3000 Morti: Pfizer Ammette con Freddezza il Dramma dei Danneggiati

di Paolo Gulisano

900 casi di cecità, 700 complicazioni in gravidanza. E 3000 decessi. I dati del Report di Pfizer confermano solo ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere coercitivamente obbligatoria.

La casa farmaceutica Pfizer negli scorsi giorni ha pubblicato un report, un corposo documento di circa 400 pagine, in cui ha elencato gli effetti avversi della vaccinazione anti covid-19 registrati sulla base delle segnalazioni spontanee dei danneggiati e dei medici. Si tratta della cosiddetta farmacovigilanza passiva, che si basa sulla spontaneità delle segnalazioni. La segnalazione spontanea dipende interamente dall’iniziativa e motivazione degli operatori sanitari o degli utilizzatori.

I dati raccolti con questa metodica potrebbero essere dunque sottostimati (alquanto sottostimati… ): o perché gli operatori sanitari potrebbero avere non preso in considerazione i sintomi lamentati dal paziente, o per non aver voluto arbitrariamente mettere in correlazione l’evento avverso con il vaccino, oppure perché i pazienti stessi potrebbero essersi sentiti scoraggiati dal fare la segnalazione agli enti preposti per scarsa fiducia nel conseguente intervento. Oppure perché convinti da una martellante propaganda che il vaccino era assolutamente sicuro e non aveva alcun effetto collaterale.

I dati, quindi, di una farmacovigilanza passiva sono anzitutto sottostimati rispetto alla realtà. Inoltre, il successo o il fallimento di qualsiasi attività di farmacovigilanza dipende dalla segnalazione di sospette reazioni avverse. Le metodiche applicate dalla farmacovigilanza sono destinate ad essere generatrici di ipotesi o di verifica delle ipotesi. I metodi, che generano ipotesi, hanno lo scopo ad esempio di rilevare le reazioni avverse inattese o l’aumento di frequenza di reazioni avverse attese, generando nuove informazioni che sono poi confermate dagli studi di verifica delle ipotesi, che servono a provare se i sospetti sollevati sono giustificati.

Nel caso del Covid, tuttavia, ogni tentativo di formulare ipotesi e di sottoporle a verifica è stato sempre stroncato sul nascere. Eppure, c’erano dati su cui riflettere. Da un analogo report fatto lo scorso anno dall’Aifa, era emerso ad esempio, che l’età mediana delle persone in cui si è verificato un evento avverso è 48 anni. Un dato che rispecchia la preoccupante realtà percepita da molti operatori sanitari dei “malori improvvisi”, degli accessi aumentati al Pronto Soccorso e così via. Prove indiziarie su cui non è stata ancora avviata una seria inchiesta.

Potrebbe essere la volta buona con questo rapporto che viene dalla casa farmaceutica stessa? Ci sarebbe da augurarselo. Scorrere il Report Pfizer, per chi avesse la pazienza di farlo, è come percorrere una vera e propria Via Dolorosa. Pagina dopo pagina scorrono i numeri con le decine di migliaia di eventi avversi, che riguardano praticamente tutti gli organi e gli apparati del corpo umano. Migliaia di patologie infiammatorie, tra cui le miocarditi e le pericarditi di cui ormai tra gli addetti agli lavori si parla apertamente di “epidemia”, ovviamente di origine misteriosa e inspiegabile.

Scorri le pagine e dietro ai numeri pensi alle persone, a migliaia di vite compromesse. Che dire della voce “cecità”, che riguarda 970 persone? Uomini e donne che erano andate per proteggersi da un virus respiratorio definito – contro ogni evidenza epidemiologica – assolutamente incurabile e letale, e che ora hanno perso la vista? E che significa poi la voce “complicazioni in gravidanza” che riguarda quasi 700 donne? Che ne sarà stato del loro bambino?

Le cifre scorrono asettiche e fredde, e ci descrivono un periodo di osservazione di sei mesi, dal 19 dicembre 2021 al 18 giugno 2022. Erano i mesi in cui la propaganda spingeva a tutta forza per la vaccinazione, e dopo le iniziali categorie a rischio (sanitari, forze dell’ordine, insegnanti, fragili e anziani) si era arrivati alla vaccinazione universale, utilizzando a scopi persuasivi ogni mezzo.

L’elenco del report, infine, ci conduce ad una cifra che non può non fermare l’attenzione in modo drammatico: i morti. Il report Pfizer parla di 3000 decessi. Non dai complottisti, non dai negazionisti viene questa cifra terribile, ma dal produttore stesso del vaccino. Tremila persone che erano sane, che facevano la loro vita normale, e che non ci sono più, che hanno lasciato nelle loro famiglie un vuoto doloroso, e come facilmente immaginabile, inspiegabile.

Si può morire per molti motivi e molte cause, ma è possibile morire di prevenzione? Perdere la vita per aver voluto prevenire una malattia che aveva un tasso di letalità di poco più del 2%, e che avrebbe potuto essere ancora più basso con le cure adeguate? Ma un altro aspetto che fa veramente male è che in realtà questi eventi avversi e queste morti erano di fatto state previste e messe in conto.

Nella massa enorme di comunicazioni, di notizie, di battage propagandistico, ci fu nell’estate del 2021 una dichiarazione televisiva di Fabrizio Pregliasco, uno dei grandi protagonisti della pandemia mediatica. Pregliasco nel programma “Stasera Italia” con Tiziana Panella faceva questa affermazione: La vaccinazione vuol dire rischiare la propria vita, perché la vaccinazione ha degli eventi avversi, molto limitati, però quando la facciamo, la facciamo in un’ottica di solidarietà e di opportunità per i nostri familiari fragili, ma anche per la comunità”.

I dati del Report di Pfizer confermano ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere obbligatoria, e coercitivamente obbligatoria. Ma colpiscono anche le motivazioni pseudo etiche e solidariste con cui si doveva andare a metterle a rischio: il bene della comunità. Era la versione laica della tristemente nota definizione vaticana: “un atto d’amore”.

In realtà oggi le ricerche ci hanno dimostrato che questo “effetto protettivo” (ricordate l’Immunità di gregge?) non c’è stato. Alle persone accecate, o diventate cardiopatiche o neuropatiche o comunque danneggiate, non resta nemmeno questa consolazione di essere state private della salute per proteggere qualcun altro. Non sono martiri della solidarietà: sono vittime di danni collaterali.

Articolo di Paolo Gulisano

Fonte: https://lanuovabq.it/it/3000-morti-pfizer-ammette-con-freddezza-il-dramma-dei-danneggiati

ERESIA
Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid-19
di Massimo Citro

Eresia

Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid-19

di Massimo Citro

Tragedia per alcuni, commedia per altri, farsa per altri ancora, la pandemia 2020 è stata una rappresentazione.

In primo piano il protagonista, quel virus che non vuole saperne di abbandonare le scene dalla sua prima comparsa su quel palcoscenico, il laboratorio di Wuhan. Pagina dopo pagina, fanno il loro ingresso gli altri attori: quell'OMS responsabile di un lungo e ingiustificato ritardo nell'annunciare l'emergenza e prendere provvedimenti, e la Paura, quella paura virale leva di un apparato messo in atto dai media per mantenere alta la tensione e perpetrare una coreografia del terrore che arrivi a condizionare anche le menti più forti.

In questa scenografia, sono tanti gli interrogativi che si pone il dottor Massimo Citro. S'interroga sul Comitato Tecnico Scientifico, sui suoi documenti segreti e sui suoi giochi di parole per vietare pur non vietando, sulla lotteria delle statistiche e le plateali frodi di una scienza asservita a un potere sovranazionale che troppe volte tende a nascondere la verità, o a distorcerla.

S'interroga sul terrore mediatico che continua a paralizzare intere nazioni, drammatizzando e fomentando un panico incontrollato che colpisce e lacera gli animi. E ancora s'interroga sulla validità delle motivazioni che hanno imposto il lockdown e la dittatura della precauzione, con lo stesso modus operandi in tutto il mondo, facendo presupporre che dietro le quinte ci sia una ben definita regia.

Da qui si originano le riflessioni politicamente scorrette di "Eresia", un saggio in cui si esorta il lettore a ritornare a considerare i fatti in modo obiettivo e non attraverso il clamore mediatico, a esaminare le innumerevoli coincidenze.

Perché quando i casi sono tanti è sempre arduo pensare alla fatalità: sul palcoscenico si rappresentano gli eventi, ma nel retroscena qualcuno li dirige, e la manipolazione deve essere invisìbile, come invisibile deve essere chi la manovra. L'epilogo dunque dipenderà da noi, dalla nostra voglia di capire e dalla forza che avremo di reagire.

Prefazione di Alessandro Merluzzi.

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Un commento

  1. Giuseppe Altieri, Agroecologo

    figurati…
    sono milioni i morti da vaccino…
    La Pfizer mette le mani avanti.
    Biogna denunicarli come parenti delle vitttime e come danneggiati, facendosi risarcire i danni…
    come han fatto contro BAyer i malati di linfoma non hodgkin causati dal Glifosate…

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