Il Cappio al Collo

di Adriano Tilgher

Un vero cappio quello che il “salvatore dell’Italia”, Mario Draghi, ci sta mettendo al collo con le “linee guida” per l’utilizzo degli oltre 200 miliardi che stanno arrivando dalla UE. Questi soldi, non solo indebiteranno le nostre future generazioni, ma sono vincolati sia nell’utilizzo, che alle riforme da attuare.

Utilizzo e riforme potentemente condizionati dalla volontà dei tecnocrati di Bruxelles. Su queste basi si muovono sia la “riforma Cartabia della giustizia”, in parte inutile perché non tocca temi fondamentali, quali la separazione delle carriere ed altro, in parte dannosa, perché restringe i margini del giusto processo, sia la “legge Zan”, una legge che discrimina, penalizza, diventa fonte di odio.

Ma il fatto più sconvolgente che emerge dalle linee guida, è che buona parte dei soldi che dovremo restituire noi cittadini ed i nostri eredi e discendenti, saranno utilizzati per ridurre i nostri margini di libertà e la nostra capacità di difenderci dagli abusi del potere e, come abbiamo detto, a nostre spese, potenziare le capacità di controllo da parte di chi gestisce il potere che, in questo momento, non è neanche stato scelto dagli italiani ma è stato imposto, all’imbelle ed incapace classe politica e istituzionale italiana, dai potentati finanziari UE, che sicuramente non ci amano.

Infatti leggendo fra le righe delle linee guida si trovano alcune cose aberranti quali, per esempio, investire soldi per giungere alla definitiva abolizione del contante. La cosa già in piena attuazione rappresenta un radicale depotenziamento della capacità contrattuale delle persone. Il denaro è sempre stato la misura del valore e in quanto tale è sempre stato nostra proprietà. Oggi non è più così. Infatti, con la scusa della tracciabilità (con la scusa di colpire la criminalità si sono colpite sempre e soltanto le persone oneste) tutte le operazioni economiche, compresi pensioni, stipendi e salari, devono essere versati direttamente in banca. I soldi, nel momento in cui entrano in banca, anche se vanno sul nostro conto, cessano di essere nostri ma diventano proprietà della banca che, in cambio, riconosce a nostro favore un diritto di credito di pari importo. Se si arriverà alla totale impossibilità di prelevare il contante, non saremo più proprietari del prodotto del nostro lavoro.

Ma non è finito qua, noi stiamo sottoscrivendo un forte debito per incrementare la videosorveglianza dei cittadini, ovviamente per controllarci meglio ed impedirci di difenderci dai loro abusi, come sta già avvenendo in questi drammatici giorni, dove senza motivi reali ci stanno obbligando, senza assumersene la responsabilità né medica, né politica, a inocularci un farmaco sperimentale dagli effetti imprevedibili. Chi dice che non ci sono rischi, né problemi perché non se ne assume il rischio invece di lasciarlo agli utenti?

Sempre con questi soldi saranno messi in orbita satelliti artificiali per realizzare la schedatura sanitaria delle persone e per studiare i diversi stili di vita delle stesse e realizzare la prevenzione qualora la gente dovesse decidere di non seguirli. Una vera e propria galera telematica per la vita di ognuno decisa da un potere che non ci siamo scelto e che vuole disporre di noi a piacimento.

Infine, come ciliegina sulla torta, viene indicato come altro settore, su cui investire i soldi che noi dovremo restituire ad interesse, la lotta alle “fake news” che, nella nostra nobile lingua, significa “notizie false”.

Noi sappiamo benissimo, per l’esperienza maturata in questi ultimi anni, chi sono i veri propalatori di notizie false, sono proprio quei grossi strumenti al servizio del regime che saranno ampiamente finanziati, con i soldi che dovremo restituire noi, per continuare a falsificare la verità e impedire che la stessa emerga.

Insomma vogliono far pagare a noi la corda con cui impiccarci, magari eseguendo gli ordini del boia di turno. Il nome del boia? Lo conoscete tutti.

Articolo di Adriano Tilgher

Fonte: http://www.ilpensieroforte.it/cultura/5351-il-cappio-al-collo

ABISSO. CORONAVIRUS: IL ROMANZO DELLA PROFEZIA
di Dean Koontz

Abisso. Coronavirus: il Romanzo della Profezia

di Dean Koontz

Finora inedito in Italia...

In questo thriller nel 1981, l'autore profetizza la comparsa del virus Wuhan 400 (Coronavirus) proveniente dalla città cinese di Wuhan nell'anno 2020.

Un virus in grado di uccidere la popolazione di tutto il mondo con il solo contagio per vie respiratorie…

Oggi, la profezia si è avverata. Questo romanzo è diventato realtà.

Dall'autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con queste parole:

"costruito sapientemente, originale e decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi livelli e un finale assolutamente inatteso."

E se l'incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo.

Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento... tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell'auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO.

Tina ha motivo di credere che quell'incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un'ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell'abisso.

Organizzazioni militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di descrivere l'animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.

Ecco il pezzo nella versione originale in inglese:

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