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Evitate di Definirvi “Liber-qualcosa” se Legittimate lo Stato e i suoi Abusi

di Aurelio Mustacciuoli

Non giochiamo con le parole. Il vero liberalismo non può prescindere da un punto fondamentale, lo stato non può appropriarsi delle risorse dei cittadini oltre ogni limite e senza chiederne l’autorizzazione.

Pertanto non si possono dare allo Stato gli strumenti per poterlo fare. Quali sono questi strumenti? Limitare l’uso del nostro denaro (ad esempio, ma non solo, limitando l’uso del contante), escludere la possibilità di difenderci usando armi, gestire liberamente il nostro corpo (ad esempio, obbligandoci a terapie mediche/vaccinazioni), vietare la libertà di movimento, limitare il diritto a intraprendere, a fare transazioni volontarie, a esprimersi, ecc.

Tutti modi che uno stato può usare per semplificare la sua attività di espansione arbitraria e di esproprio coatto delle risorse dei cittadini.

Il modo con cui gli stati affermano il loro diritto a queste azioni è subdolo, perché è sempre in nome di un bene collettivo superiore. Ma non può esistere un bene collettivo che si fondi sulla negazione del bene individuale.

La storia poi insegna, senza alcuna eccezione, che se uno Stato ha a disposizione questi strumenti, prima o poi li userà per espandere sé stesso senza chiederne il permesso. Non può essergli consentito.

Non rendersene conto è da sprovveduti, approvarlo è da socialisti. Nessuna persona che approvi l’uso di questi strumenti, anche solo in circostanze considerate eccezionali, può usare la radice “liber” nelle parole usate per autodefinirsi.

Articolo di Aurelio Mustacciuoli

Fonte: https://www.miglioverde.eu/evitate-di-definirvi-liber-qualcosa-se-legittimate-lo-stato-e-i-suoi-abusi/

FACCIAMO LA RIVOLUZIONE ALIMENTARE!
Dalla nutrizione all'alimentazione
di Monia Caramma

Facciamo la Rivoluzione Alimentare!

Dalla nutrizione all'alimentazione

di Monia Caramma

Questo libro vuole essere uno strumento di difesa per i consumatori, uno spunto di approfondimento per i professionisti dell’alimentazione, un Bignami del pensatore rivoluzionario.

Siamo abituati a considerare l’alimento come una somma di nutrienti.

Le diete, le scelte alimentari, la formazione scolastica e professionale, il mondo dell’informazione si basano su questo principio: scegliere e comporre il menù sulla base del contenuto (presunto) di vitamine, proteine, minerali, fibre, carboidrati. È solo una parte della realtà.

L’alimento è una somma di nutrienti cui dobbiamo aggiungere la chimica usata in campo o nell’allevamento, i coadiuvanti di produzione non espressi in etichetta, gli additivi e, se proviene da Paesi terzi, fungicidi, erbicidi e pesticidi non ammessi in Europa. E non pensiate che questi ultimi si sciacquino via con acqua e bicarbonato.

Passare dalla nutrizione all’alimentazione equivale a cambiare punto di vista e iniziare a considerare il cibo per come è realmente. Siamo sicuri che la curcuma che arriva sulle nostre tavole, già essiccata e macinata, contenga la curcumina (il principio attivo antiossidante)? No, non possiamo esserlo e, difatti, non viene menzionata nella tabella nutrizionale.

L’essiccazione ad alta temperatura della spezia brucia i nutrienti, la sterilizzazione con i fungicidi evita la formazione di muffe e larve. Probabilmente è semplice polvere gialla, però leggerete ovunque dei suoi vantaggi benefici che, attenzione, sono veri ma solo se il principio attivo è presente in buona concentrazione.

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