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Destrimani o mancini? Ecco il significato della vostra lateralità dominante

Ancora non esiste una spiegazione precisa sul perché alcune persone sono mancine e altre destrorse. Tuttavia, molti studi concordano sul fatto che potrebbe trattarsi di una condizione genetica, per esempio, se vi sono precedenti di mancinismo in famiglia.

È ovvio che non nasciamo mancini o destrimani, ma lo diventiamo durante la prima infanzia, influenzati dalla genetica e dalle condizioni in cui cresciamo. Per lateralità si intende la superiorità di uno dei due lati del nostro corpo rispetto all’altro, soprattutto per quanto riguarda abilità e forza. La maggior parte delle persone ha un solo lato dominante e sono poche le persone ambidestre, cioè con un’abilità mista.

Secondo la teoria della “dominanza cerebrale”, ogni individuo ha un emisfero dominante, che determina il movimento in sé. Le persone destrorse hanno l’emisfero sinistro come dominante, mentre nei mancini l’emisfero dominante è il destro.

Tuttavia, ciò non significa che abbiamo bisogno di uno solo dei due emisferi per operare correttamente. Ognuno dei due emisferi simmetrici del cervello ha diverse funzioni nelle quali sono specializzati. Entrambi collaborano in tutte queste funzioni e contribuiscono a ognuna delle nostre interpretazioni e risposte.

L’emisfero sinistro viene spesso chiamato “simbolico” o “logico” ed è responsabile del linguaggio e del processo sequenziale dell’informazione. L’emisfero destro, invece, conosciuto come “visivo” o “olistico”, ha il compito di processare l’informazione corpora-spaziale, lavora tramite immagini visive e controlla le funzioni olistiche.

Differenze tra destri e mancini


Ora che conoscete meglio il concetto di emisfero dominante nei destri e nei mancini, vogliamo presentarvi qualche curiosità sulle loro differenze.

Un esempio è che le persone mancine di solito sono più abili nello sport, perché l’emisfero destro è specializzato in attività in cui è importante la visualizzazione delle forme, il che dà loro vantaggio di poter controllare i movimenti degli arti e la visione del gioco dallo stesso lato. I destrimani, invece, ricevono l’ordine di attaccare con la mano destra.

Vari studi, inoltre, hanno scoperto che i mancini potrebbero essere più creativi dei destri, poiché l’emisfero destro del cervello è collegato alla genialità e alla creatività. Questo emisfero è più attivo nelle persone mancine e ciò garantisce maggiori abilità artistiche.

I destrimani hanno una lateralità destra molto sviluppata, ma per loro è difficile usare la lateralità sinistra. Nella maggior parte dei casi, la lateralità sinistra delle persone destre viene usata solo come sostegno a quella dominante, ovvero quella destra. Per questo motivo, vari studi concordano sul fatto che i mancini sono molto avvantaggiati per quanto riguarda il dominio della loro lateralità destra, poiché viviamo in un mondo pensato per i destri e quindi i mancini sono obbligati ad allenare il proprio cervello per affrontare le difficoltà quotidiane. In questo modo, i mancini sviluppano una migliore interazione tra entrambi gli emisferi del cervello.

Fonte: http://www.tecnologia-ambiente.it/

LA SINFONIA DEL CERVELLO —
Come è fatto, come funziona, come cambia il nostro organo più complesso e misterioso
di Elkhonon Goldberg

La Sinfonia del Cervello —

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di Elkhonon Goldberg

Questo libro parla del cervello, l'organo misterioso che è parte di noi, che fa di noi ciò che siamo, che ci dona le nostre preziose facoltà. In particolare, si tratta della più ampia e aggiornata disamina esistente su uno dei suoi più grandi misteri irrisolti: i lobi frontali.

Si sa che queste ampie aree cerebrali sono per il cervello quello che il direttore è per l'orchestra; che svolgono le funzioni più avanzate e complesse; che a loro sono legate l'intenzionalità, la determinazione e l'attività decisionale, e che raggiungono uno sviluppo significativo solo negli esseri umani. Forse sono proprio loro a renderci umani. Parlando dei lobi frontali, questo libro parla della consapevolezza di sé e degli altri; di talento e successo; di creatività; di differenze tra uomini e donne.

Ma anche della civiltà e della storia, delle analogie fra l'evoluzione del cervello e lo sviluppo delle strutture sociali complesse; e quindi di maturità e di responsabilità sociali. E naturalmente di sviluppo cognitivo, di apprendimento e di invecchiamento, di come potenziare le funzioni cognitive e proteggere la mente dal declino.

Scritto da uno fra i maggiori neuroscienziati del mondo, reso ancor più piacevole da aneddoti e racconti di casi clinici, questo è un viaggio appassionante alla scoperta di un cervello sempre più complesso e stupefacente, in un mondo altrettanto complesso e stupefacente.

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