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Mattarella Premia Burioni

di Roberto Dal Bosco
Proprio così: il virologo di social e programmi TV Roberto Burioni è stato premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La cerimonia svoltasi al Quirinale – palazzo dei papi, poi usurpato dal re savoiardo, per finire ereditato dalla presidenza repubblicana – consisteva nella consegna di medaglie al “Merito della Sanità Pubblica” e ai “Benemeriti della Salute Pubblica”. Al Burioni il presidente, accompagnato del ministro della Salute Orazio Schillaci (già nel famigerato CTS pandemico, poi passato tranquillamente a fare il ministro per la Meloni) ha consegnato una medaglia di bronzo.
Siamo informati che per l’occasione era presente anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano: presenza militare non solo simbolica, visto che la vaccinazione genica sperimentale è stata portata sul territorio con grande sforzo dalle Forze Armate della Repubblica Italiana…

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Covid: Nessuna Verità sostanziale, perché Nessuno avrà Interesse a Portarla a galla…

Avv. Pier Luigi Fettolini
La “genialità” e la “diabolicità” del piano sta nell’aver creato una rete di complici “inconsapevolmente consapevoli”.
Più mi imbatto in documenti (come quelli che posto in calce al presente post) che confermano che ciò che è successo negli ospedali e nelle RSA, durante quell’operazione militare definita ingannevolmente “Pandemia Covid”, è una mattanza studiata a tavolino, da una mente (o più menti) diabolica e senza scrupoli, e più mi persuado che sarà molto difficile che possa emergere una verità sostanziale, perché nessuno avrà interesse a portarla a galla, e anzi rischierà di venirne travolto e considerato complice.
Diventare complici è un attimo: si può diventare complici per inerzia, per non essere intervenuti tempestivamente per impedire l’evento criminoso, avendo, s’intende, un obbligo giuridico in tal senso (a tacere di quello morale, ancora più “pervasivo”).
La “genialità” e la “diabolicità” del piano sta proprio in questo: nell’aver creato una rete di complici “inconsapevolmente consapevoli”, che non avendo parlato a tempo debito, non potranno parlare nemmeno dopo, se non a rischio di un’imputazione per concorso formale nel reato…

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