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Marco Rizzo all’attacco delle Big Tech “Ecco come nasce una tirannia”

di Elena Barlozzari

Dopo l’oscuramento dai social per un commento sui fatti di Capitol Hill, Marco Rizzo, leader del Partito comunista, spiega a Il Giornale.it: “Stiamo andando verso la tirannia, mentre la cosiddetta sinistra italiana si interessa di altro”

Partito comunista, Marco Rizzo inaugura la campagna elettorale a Terni“Davvero fantastici i servi dell’informazione nostrana, quando fu costruito il golpe in Ucraina era il popolo che si ribellava alla dittatura, mentre ora che tocca agli americani li chiamano eversivi”. Un commento sui fatti di Capitol Hill che ha fatto finire Marco Rizzo, leader del Partito comunista, nella lista dei proscritti di Zuckerberg assieme a Donald Trump ed i complottisti di QAnon. Lo abbiamo raggiunto al telefono per ragionare di censura ed è stato abbastanza categorico: “Stiamo andando verso la tirannia”.

Rizzo, come ci si sente ad essere imbavagliati da Mark Zuckerberg?

Esageruma nén si direbbe a Torino. Trovo però intollerabile che qualcuno in California possa decidere quello che devo scrivere in Italia nel rispetto delle leggi italiane e anche della policy del social in questione.

Ci volevano Facebook e Twitter per farla andare d’accordo con il Tycoon…

“A me Trump non piace, ma l’idea che un’azienda privata abbia potuto censurare il presidente degli Stati Uniti dà l’idea dello strapotere che i grandi gruppi economici e finanziari stanno assumendo nel mondo. Se il New York Times avesse fatto lo stesso con Kennedy o Bush, il giorno dopo la Cia o l’Fbi avrebbero messo i sigilli alle rotative. Oggi succede il contrario: l’economia sta sopra alla politica e quindi anche alla volontà del popolo. E a me questo non piace per niente.”

Sembra che lei sia uno dei pochi leader politici italiani a non aver preso sottogamba la questione…

“Beh certo, sono stato in parte privato di un diritto. Se fai politica e non sei sui social non sei nessuno. Se poi il fatto di stare sui social ti obbliga a seguire il pensiero dominante, allora il cerchio è chiuso…”

Mentre i social minacciano la nostra libertà di espressione, alla sinistra italiana preoccupano di più i sovranisti al governo…

Alla cosiddetta sinistra italiana interessa sempre qualcos’altro: c’è la crisi economica? Cambiano la definizione dei genitori sulla carta d’identità. C’è una enorme disparità sociale con la didattica a distanza per centinaia di migliaia di giovani delle classi più povere? Comprano milioni di inutili banchi a rotelle e via dicendo… Per questo dico che non sono di sinistra, bensì comunista.”

Fa una certa impressione sentire un comunista che si scaglia contro la censura…

“Se devo scegliere tra una società socialmente giusta ed una formalmente libera potete immaginare la mia preferenza. Ma in questo caso stiamo andando verso un superpotere economico dove non ci sono neppure le libertà formali. Stiamo andando verso la tirannia.

Qual è la differenza tra la censura dei regimi totalitari e quella degli Oligopoli social?

“Talvolta quelli che nel Pensiero unico vengono definiti Stati totalitari hanno una maggiore inclinazione alla giustizia sociale. Mi pare che nelle società verso cui ci stanno portando i giganti del web non abbiano né giustizia sociale né libertà.

Perché c'è da avere paura della guerra di Big Tech alla libertà di espressione - Atlantico Quotidiano, Atlantico Quotidiano

Quale ideologia c’è alla base della nuova censura?

“Credo che il termine più giusto sia la volontà assoluta di controllo da parte della globalizzazione capitalistica.

Come fare a contrastarla?

Ci rompono sempre le scatole con questa Unione Europea, vogliono darci le misure degli ascensori, degli spazzolini da denti e non pensano a fare uno straccio di direttiva che metta un limite al potere dei social? Basterebbe un piccolo sforzo, ma evidentemente sono succubi o collusi, e non so cosa sia peggio…

Articolo di Elena Barlozzari

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/roma/leader-dei-comunisti-contro-big-tech-stiamo-andando-verso-1917512.html

DIVERSAMENTE SANI
Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie
di Massimo Citro

Diversamente Sani

Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie

di Massimo Citro

La prima regola fisiologica è: nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro. Sempre. Da dentro, non da fuori.

Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma che non è mai la causa. Le cause vere, quelle determinanti, sono sempre dentro di noi.

Le malattie prendono origine da noi stessi

Batteri, virus, pollini o altri allergeni, il caldo, il freddo, l’umido e tutto quello che da fuori può intervenire a minare la salute, sono solo cause scatenanti, non rappresentano la causa. Dobbiamo rivedere certi concetti, divenuti ormai luoghi comuni.

Ci sono precise correlazioni fra sintomi e organi interni, ma non sono quasi mai spiegate ai pazienti, che anzi sono spesso deliberatamente tenuti all’oscuro su quel che, in fondo, riguarda loro stessi.

Il libro aiuta a decodificare i segnali che il corpo ci invia e a farsi – finché possibile – delle piccole diagnosi da sé. Con una medicina alla deriva, è essenziale essere un po’ medici di se stessi. Il dottor Massimo Citro Della Riva riporta insegnamenti antichi di quando la Medicina era saggia e non asservita a interessi industriali o di altro genere, per aiutarci a vivere meglio e non diventare dei diversamente sani.

Il libro è indirizzato a chiunque sia attento alla propria salute, a chi è malato o soffre di sintomi che non hanno trovato una diagnosi, a chi si prende cura di sé e cerca di diventare longevo in modo sano, ai colleghi medici che abbiano voglia di esplorare un po’ più in là.

Non si parla di suggestioni o mode, ma di casi clinici che dovrebbero far riflettere e far inserire le intolleranze alimentari in un piano globale di prevenzione, oltre che di cura, di molte malattie.

Sempre che le istituzioni abbiano interesse alla prevenzione. Sempre che qualcuno, magari per produrre maggior reddito, non ci voglia tutti un po’ malati, non troppo, ma nemmeno sani.

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