L’identificazione con l’io: la porta dell’inferno

di Ajad Akaam

Essere una persona, non significa pensare di dover essere scollegati dal resto dell’universo, poiché invece se ne fa completamente parte. Essere una persona, non significa creare un io assetato di potere e ricchezza incolmabili.

EgoEssere convinti che quell’io sia davvero reale, significa accecare la coscienza e metterla al servizio di un’illusione. E le conseguenze, in questo caso, saranno catastrofiche non solo per il singolo individuo ma per tutta l’umanità.

Immaginare di essere troppo piccoli per poter partecipare al cambiamento globale a favore di una nuova umanità, significa già essere intrappolati in quell’io, significa aver già spalancato le porte dell’inferno. Dante, non a caso, aveva posto il girone degli ignavi, proprio alla soglia dell’inferno. E quel girone era il più ampio, proprio come se fosse un collettore, un imbuto destinato a poter accogliere il maggior numero di anime.

Quindi, essere un individuo “sanza infamia e sanza lodo”, non significa essere un individuo tutto sommato innocuo. Un individuo “sanza infamia e sanza lodo” è un individuo che spalanca inconsciamente le porte dell’inferno a tutta l’umanità.

E quell’inferno non è al di là di questa esistenza. Quell’inferno è qui e ora, e i fatti di violenza, morte e povertà lo testimoniano ogni giorno. Oggi il cosiddetto occidente trema, ma dov’erano gli individui di questo occidente, quando i popoli del cosiddetto terzo mondo soffrivano le pene dell’inferno?

Illuminare il proprio pensiero con la luce del cuore, vuol dire diventare spirituali. Essere individui spirituali, significa essere individui che obbediscono alla coscienza, non servi del proprio ego.

La mente umana può essere un buon servitore, ma è di certo un pessimo padrone. Trascorrere la propria esistenza nell’identificazione con l’ego, significa attuare un crimine contro noi stessi, contro l’intera umanità e contro madre terra.

Divenire, invece, individui sottomessi alla coscienza significa diventare individui finalmente liberi.

Articolo di Ajad Akaam

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://unlungosogno.blogspot.it/2016/04/lidentificazione-con-lio-la-porta.html

PAROLE DALLA QUIETE
E' la quiete che salverà e trasformerà il mondo
di Eckhart Tolle

Parole dalla Quiete

E' la quiete che salverà e trasformerà il mondo

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In questo volume, Eckhart Tolle presenta, in brevi e semplici frasi, l'essenza del suo insegnamento.

Tolle comprende i disagi spirituali del nostro tempo e attinge dalle diverse tradizioni, rivisitandone i principi in modo illuminante.

Un vero maestro spirituale non ha nulla da insegnare nel senso conven­zionale della parola, non ha nulla da darti né da aggiungere a ciò che sei, come nuove informazioni, credenze o regole di condotta. L'unica funzione di un simile maestro è quella di aiutarti a eliminare ciò che ti separa dalla verità del tuo essere attuale e dalla cono­scenza che già possiedi nel profondo dentro di te. Un maestro spirituale è lì per farti scoprire e rivelarti quella dimensione di intima profondi­tà che è anche pace.

Se ti rivolgi a un maestro spirituale (o a questo libro) perché sei in cerca di idee stimolanti, te­orie, credenze e discussioni intellettuali, allora resterai deluso. In altre parole, se sei in cerca di cibo per la mente, sappi che non lo troverai, e ti perderai la vera essenza dell'insegnamento, che poi è anche l'essenza di questo libro, e che non sta tanto nelle parole quanto dentro di te. È bene ricordarlo, mentre leggi.

Le parole non sono che meri segnali stradali. Ciò che indicano non si trova nel regno della mente, bensì in una di­mensione dentro di te che è molto più profonda e infinitamente più vasta della mente. La pace vibrante è una delle sue caratteristiche, perciò se l'avverti dentro di te mentre leggi, significa che il libro sta funzionando e che sta svolgendo la sua funzione di maestro: ti ricorda chi sei e ti indica la strada per fare ritorno a casa.

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