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La Catena Totalitaria: Incidenti stradali, Green, Green Pass, Microchip, Contante

di Manlio Lo Presti

Le masse devono essere terrorizzate, ma non al punto da far collassare il “sistema”. Le popolazioni devono essere continuamente bombardate da telegiornali che hanno lo scopo di abituare lentamente alle mutazioni sociali, inizialmente ignobili poi gradualmente plausibili e “normali”.

Da qualche settimana abbiamo una nuova ondata. Poi ci sono troppi morti per incidenti stradali. Nulla di nuovo se la gente muore per le strade. Ma desta sospetto l’ampiezza dell’esposizione mediatica. Anche se siamo abituati a ricevere notiziari che lanciano informazioni a grappolo. Si argomenta un evento per volta, esagerandone e drammatizzandone la portata.

I fattori di morte, che è consentito trattare perché buonisti ed ecologico-sostenibili, sono l’inquinamento, l’incertezza economica, la diffusione di malattie fra gli anziani per i quali “si paventa” il ricorso alla eutanasia per ucciderli tutti. Si nota una sorta di “loquacità” sull’aggravio dei costi generato dagli anziani, come da coloro che hanno malattie rare.

Allo stesso tempo, sussiste un totale silenzio per le morti causate dagli effetti avversi da vaccini. Nessuno degli organi di informazione diffonde statistiche complete sui danni che colpiscono i vaccinati che non sono ancora morti. Non ci sono dati che quantificano il numero dei morti come di quelli colpiti da dissesti fisici, da effetti collaterali negativi. Un totale silenzio che desta sospetti per la sua impermeabilità.

Contemporaneamente a questa omertà, le catene di informazione diffondono ossessivamente da qualche settimana notizie sui morti per incidenti stradali con la tecnica dell’ingigantimento allarmistico dei fatti, ripetuti a martello per rendere più drammatica l’evidenza. Si applica metodicamente il quarto principio della guerra: creare un senso di urgenza e di disperazione (Greene, Guerra, Baldini Castoldi, 2006, Pag. 75 e ss). Cifre zero, solo frasi sparate. Ad eccezione della ricerca di un colosso assicurativo europeo, non viene trattato il tema dei morti per folgorazione: persone che rimangono fulminate durante incidenti stradali a bordo di auto elettriche. Nessuno ci viene a dire che crescono i dubbi sullo scarso impatto ecologico delle auto elettriche, come riportato dall’articolo del periodico “Politico”: (https://www.politico.com/agenda/story/2018/05/15/are-electric-cars-worse-for-the-environment-000660/).

La teologia ecologista, green e con le treccine vieta di raccontare le verità sulle migliaia di bambini che muoiono per contaminazione da estrazione in miniera a mani nude dei materiali utilizzati per la produzione di batterie per il movimento dei veicoli elettrici. Il grandioso progetto ecologista, sostenibile,  mondiale, buonista, inclusivo, non deve avere intralci né battute d’arresto da cosiddetti “danni collaterali”.

Stessa tecnica allarmistica, priva di dati precisi a supporto, è la narrazione ossessiva della guerra russo-ucraina. Lampi di notizie cariche di immagini di cui non si conosce la provenienza né la data, con la recente aggiunta del suono delle sirene di coprifuoco per colpire l’immaginazione e il lato emotivo. Ma nessuna informazione documentata da dati riscontrabili.

Dobbiamo tenere conto che dietro ogni notizia si muovono immensi interessi economici, politici, militari, geopolitici. Le masse di denaro investite per qualsiasi decisione sono di una dimensione tale che nulla deve essere casuale, per non rischiare di fare danni economici enormi. Sulla base di queste considerazioni, ogni notizia è necessariamente falsa o, peggio, parzialmente falsa.

Le masse devono essere terrorizzate, ma non al punto da far collassare il “sistema”. Le popolazioni devono essere continuamente bombardate da telegiornali che hanno lo scopo di abituare lentamente alle mutazioni sociali, inizialmente ignobili poi gradualmente diventano plausibili e “normali”.

L’allarmismo sugli incidenti stradali è la base per far accettare provvedimenti per l’impianto di microchip sottocutanei per il controllo dei guidatori. Per non suscitare timori, essi propongono inizialmente di riservare l’obbligo alle persone che hanno provocato incidenti. Successivamente verrà allargato alle vittime che sono sopravvissute per controllare la loro reattività sanitaria ed il loro comportamento post traumatico. Quindi le implicazioni sanitarie richiederanno la graduale estensione totale dell’obbligo di possesso di un “passaporto sanitario”. Un documento da portare con sé o inserito nel chip della carta di identità elettronica o impiantato sottopelle grazie ad incentivi fiscali o salariali.

È la proposta formulata nell’ultimo G20, formalizzata al punto 23 dell’Accordo (cfr https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2022/11/16/g20-bali-leaders-declaration/). Il testo dice: “We support continued international dialogue and collaboration on the establishment of trusted global digital health networks, as part of the efforts to strengthen prevention and response to future pandemics, that should capitalize and build on the success of the existing standards and digital COVID-19 certificates”.

Se assumiamo la certezza che, se una notizia fosse vera non te la farebbero sapere e che a pensar male si fa certo peccato ma difficilmente ci si sbaglia, è molto probabile la concatenazione totalitaria sia stata preparata con cura. Hanno iniziato con le pandemie e proseguito con il green sostenibile-giusto-politicamente corretto. Ed ancora continuano con l’imposizione delle teologie immigrazioniste collegate al pacifismo fondato esclusivamente sulla russofobia e sull’odio anticinese.

Promuovono ecologicamente cibo fatto di insetti e cavallette accompagnato da cibo sintetico prodotto da macchinari in 3D. Infine, nel solerte rispetto delle tutele anti-pandemiche, tutti gli umani saranno persuasi/obbligati alla detenzione del passaporto sanitario come documento a sé stante, poi incorporato nella carta d’identità elettronica europea e successivamente inserito in un dispositivo elettronico impiantato sottopelle.

Quale sarà lo scenario possibile? Con l’insorgere di frequenti interruzioni di corrente saremo privati di tutto, dei nostri soldi che saranno bloccati, dei trasporti pubblici e privati, della sicurezza anticrimine. L’elevazione del contante continuerebbe a far funzionare l’economia senza bloccarla totalmente.

L’Italia l’aveva capito subito. Ma come prevedibile, sono intervenuti i soliti poteri per bloccare la proposta riportandolo alla metà dell’importo di € 10.000, lasciando il nostro Paese sotto eterno scacco. Infrangendo liberamente i regolamenti comunitari, la Germania invece sta tutelando i propri interessi accumulando tonnellate di banconote: (https://www.globalist.it/economy/2022/11/15/la-germania-aumenta-i-piani-di-emergenza-in-contanti-per-far-fronte-al-blackout-ecco-cosa-significa/) per impedire l’interruzione del processo economico in caso di blocchi energetici sempre più ricorrenti.

Questa è l’Europa del doppiopesismo, del “si salvi chi può”. Il cerchio totalitario si chiude. È l’astenia cognitiva Bellezza!

Articolo di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)

Fonte: https://www.lapekoranera.it/2022/11/23/la-catena-totalitaria-incidentistradali-green-greenpass-microchip-contante/

COME SE TUTTO FOSSE UN MIRACOLO
Sette doni per vivere ogni giorno con leggerezza, felicità e meraviglia
di Daniel Lumera

Come se Tutto Fosse un Miracolo

Sette doni per vivere ogni giorno con leggerezza, felicità e meraviglia

di Daniel Lumera

Questo libro è una chiamata a cui è impossibile non rispondere. Un viaggio capace di strapparti dal lungo sonno per restituirti a te stesso.

Apri il tuo cuore, silenzia la tua mente e leggi assimilando attentamente e con cura ogni parola che questo libro ha da offriti. Così facendo avrai la possibilità di varcare i limiti dell'ordinario, di entrare a sperimentare qualcosa di straordinario, di diventare quella meraviglia, quel miracolo. Infine, di scoprire che quel miracolo sei tu.

Un testo che unisce racconti, storie di vita ed esercizi pratici per guarire le ferite della nostra anima e riscoprire la vera felicità.

Capita a tutti prima o poi. A un certo punto della nostra esistenza accade qualcosa e iniziamo a star male. Tutte le certezze crollano, ciò che prima aveva un senso improvvisamente non lo ha più.

Secondo la millenaria tradizione orientale ogni essere umano nasce come una ciotola integra, perfettamente in grado di contenere in sé bellezza e felicità. Con il tempo, però, gli accadimenti fanno sì che nella ciotola si formino fessure più o meno profonde.

Così la bellezza, la meraviglia che l'esistenza ci riserva, viene dispersa e ci sentiamo incompleti, imperfetti, scontenti, come se la felicità ci scivolasse di mano e non riuscissimo più ad afferrarla.

La buona notizia è che esiste un cammino che ci permette di riportare la ciotola all'integrità, rendendoci di nuovo capaci di trattenere bellezza e gioia: il sentiero dei Patra.

Una via semplice e delicata, fatta di presenza, cura, gentilezza

Un viaggio di scoperta per risvegliare il potere straordinario che è insito in ognuno di noi. Il potere di creare infiniti mondi, di trasformare il dolore, la crisi e le prove più dure in un'esperienza di realizzazione e di amore.

Un potere accessibile a tutti per riconnetterci con il nostro stato naturale di salute, benessere e creatività.

Sulle rive del Gange

Il dono fa parte della natura della vita ed è qualcosa che l'essere umano sperimenta ed esplora costantemente nelle sue infinite dimensioni.

Attraverso il dono si può apprendere l'amore incondizionato, la guarigione e la purezza del cuore, l'elevazione della coscienza.

Donare qualcosa di concreto nella pura libertà disinteressata; donare alla natura e agli dèi come le popolazioni tribali arcaiche; donare la propria vita a una causa; un dono che si ottiene per grazia divina (come i doni dello Spirito Santo); i doni che si ricevono dal proprio maestro sotto forma di saggezza, sapienza e grazia; aver ricevuto in dono dalla natura ingegno e bellezza; donare la propria verginità o riceverla in dote.

La nostra storia è intrisa di relazioni basate su logiche di convenienza, opportunità, interesse e bisogno. Il gesto del dono è una porta che ci permette di elevarci e di sperimentare la dimensione incondizionata, oltre le logiche di competizione e scarsità. Il dono viene infatti dall'ababbondanza e dalla ricchezza infinita del cuore, dalla sua prosperità e compassione.

Non vi è trattativa di scambio nel vero donare

La vita è un dono, e ogni qualvolta doniamo ristabiliamo il legame sacro con essa, il rapporto tra noi e l'ambiente naturale, che dona spontaneamente i propri frutti. Ed è la comprensione del dono, la cultura del dono, la natura del dono, l'unica cosa capace di offrirci questa guarigione.

In uno dei miei viaggi in India, rimasi affascinato dalla bellezza delle persone che ogni mattina offrivano doni alla natura, agli dèi e agli spiriti dei defunti sulle rive del Gange. Quanta purezza in quei gesti essenziali. Nel vero sacrificio non vi è tristezza, né rinuncia, ma amore e passione. Offrire ciò che si ha in dono vuol dire spogliarsi, denudarsi, ritornare leggeri così come siamo venuti e ce ne andremo.

È davvero dando che possiamo ricevere. E nella felicità del nostro donare risiede la vera ricompensa. Non si dovrebbe desiderare altro.

Daniel Lumera ci insegna come riparare l'integrità della nostra anima e riuscire a contenere tutta la felicità e la pienezza di cui la vita ci fa dono.

Per riscoprire, nella semplicità e nella forza di insegnamenti intramontabili, le chiavi per superare le crisi, far fiorire le nostre esistenze e vivere ogni giorno come fosse un miracolo.

In quel donare ho visto prevalere, più che la necessità

Che i Tuoi raggi illuminino il mio cammino.

Che la Tua luce renda chiara la mia mente.

Che il Tuo calore riscaldi il mio cuore.

Che la Tua presenza mi ricordi chi sono.

Io sono.

Io sono Luce, Amore e Vita.

Questo è il tempo di fondare una nuova giustizia, quella del Tuo cuore.

Questo è il tempo di costruire una nuova città, fatta di luce e amore.

Questo è il tempo di ascoltare chi grida e non viene sentito.

Questo è il tempo di dare come a Te è stato dato.

Questo è il tempo di amare e di essere amato, ma, soprattutto, questo è il tempo di essere Amore, affinché ogni istante ancora concesso sia benedetto.

Risorgi, figlio della Luce. Porta questa Luce nel mondo.

Luce della stessa Luce.

Voce della stessa Voce.

Uno nell'Uno.

Uno nella Pace.

Uno nella Luce.

- Daniel Lumera -

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