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Interventi Non Urgenti solo con Super Green Pass. Pregliasco sentito in Procura

Mentre la Gran Bretagna saluta Green pass, mascherine e smart working in Italia ci si appresta anche a categorizzare i pazienti negli ospedali, a riservare loro un differente trattamento in base allo stato vaccinale.

Via smart working, Green pass e l’obbligo di mascherina ovunque. La Gran Bretagna si prepara a ricominciare la vita, che sarà di convivenza con il virus. E come annunciato nelle scorse ore dall’Oms potrebbe essere il primo Paese dove il Covid diventerà endemico.

A Milano invece è stato sentito in procura dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, in merito allo slittamento di tutti gli interventi non urgenti per i pazienti con fragilità, tra cui i non vaccinati con terza dose, presso l’Istituto. L’audizione richiesta dalla responsabile del dipartimento Tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro si è resa necessaria dopo che nella trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro” è stato sostenuto che ci fosse una circolare per respingere chi non ha il Super Green Pass.

Nel merito, oggi il virologo aveva spiegato all’Agi la scelta di aver dato “indicazione ai curanti di fare una valutazione rispetto al rischio di fragilità” dei pazienti “per riorganizzare e ottimizzare le sale operatorie per gli interventi più urgenti”. “L’eventuale scopertura vaccinale – aveva spiegato – espone il paziente a un maggior rischio” e avendo “spazi limitati” e “cento posti letto in meno, per garantire tutta l’attività per i Covid” si è resa necessaria una riorganizzazione degli interventi. Da quanto appreso il professore avrebbe chiarito la situazione e non vi sarebbero criticità (e figuriamoci… – ndr)

Interventi Non Urgenti

“Slittano tutti gli interventi non urgenti per i pazienti con fragilità, tra cui i non vaccinati, all’Istituto Galeazzi di Milano”, aveva spiegato Pregliasco. “Ho dato indicazione ai curanti – dice – di fare una valutazione rispetto al rischio di fragilità su diversi aspetti del paziente, tra cui anche l’eventuale scopertura vaccinale, che espone il paziente a un maggior rischio, per riorganizzare e ottimizzare le sale operatorie per gli interventi più urgenti”. Questo è indispensabile perché “abbiamo spazi limitati” e “cento posti letto in meno, per garantire tutta l’attività per i pazienti Covid”.

Ma ovviamente, aveva precisato tutti gli interventi urgenti, come quelli a rischio vita, vengono garantiti a chiunque. Mentre l’alluce valgo, per fare un esempio, viene posticipato nelle situazioni di fragilità o di rischio”. In realtà, gli interventi che si possono posticipare, “slittano un po’ per tutti” ma si comincia con il riprogrammare quelli per i non vaccinati.

Riferimenti: https://www.ilgiorno.it

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: www.imolaoggi.it

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