Il nostro corpo somatizza quello che lo spirito subisce

Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce. Quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie, i nostri dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima.

Somatizzare

Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il naso “cola” quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso, un trauma, una tristezza immensa; il mal di gola ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando non sopporti una persona, non la digerisci, ma devi comunque conviverci o averci a che fare, ti viene acidità di stomaco; le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.

Il diabete “invade” quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l’odio che corrode l’amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisce quando ti senti logorato. Dubbi, preoccupazioni, ansietà, ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita, la pressione del cuore rallenta o accelera: quindi ipotensioni e pressione alta sono sbalzi che ti condizionano l’umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l’aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria). La pressione “sale” quando la paura imprigiona.

Quando ti senti sopraffatto da un problema e sei al limite della sopportazione, allora la febbre ti assale, le frontiere dell’immunità sono all’erta. Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega. Le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione per te insopportabile. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti intasano e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. La diarrea è un atto di difesa dell’organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come anche il vomito), vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti… forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.

La malattia non è cattiva, ti avvisa solo che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c’è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E’ ovvio che non dobbiamo generalizzare, non è un catalogo farmacologico, ma una linea guida… E i bambini? pur innocenti sono spugne emotive e recepiscono ogni energia negativa di chi sta loro accanto; non a caso, i bambini più sani sono quelli che crescono in famiglie unite ed amorevoli. L’amore è vita, dunque qualsiasi mancanza d’amore produce in noi morte: psichica, mentale, emotiva e alla fine anche fisica.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://ilquieora.blogspot.it/2016/01/il-corpo-somatizza-nella-sua-materia-quello-che-spirito-subisce-in-tutta-la-nostra-anima.html

IL CORPO NON LO SA ANCORA
Memorie cellulari: cammino di coscienza
di Myriam Brousse

Il Corpo non lo sa ancora

Memorie cellulari: cammino di coscienza

di Myriam Brousse

I nostri desideri insensati, il senso di colpa, gli atti inconsapevoli ripetitivi, così come le angosce insormontabili, i rancori e le paure, provengono tutti dalle memorie cellulari.

Le memorie cellulari sono impresse nelle nostre cellule ed inducono delle programmazioni che determinano degli schemi ripetitivi di comportamento. Non facciamo altro che ripetere ciò che già conosciamo. Gli schemi ripetitivi traggono origine da tutte queste memorie e permettono di identificarle al fine di poterle accettare e di proseguire sul cammino della trasformazione. Questa trasformazione è lo scopo del Metodo d'Indagine sulla Memoria Cellulare e delle sue applicazioni, proposte in questo libro.

Dobbiamo continuare a subire questi programmi registrati come una fatalità, oppure abbiamo la possibilità di ritrovare la nostra visione pristina? Noi siamo, che lo vogliamo o meno, delle copie conformi di una stirpe che, da molto tempo, registra la sua partizione nel cuore delle nostre memorie.
Alla lettura di questo libro, ci si rende conto che il grande rifiuto del corpo di sbarazzarsi poco a poco delle sue abitudini mortali, degli schemi ripetitivi, dei condizionamenti, costituisce di fatto un
modo potente di deviare l'energia disponibile, per paura di mettersi in contatto con la propria verità e di vedere se stessi così come si è. L'energia è allora bloccata e mette in moto un processo di somatizzazione, di autodistruzione, che conduce al mal-essere, ai non detti ed alla malattia.
In fase di re-informazione, la persona comprende le proprie memorie e ritrova la sua strada, capendo il senso della sua vita e la ragione per cui il suo spirito si sia incarnato.

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