di Weltanschauung Italia
L’italiano non è una lingua di serie B!
L’invasione linguistica che sta soffocando la nostra lingua è, anno dopo anno, sempre più fuori controllo.
Il fenomeno è particolarmente evidente nel mondo del lavoro, dove sembra impossibile sostenere una conversazione senza ricorrere a un gergo ibrido.
Perché dobbiamo “schedulare un meeting” quando possiamo semplicemente “programmare una riunione”? Perché il “team leader” non può essere un “caposquadra” e il “project manager” un “responsabile di progetto”?
Si usano termini per apparire più “business oriented” (orientati al business? Concentrati sugli affari?).
La lingua italiana è capace di esprimere concetti complessi con precisione e bellezza. Sacrificarla sull’altare di un’internazionalizzazione superficiale è una resa culturale.
Bisogna difendere la chiarezza della comunicazione e rispettare la dignità di una lingua che ha dato al mondo capolavori letterari e scientifici.
Quando sentiamo qualcuno parlare di “deadline” invece che di “scadenza”, di “conference call” invece che di “teleconferenza”, ricordiamogli che l’italiano non è una lingua di serie B. E che, anche nel lavoro, la competenza professionale si dimostra con la precisione delle idee, non con l’ostentazione di un “inglesizzazione” verbale modaiola.
Articolo di Weltanschauung Italia
Fonte: https://t.me/weltanschauungitaliaofficial
Siamo ormai a livelli grotteschi. La colpa principale é ,come sempre, di tutti i giornalisti che fomentano e amplificano il fenomeno.
Ormai il volgo non dice piú neanche le parole piú elementari . Dice “location” invece di sito, luogo o posto….
Notare che poi il sistema utilzza questo per “ingannare” e non far capire alla gente la realtá. Lo fanno soprattutto i politici.
Per esempio alla parola “lockdown” le persone non associano niente. Con la vera parola in italiano cioé “confinamento” magari qualcuno si sarebbe fatto anche qualche domanda…….