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Caso Kennedy: Trump Fa sul Serio

di Massimo Mazzucco
A quanto pare, Trump è veramente interessato a portare alla luce una volta per tutte la verità sul caso Kennedy.
In un brevissimo comunicato stampa, riguardante la desecretazione dei documenti rimasti, la direttrice della task force della Casa Bianca, Anna Paulina Luna, ha lasciato cadere due bombe da 1 tonnellata ciascuna.
Testualmente, Paulina Luna ha detto: “Sulla base di quanto ho visto finora, l’audizione iniziale tenuta qui al Congresso era errata rispetto alla teoria del proiettile singolo (il famoso ‘proiettile magico’, n.d.r.). Io credo che ci fossero due sparatori, e potremo avere ulteriori informazioni prima che i documenti vengano resi noti al publico”

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di Giorgio Cattaneo
“Riesumate quel corpo: nel cranio troverete le tracce del mercurio di cui era imbottito il proiettile che gli sparai, a Dallas, il 22 novembre 1963”.
In teoria, sarebbe una prova regina: tale almeno da accreditare il racconto del presunto killer reo confesso, quello vero. Si chiama James Files, ed è ancora vivo.
Era un uomo di fiducia della mafia di Chicago: fu proprio lui, ammise, a metter fine alla vita di John Fitzgerald Kennedy. Da quel drammatico giorno, in cui si dice che l’America avrebbe “perso la sua innocenza” (ammesso che l’avesse mai avuta), sono trascorsi quasi sessant’anni: ma il caso giudiziario non è mai stato riaperto. E se i resti di Jfk contenessero davvero il mercurio della pallottola citata da Files?
A Dallas, la sera prima della mattanza, erano presenti i vertici della Cia e dell’Fbi, notoriamente ostili ai Kennedy, insieme a tre futuri presidenti: Bush senior, Nixon e il vicepresidente Johnson. A Dallas c’erano anche un bel po’ di mafiosi: come Chuck Nicoletti, l’uomo che avrebbe sparato per primo a Kennedy, colpendolo alla schiena. C’era James Files, con il suo fucile Fireball, appostato sulla collinetta erbosa affacciata sui viali della Dealey Plaza. E c’era anche Lee Harvey Oswald, il colpevole designato: non sparò mai, raccontò Files, ma lo aiutò a esercitarsi al tiro al bersaglio, nei giorni precedenti. In città era presente lo stesso Jack Ruby, l’uomo che avrebbe prontamente assassinato Oswald prima che potesse parlare…

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