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Sostegno al ministro Minniti: ha reso pubblico il piano europeo per destabilizzare l’Italia coi migranti!

di Fantomas

Migranti, il Ministro Minniti: “Il tempo delle parole è finito”. Verso la chiusura dei porti…

Marco Minniti

Marco Minniti

In questi giorni, alla notizia di alcuni organi di informazione (non parlo dei grandi giornali italiani, quelli sono come la CNN ormai, ormai diventata FNNFake News Network… chissà quante balle/propaganda ci hanno propinato in passato!) che riportavano della nave della Guardia Civil spagnola che aveva sbarcato a Salerno migranti che non provenivano da zone di guerra, mi è andato il sangue alla testa. Di più, tali migranti sembra fossero stati raccolti in acque territoriali spagnole!

Tale caso si aggiunge ai “migranti” del Bangladesh che arrivano dalla Libia e che si è scoperto giungere in aereo dall’India fino in Turchia, poi Ankara usando i soldi concessi da Angela Merkel e pagati dall’EU, li manda in aereo in Libia dove si imbarcano per l’Italia, vengono raccolti dalle ONG Europee e arrivano in Italia dove incrementano il numero di residenti, abbassando per altro il PIL pro capite, peggiorando i parametri economici italiani…

Ve ne dico un’altra: questa storia va avanti da un pezzo. Vi ricordate l’onorevole Buonanno, quello ucciso in uno strano incidente in una autostrada deserta vicino a Malpensa circa un anno fa? Egli – già oggetto di minacce di morte per la sua attività divulgativa estremamente fastidiosa – era appena arrivato dalla Libia, dove aveva incontrato il generale Haftar, per capire la genesi della stranissima invasione dei migranti, ma non fece a tempo a dirci cosa avesse scoperto a causa di un provvidenziale incidente… incidente che oggi è molto più chiaro nella dinamica: sembra, cioè, che Buonanno sia stato investito, mentre aiutava due inglesi feriti in un incidente – inglesi poi spariti – e non morto per un colpo di sonno, come era stato detto.

Gianluca Buonanno

Gianluca Buonanno

Vogliamo parlare del bravo ministro Minniti? Bene, egli già mesi fa scoperchiò il vaso di Pandora dei migranti, anzi per la precisione (per primo) disse che l’Europa faceva e fa arrivare i disperati in Italia, che abusivamente, poi, non vengono riallocati entro i confini anche degli altri paesi partner, contravvenendo così agli impegni europei. Lo affermò pubblicamente e La7 lo riportò. Poche ore dopo tale notizia era stata fatta sparire dalla stessa emittente, fortunatamente noi riuscimmo a farne una copia, che vi riproponiamo nel pezzo di allora.

Dunque, la conclusione è che vogliono inondare l’Italia di migranti per poi lasciarli entro i confini italici. Qualcuno ha azzardato anche che ciò avvenga per il tramite di un accordo tra Renzi ed Angela Merkel. E che grazie a tale accordo, al furbone fiorentino (un vero traditore degli interessi nazionali) sia stata concessa licenza europea di governo, dunque di arricchimento personale ed anche qualche sforamento dei parametri di Maastricht fino al redde rationem, a partire dal giorno successivo al prossimo voto elettorale italiano. Poi si diventerà come la Grecia.

Ora finalmente in un posto di comando, qualcuno (Minniti) si è il ribellato. Alcuni falsi consiglieri gli sussurrano in queste ore di dimettersi se non viene ascoltatonon lo faccia, costoro sono gli stessi che consigliarono ad Enrico Letta di andare all’inaugurazione delle olimpiadi di Sochi, visita che poi determinò il suo licenziamento (…). Minniti deve rimanere dove sta e rispondere alle interrogazioni parlamentari che arriveranno, poi il tempo farà maturare questi preziosi semi.

Grafico MigrantiNon smetto di ripetere il motivo dell’interesse EU ad inondare l’Italia (e la Grecia) di migranti: vogliono destabilizzarla, per poterla conquistare al termine, anche oltre il livello economico. Oggi con il ricatto del debito vogliono costringere il Belpaese ad accettare questi disperati, nel breve termine utilissimo diluente sociale per evitare che la gente si accorga che è l’EU e soprattutto l’euro la causa dei problemi italici e dell’annesso crollo del benessere nazionale.

In più, così facendo si fanno passare in secondo piano le tentazioni di uscire dall’euro, da parte dei due paesi, Italia e Grecia, più critici. Aggiungiamoci che indebolire Roma, significa anche neutralizzare il principale alleato USA non anglosassone nel vecchio continente ed il panorama è completo, soprattutto oggi che l’EU non fa mistero di volersene emancipare.

Inoltre, bisogna aggiungere un incentivo ad impossessarsi della Penisola: le famiglie italiane sono ancora ricche e possono essere spremute dei loro risparmi. Ed anche le aziende italiche sono un obiettivo, come vediamo ogni giorno sulla stampa economica, acquisizioni senza fine… Per arrivare finalmente alla manovra mostro da 80 mld di di euro, successiva alle elezioni del 2018, che farà diventare l’Italia come la Grecia ed anche peggio (visto che l’Italia è molto più ricca), verso un fascismo fiscale di matrice Europea finalizzato al pagamento del debito in euro.
Qualcuno potrebbe dire che ci vorrebbe un novello Mussolini per ottenere rispetto da questa EU. Io dico invece che basterebbe una persona ragionevolmente integra e molto capace. Come Minniti. Che ringrazio a nome degli italiani (anche all’estero). Pazienza.

Articolo di Fantomas

Fonte: https://scenarieconomici.it

PROFUGOPOLI
Quelli che si riempono le tasche con il business degli immigrati
di Mario Giordano

Profugopoli

Quelli che si riempono le tasche con il business degli immigrati

di Mario Giordano

La società che organizza corsi per buttafuori e addetti alle pompe funebri ed è controllata dal noto paradiso fiscale dell'isola di Jersey. L'ex consulente campano che con gli immigrati incassa 24.000 euro al giorno e gira in Ferrari. La multinazionale francese dell'energia. E l'Arcipesca di Vibo Valentia.

Ecco alcuni dei soggetti che si muovono dietro il Grande Business dei Profughi: milioni e milioni di euro (denaro dei contribuenti) gestiti dallo Stato in situazione d'emergenza. E proprio per questo sfuggiti a ogni tipo di controllo. Dunque finiti in ogni tipo di tasca, più o meno raccomandabile.

Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti, per altro. Fra quelli che accolgono gli stranieri, infatti, ci sono avventurieri improvvisati, faccendieri dell'ultima ora, speculatori di ogni tipo. E poi vere e proprie industrie, che sulla disperazione altrui hanno costruito degli imperi economici: basti pensare che, mentre il 95 per cento delle aziende italiane fattura meno di 2 milioni di euro l'anno, ci sono cooperative che arrivano anche a 100 milioni e altre che in dodici mesi hanno aumentato il fatturato del 178 per cento.

Profugopoli è un fiume di denaro che significa potere, migliaia di posti di lavoro, tanti voti. E che fa gola a molti perché, come è noto, "gli immigrati rendono più della droga". Però l'impressione è che Mafia Capitale, che tanto ci ha indignato, sia solo l'inizio: c'è un pentolone da scoperchiare che non riguarda solo Roma, ma tutta Italia. Lo ha detto anche il capo dell'Anticorruzione Raffaele Cantone: "Temo abusi di un sistema diffuso". Diffuso sì, ma quanto? Leggendo queste pagine ne avrete un'idea.

Profugopoli, infatti, vi anticipa gli scandali che stanno per scoppiare, e vi svela ciò che nessuno ha ancora svelato: le coop sospette che continuano inspiegabilmente a vincere appalti, i personaggi oscuri, gli affidamenti dubbi, i comportamenti incomprensibili di alcune Prefetture. Come si giustifica, per esempio, che nel Nordest si aggiudichi bandi di gara a ripetizione una coop modenese, guidata da uno studente ventiduenne, già segnalata per "gravi inadempienze, poca trasparenza e false comunicazioni"?

Tutti gli scandali sono insopportabili. Ma quelli che si fanno scudo della generosità sono i peggiori. E vanno denunciati, in primo luogo per rispetto ai tantissimi volontari perbene: questo libro è dedicato proprio a loro, che ogni giorno tendono la mano al prossimo senza ritirarla piena di quattrini. E che, perciò, non possono essere infangati da chi ha trasformato l'accoglienza in una grande mangiatoia. Perché se i volontari aiutano gli altri è per cercare di guadagnarsi il paradiso. Quello vero, non quello fiscale.

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