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Banca canadese Lancia una Carta di Credito legata alle “Emissioni di Carbonio”

Una banca canadese ha lanciato una carta di credito che tiene traccia della cosiddetta “impronta carbonica” di un cliente.

La banca consiglierà inoltre i clienti su come limitare la loro impronta di carbonio. “In qualità di cooperativa finanziaria di proprietà dei soci, riteniamo che sia nostro compito fare tutto il possibile per aiutare, soprattutto quando si tratta delle decisioni che le persone prendono con i loro soldi”, ha dichiarato Jonathan Fowlie, Chief External Relations Officer di Vancity.

“Questo strumento fornirà ai titolari di carte di credito Vancity Visa preziose informazioni sui loro acquisti e consentirà loro di collegare le loro decisioni di spesa quotidiane al cambiamento che vogliono vedere nel mondo” (le buffonate green… – nota di conoscenzealconfine).

Secondo una ricerca condotta da Visa, oltre il 50% dei canadesi è interessato a monitorare la propria impronta di carbonio. L’idea che si sta facendo qualcuno, tuttavia, è che questo sistema verrà utilizzato per limitare gli acquisti una volta superate le soglie stabilite. Stabilite da chi poi, è un’altra questione – la stessa banca? Lo Stato? Che differenza c’è a questo punto?

Come riportato da Renovatio 21, una banca australiana, la Commonwealth Bank (CBA), ha iniziato a collegare le transazioni dei clienti all’impronta di carbonio. Si tratta, in pratica, del nuovo green pass, quello per l’emergenza ambientale.  Ed esso, stavolta, andrà a pescarvi direttamente nelle tasche, e a inibirvi ulteriori libertà fondamentali, come quelle di acquistare quel che si vuole (per esempio, una bistecca invece che una busta di farina di grillo).

Abbiamo imparato il funzionamento di questa ingegneria sociale dal Covid: una volta accettata l’esistenza dell’emergenza, ogni limitazione, sia pur apertamente incostituzionale, diviene legittima. Di qui l’implementazione di una meccanica “premiale” per i vostri comportamenti (sistema di credito sociale), in modo completamente sganciato da diritti e leggi precedenti.

Qui il vostro conto in banca diventa non solo un sistema di sorveglianza, ma anche di controllo e punizione. Questo è il destino di tutto il danaro – dall’euro digitale allo yuan digitale a quelle che chiamano CBDC (valute digitali delle banche centrali) i cui progetti sono ovunque, dall’Australia all’Ucraina, dallo Sri Lanka alla Svizzera – divenire software, divenire danaro programmabile, in grado di guidare e inibire le scelte del cittadino.

Renovatio 21 ha da diverso tempo sottolineato come, non per nulla, il sistema su cui si basa il green pass è il medesimo sul quale correrà l’euro digitale, considerato “inevitabile”. Un sistema informatico iniziato, casualmente, ben prima della pandemia, ma al quale quest’ultima ha dato finalmente concrezione definitiva.

Per quanto riguarda la questione ambientale, anche qui già tutto è stato scritto. Di tracciamento dei consumi attraverso sensori e computer si è parlato apertamente quest’anno al World Economic Forum di Davos, la base dichiarata del “Grande Reset”.

Qui si è avuto il caso del presidente del gruppo cinese Alibaba Group, J. Michael Evans, che durante un panel del WEF si è vantato dello sviluppo di un “tracker individuale dell’impronta di carbonio” per monitorare ciò che fa il cittadino: viaggi, acquisti, cibo, ogni attività finisce nella “piattaforma”.

Impronta ecologica

Chiediamo al lettori che si dicono o dicevano ambientalisti: avete capito, una volta per tutte, cosa significa la “questione ambientale”, il “cambiamento climatico”, lo “zero-carbonio” etc.?

Avete capito che tramite l’emergenza ambientale vi rinchiuderanno in casa, affameranno e sottometteranno come pare a loro? Avete compreso, una volta per tutte, che l’ambientalismo è uno strumento della Necrocultura?

Fonte: https://www.renovatio21.com/banca-lancia-una-carta-di-credito-legata-alle-emissioni-di-carbonio/

GRANI ANTICHI E PASTA MADRE
Proprietà virtù ricette - Conoscere la salute per conservarla
di Silvia Petruzzelli

Grani Antichi e Pasta Madre

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Questo libro nasce dall’esigenza di ricercare un approccio consapevole al cibo, per una scelta rispettosa del territorio, del gusto e della salute.

Il pane è uno degli alimenti più antichi preparati e consumati dall’uomo. Simbolo di nutrimento per il corpo, ma anche per l’anima.

Già gli antichi egizi e babilonesi erano in grado di produrre un pane lievitato, con l’avanzo di pasta del giorno precedente: forse gli albori del lievito madre. E la civiltà occidentale si è evoluta assieme a questo alimento, che ha così caratterizzato periodi storici.

Nel dopoguerra, il pane bianco, raffinato, è diventato anche simbolo di benessere, contrapponendosi al pane nero cui erano associati ricordi di fame e di miseria. E su questo elemento ha fatto leva l’industria proponendo la sempre più diffusa “farina 00”.

Nel libro, vengono analizzati i principali ingredienti del pane, la loro evoluzione nel tempo e come sceglierli per una migliore qualità organolettica e salutistica. Con uno sguardo rivolto alla sostenibilità e valorizzazione del territorio.

Vedremo il processo di panificazione, approfondendo le  differenze tra lievito di birra e pasta madre.

Ci diletteremo con diverse ricette di autoproduzione, pane, focaccia, e tanto altro, fino ai dolci per le feste, come Colomba e Panettone, utilizzando ingredienti che la nostra bisnonna saprebbe riconoscere, come ci suggerisce M. Pollan.

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