“Slaughterbots”: fermate i minidroni killer prima che sia troppo tardi

Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, i droni killer – detti anche “slaughterbots” – stanno già effettuando attacchi aerei senza che nessun essere umano sia coinvolto nel processo decisionale.

Slaughterbots Ban Shift Focus to Commercial Drones

Cioè: i computer stanno decidendo chi colpire con i droni. Cioè: delle macchine stanno decidendo autonomamente di uccidere degli esseri umani. Il contrario dello scenario alla Asimov con le sue “tre leggi della robotica”; quindi lo scenario di Terminator.

Un gruppo di ricercatori, autori di un guest post per la prestigiosa rivista di ingegneria IEEE Spectrum, ritiene che sia arrivato il momento di preoccuparsi davvero, perché “la linea rossa del targeting autonomo degli umani è stata ora superata”. L’uso di “sistemi d’arma autonomi” letali, secondo i ricercatori, dovrebbe essere immediatamente cessato. Le nazioni di tutto il mondo dovrebbero firmare un trattato per assicurarsi che questi robot killer non vengano mai più utilizzati.

Per sottolineare questo messaggio, il Future of Life Institute, un’organizzazione no-profit focalizzata sull’educazione del mondo sui rischi dell’Intelligenza Artificiale e delle armi nucleari, ha messo insieme un video, pubblicato nel 2017, co-firmato dagli autori dell’IEEE Spectrum. Il filmato fece sensazione all’epoca, e ancora oggi è un pugno nello stomaco.

“Al di là della questione morale di affidare le decisioni sulla vita o sulla morte ad algoritmi, il video ha sottolineato che le armi autonome si trasformeranno, inevitabilmente, in armi di distruzione di massa, proprio perché non richiedono la supervisione umana e possono essere schierate in gran numero“, ha scritto il team, che è composto da professori di informatica e fisica.

C’è stato, per fortuna, qualche movimento da parte della comunità internazionale per spingere per la fine dei sistemi d’arma autonomiinclusa una dichiarazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa che chiede “un divieto sui sistemi d’arma autonomi progettati o utilizzati per applicare la forza contro le persone”.

Il rapporto delle Nazioni Unite pubblicato pubblicamente a marzo, ha delineato l’uso di droni STM Kargu-2 di fabbricazione turca, che hanno condotto attacchi aerei in Libia senza alcun intervento umano. Il drone da 6 chilogrammi può essere prodotto in serie e ha la capacità di mirare alle vittime utilizzando il software di riconoscimento facciale in modo autonomo.

Debating Slaughterbots and the Future of Autonomous Weapons

Secondo il rapporto, i sistemi di droni come questo “sono stati programmati per attaccare obiettivi senza richiedere connettività dati tra l’operatore e le munizioni”. “Non vogliamo altro che il nostro video di Slaughterbots diventi semplicemente un ricordo storico di un orrendo percorso non intrapreso”, ha scritto il team nel post i IEEE. “Un errore che la razza umana avrebbe potuto fare, ma non l’ha fatto”.

Droni termici stanno venendo impiegati in questo momento dalla sorveglianza sanitaria in vari Paesi. Come riportato da Renovatio 21, lo storico americano Francis Fukuyama ha recentemente sottolineato l’importanza dei droni nei presenti conflitti (accennando proprio alla Turchia). “Mi sono reso conto che la tecnologia dei droni prima o poi sarebbe stata usata anche da altri Paesi, cambiando i rapporti di forza e la natura stessa dei conflitti terrestri… La Turchia, che ha ottenuto la tecnologia dei droni da Israele e poi ha sviluppato una sua industria, oggi, usando mezzi poco costosi e senza rischiare le vite dei piloti, è intervenuta con efficacia in vari conflitti. A Idlib, in Siria, ha bloccato l’offensiva delle truppe di Assad appoggiate dalla Russia“, ha dichiarato Fukuyama in un’intervista il mese scorso.

Riferimenti: https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N21/037/72/PDF/N2103772.pdf?OpenElement

Fonte: https://www.renovatio21.com/slaughterbots-fermate-i-minidroni-killer-prima-che-sia-troppo-tardi/

IL MONACO CHE AMAVA I GATTI
Le sette rivelazioni
di Corrado Debiasi

Il Monaco che Amava i Gatti

Le sette rivelazioni

di Corrado Debiasi

"Il Monaco che Amava i Gatti" è la storia di un viaggio ispirazionale che tocca con poesia e semplicità i valori e i temi più profondi dell'esistenza. Una storia capace di parlare al cuore e all'anima di ognuno di noi.

Se qualcuno ti dicesse che per uno strano gioco del destino ti ritroverai a trascorrere del tempo in compagnia di un anziano monaco e dei suoi meravigliosi gatti, ci crederesti? Che percorrerai un viaggio iniziatico, costellato di incontri che ti porteranno a scoprire, attraverso un vortice di emozioni, l'immensa bellezza della tua anima, ci crederesti?

Se qualcuno ti dicesse che prima di trovare l'amore dovrai scoprire l'amore in te stesso, e che tutto ciò che hai appreso può essere osservato da un'altra prospettiva, ci crederesti?

Quando il protagonista di questa storia, Kripala, si mette in viaggio, non sa cosa gli riservi il futuro, ma sa cosa vuole lasciarsi alle spalle: un lavoro perduto, un amore finito. La sua destinazione è l'India, dove intende praticare lo yoga e spera di ritrovare l'equilibrio che la sua vita ha smarrito.

Una volta arrivato, addentrandosi nel dedalo di viuzze di Varanasi, finirà per perdersi, ma proprio da quel momento inizierà a ritrovare se stesso. Nel ventre vitale e sacro di quella antica città si imbatterà in persone straordinarie nella loro apparente semplicità, umili nella loro natura ma abissali nella loro saggezza.

Che si tratti di un maestro di arti marziali o di un pittore, di un'anziana che nutre i poveri o di una curatrice di giardini, ognuno di loro saprà lasciare a Kripala insegnamenti indelebili, parole che resteranno incise per sempre nella sua anima.

Sopra tutti, a intrecciare destini come un abile tessitore, Tatanji: l'anziano monaco ritiratosi in un ashram in compagnia dei suoi gatti. Sarà lui a scuotere la polvere dagli occhi di Kripala, fino a indicargli che quella felicità di cui è in cerca l'ha già dentro di sé: deve solo imparare a riconoscerla.

"Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusti. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla".
Corrado Debiasi

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Un commento

  1. Succede anche in Italia, sono dotati di armi a energia diretta, torturano, uccidono, inducono pseudo patologie, spiano. Le malattie che avete non sono quasi mai vere malattie, ma effetti di armi a onde millimetriche, ottenute ionizzando l’aria e catalizzando il 5g.

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