Ci hanno rimpinzato di password…
Per telefonare, per comperare, per vendere e gestire, per usufruire di un servizio frutto di un diritto. Ci sarà bisogno della password anche per comperare il pane?
Password ovunque, ovviamente tutte diverse e sempre più complesse, anche per scrivere, ricevere e inviare comunicazioni sincopate e sostanzialmente inutili.
Le motivazioni sono varie. Una è ovviamente quella di indurre la sensazione della necessità di ovviare all’uso delle password, sostituendole con lettori di parametri psico/fisici (iride, impronte, stato d’animo, timbro vocale) o meglio, di accedere ad ogni servizio tramite il mitico chip sottocutaneo di prossimo inserimento, il “marchio della bestia”.
Un’altra motivazione è quella di indurre il pensiero umano ad una logica computazionale, tipica della stupidità delle macchine. I nostri parassiti energetici, infatti, sono poco più che macchine.
Chi ci manipola e vampirizza è una macchina. Della macchina ha la sorda demenza, l’assiduità ebetoide, quel senso vago del non-senso. Anche le scie chimiche sono un prodotto delle macchine, un andirivieni meccanico, un’aratura inversa sorda e muta quanto implacabile e velenosa.
Fonte: http://offskies.blogspot.com/2019/09/pianeta-password.html