’insabbiamento oltre 10 anni fa, e alla base anche dello screzio tra Hillary-Soros e l’indomabile Putin. Gli uomini di Putin sono stati anche ottime sponde, ma Putin da anni sa troppe cose scabrose e a qualsiasi tavolo si segga, è troppo forte per essere gradito. Così come fu per Erdogan, al duo Clinton-Soros sarebbe piaciuto moltissimo buttare giù Putin dal tavolo del gioco con un piripacchio qualsiasi alla presidenza della Russia.

Tornando alla storia del giovane collaboratore di Trump in Italia, lo scopo del tranello allestito nei suoi confronti, era quello di trovare pretesti per poter sostenere che gli associati di Trump fossero in contatto con i russi, e uno di questi tramiti è proprio il professore maltese Mifsud, agente della Cia che sarebbe però dovuto emergere nella realtà delle carte giuridiche e amministrative con la maschera di agente russo e non americano. Papadopoulos, essendo molto giovane, era evidentemente visto come un anello debole, infatti da Washington la Clinton gli fece mandare per ‘cucinarselo’ il leggendario Stephan Halper, agente CIA dai capelli bianchi legato alle potenti famiglie Bush e Rockefeller, un uomo molto esperto dell’Italia.

Il nostro Paese era un luogo ideale per cercare di far fare al ragazzo qualche pastrocchio che potesse ovviamente danneggiare Trump, oltre che se stesso. Papadopoulos dimostrò invece come Trump sapesse scegliersi i collaboratori ancorché giovani, perchè Paoadopulos respinse il sordido assalto in maniera ineccepibile, infatti pure le sue risposte vennero nascoste nel rapporto della CIA in quanto sarebbero apparse come elementi a sua discolpa, avvantaggiando sempre più Trump nel senso di profilare il suo ruolo di vittima.

Tuttavia CIA e FBI riuscirono 3 anni e mezzo fa a far condannare Papadopoulos con lo stesso schema adottato per affossare il generale Flynn, che Trump aveva designato come capo dell’Intelligence. Flynn nel genmaio 2017 sarebbe andato a capo ispettore anche delle tre potenti agenzie del Deep State, CIA, FBI e NSA, ma fu silurato da Pence, il vice di Trump, con il pretesto di aver mentito all’FBI nel corso dell’interregno 2016-2017. In realtà fu tutto un teatrino e la cedevolezza di Pence fu un passo indietro chiaramente tattico, perchè Flynn non aveva mentito all’Fbi sotto giuramento ma durante un interrogatorio conoscitivo e informale indebitamente registrato con intenti proditori.

Allo stesso modo non potendo fregare Papadopoulos con questioni rilevanti, lo incastrarono per aver fornito all’FBI una data scorretta di una settimana mentre ricostruiva tutti i suoi movimenti (che loro pedinavano da tempo qui in Italia) e appena gli agenti verificarono che aveva riferito loro una data imprecisa gli misero le manette ai polsi. Il giudice che in America giudicò Papadopoulos prestandosi ad esigenze che evidentemente esulano dalla Giustizia, tenne a precisare, nella sentenza, che l’evento era davvero risibile, perciò gli diede solo 14 giorni di reclusione, e non alcuni anni, come invece chiedevano i suoi potenti accusatori. Nella sentenza venne detto che questo episodio non aveva niente a che vedere con scandali tra Trump e Russia, esattamente come era successo con altre vicende attraverso cui erano stati stritolati altri uomini di Trump, a cominciare dal più importante di tutti, cioè il generale Flynn.

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Io non ho il diritto di accusare nessuno, e non lo faccio, ma poichè le illazioni di Papadopoulos sono pesanti e ben circostanziate, non possiamo fare spallucce.

Io, da semplice cittadino italiano, ho il diritto alla Democrazia e il dovere di difenderla esprimendo il mio libero pensiero, perciò pretendo di sapere cosa sia successo in Italia. È molto grave se noi tutti sapessimo da giudici o assisi del Congresso degli Stati Uniti, cosa è successo di molto grave contro la Democrazia.

Noi italiani abbiamo il diritto alla Democrazia e il dovere di difenderla, e lo abbiamo grazie ad una Carta Costituzionale che i nostri Padri Costituenti ci poterono donare a seguito di enormi sacrifici di sangue di ragazzi venuti qui, 73 anni fa, non solo per portarci jeans e Coca Cola, ma la Libertà necessaria allo sviluppo di tutti gli esseri umani.

Con questa premessa di domande retoriche lecitamente enfatiche, concludo con 4 domande reali:

1) I servizi segreti italiani, in base a chi e cosa, si sono messi a disposizione dell’Amministrazione Obama nel 2016 per aiutare Mifsud e gli altri attori della CIA e dell’FBI a circuire Papadopoulos, peraltro marito di una cittadina italiana, per poi farlo arrestare? In tal caso:

2) essi sapevano ciò che stavano facendo sul suolo italiano? Ed ancora:

3) chi li ha autorizzati in tal specifico senso del Governo? Cosa sa, se sappia qualcosa, il Copasir su tutto quanto è accaduto in Italia nel 2016, comprese le macchinazioni informatiche ai danni dell’imprenditore Occhionero, un cittadino italiano malcapitato in questa vicenda senza sapere, al tempo, i come, i quando e i perchè?

4) Il Parlamento della Repubblica ritiene di dover dibattere sull’importante fatto che il Presidente degli Stati Uniti lamenta di essere stato aggredito, sia lui, sia i suoi uomini, per il fine del compimento di un colpo di Stato al vertice della Democrazia degli Stati Uniti?

Non occorre evidenziare che il misfatto di cui Paoadopulos e soprattutto Trump si dolgono, ha avuto un significativo svolgimento proprio in Italia, lo snodo di vicende significative, con il Governo italiano del 2016 bellamente posto agli occhi del Mondo in una evidente posizione di complicità con l’Amministrazione Obama.

Non è sufficiente aver battuto Renzi al referendum del 2016 per gloriarsi di saper difendere la Costituzione quando le urne chiamano. Come insegna Karl Popper, la difesa della Società Aperta, Libera e Democratica, è un dovere continuo per ognuno di noi, ed è solo grazie all’esercizio di questi doveri, ricordiamocelo sempre, che corrispondono i diritti che abbiamo e che avremo in futuro.

Articolo di Gianmarco Landi

Fonte: https://www.imolaoggi.it/2020/05/16/obamagate-un-tweet-al-veleno-contro-renzi/

N.W.O. NEW WORLD ORDER - L'ALTRA FACCIA DI OBAMA
Il fallimento del sogno americano
di Enrica Perucchietti

N.W.O. New World Order - L'Altra Faccia di Obama

Il fallimento del sogno americano

di Enrica Perucchietti

Con questo saggio scoprirete fino a che punto si spinge il coinvolgimento di Barack Obama nel progetto di costituzione del NWO.

Presentato come l'incarnazione del Sogno Americano, il Presidente si è rivelato invece un'abile pedina dei poteri mondialisti, disattendendo tutte le promesse elettorali. Insignito del Premio Nobel alla Pace, si è dimostrato un guerrafondaio, continuando la politica estera intrapresa dai successori.

Documenti alla mano, conoscerete le vere origini del Presidente americano, il mistero del certificato di nascita, il reclutamento dei suoi genitori nella CIA, le ombre del suo passato, la sua affiliazione alla massoneria americana e il coinvolgimento nel Club Bilderberg. Vi sveleremo le tecniche di PNL e di condizionamento mentale che Obama utilizza nei suoi discorsi pubblici; le ambiguità della sua politica estera e il fallimento delle promesse elettorali.

Un saggio straordinario che svela finalmente i retroscena che si celano dietro la figura del Presidente, tipico esempio di burattino comandato da gruppi occulti. E ancora, i maxi finanziamenti da parte di Wall Street, Multinazionali e uomini corrotti nelle sue campagne elettorali, il benestare alla diffusione degli O.G.M. e all'introduzione di microchip sottocutanei, i veri interessi che si celano dietro la sua riforma sanitaria.

Un viaggio a ritroso nella vita di Obama per capire quali sono gli obiettivi che la sua amministrazione persegue: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale.

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