Domande al Presidente Mattarella Dopo il Discorso di Fine 2023

di Weltanschauung Italia

A seguito della consueta emorragia retorica di fine anno…

Vorremmo chiedere al nostro beneamato Presidente:

1. Come si coniuga, ad esempio, l’elogio e l’appello alla pace con l’invio di armi a nazioni belligeranti, l’assenza di sanzioni a nazioni che fanno stragi di civili, l’astensione dal voto per risoluzioni ONU in vista del cessate il fuoco? In pratica con il finanziamento e l’incoraggiamento alla guerra?

2. Come si sposano le denunce delle condizioni disastrose della sanità e della mancanza di lavoro dignitoso e sicuro, con decenni di scelte politiche volte allo smantellamento dello stato sociale e improntate alla promozione del più cinico liberismo economico?

3. Gli appelli all’unità e alla solidarietà sociali sono compatibili con la discriminazione sanitaria degli ultimi anni, con la recente promozione del conflitto tra sessi e la stigmatizzazione del maschile, nonchè la censura e la condanna di qualsiasi autentica diversità ideologica? L’elogio dei diritti umani e costituzionali (che il Presidente è chiamato a tutelare) è compatibile con le politiche dei governi italiani degli ultimi anni?

4. Il ritiro giovanile da politica e impegno sociale, nonchè la disillusione, l’apatia, la vacuità delle nuove generazioni, possono considerarsi correttamente avversati delle scelte fatte in materia di educazione pubblica, deresponsabilizzazione del ruolo delle famiglie nell’educazione dei giovani, promozione da parte dello Stato di modelli sociali e tipi umani improponibili e deleteri?

5. Infine, la distruzione della millenaria tradizione cattolica attraverso il veleno del modernismo può essere definita come opera di “instancabile magistero”?

Articolo di Weltanschauung Italia

Fonte: https://www.weltanschauung.info/2024/01/domande-al-presidente-mattarella-dopo.html

GLI SPECCHI ESSENI
Il codice per interpretare la mappa della tua vita
di Giovanna Garbuio

Gli Specchi Esseni

Il codice per interpretare la mappa della tua vita

di Giovanna Garbuio

Giovanna Garbuio ci offre quattordici potenti strumenti di conoscenza, conosciuti come gli "specchi esseni": un interessante schema di indagine che ci può venire in aiuto per interpretare la realtà, grazie a quello che riflettiamo negli altri, permettendoci di riscoprire chi siamo e perché accade ciò che accade.  

Secondo la teoria degli specchi esseni la realtà, che viviamo come qualcosa di altro da noi stessi, reagisce a come siamo. Il mondo che percepiamo all'esterno è solo una proiezione di come siamo al nostro interno e quello che osserviamo in un altro individuo è solo il riflesso di ciò che proviamo per primi nei confronti di noi stessi.

Dato che tutto ciò che ci accade nella vita è solo una proiezione della nostra interiorità, risulta molto efficace utilizzare ogni situazione, ogni accadimento esterno come un'indicazione per comprendere meglio noi stessi.

La realtà fuori di noi infatti serve semplicemente per indicarci quei lati del nostro carattere, quelle angolazioni della nostra personalità e quegli aspetti del nostro inconscio che ci ostiniamo a non voler vedere, continuando a non riconoscerli come nostri.

L'autrice dimostra che il mondo che percepiamo lì fuori è solo una proiezione di come siamo "dentro".

Quello che osserviamo in un altro individuo è il riflesso di ciò che proviamo per primi nei confronti di noi stessi. Pertanto l'incontro con l'altro, percepito come qualcosa di diverso da sé, rappresenta in realtà un incontro con se stessi, perché l'altro non è che il riflesso di ciò che di noi stessi a livello oggettivo non riusciamo a percepire.

In base a come siamo ed eventualmente a come cambiamo, la realtà è costretta ad adeguarsi.

Il problema è che finché non sappiamo chi siamo, quel che ci accade nella vita è completamente fuori controllo, al punto da far sembrare che il meccanismo alla base dell'evoluzione della realtà sia esattamente l'opposto di ciò che è.

"Non è necessario che tu cambi niente di te, non devi diventare qualcuno di diverso da quello che sei e soprattutto non è necessario che impari nulla di più di quello che già sai".

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