Il Salto Tecnologico e il Neo-Feudalesimo…

di Sergio Giraldo

Dal punto di vista economico, oggi sono in atto due tendenze principali: il Salto tecnologico e il Neo-feudalesimo.

Chi è Frans Timmermans, il capo del green new deal europeo? - PeopleForPlanet

La prima e più notevole tendenza è quella del salto tecnologico indotto dalle politiche “Green”, che nasce storicamente dal fatto che il modello di sviluppo della seconda metà del novecento è giunto al termine. Esso era basato su sviluppo edilizio, infrastrutture (in gran parte finanziate dagli Stati) e automobile a combustibile fossile. Dunque, acciaio, cemento, mattoni, motori, petrolio. Un intero sistema complesso e intrecciato che si è sviluppato per sessant’anni e più.

Nei paesi avanzati tutto ciò, però, non regge più: le infrastrutture grosso modo ormai ci sono, più di tanto non si possono costruire nuove case e ormai abbiamo due automobili per famiglia. Il mercato è più che saturo e la crescita asfittica. Dunque, è necessario un salto tecnologico per creare mercati nuovi. Quella del salto tecnologico è un’ottima maniera di creare mercati in cui anche nuovi soggetti possono affacciarsi, vedi la telefonia cellulare a metà anni ’90, e allo stesso tempo per eliminare concorrenti incumbent molto ingombranti.

Il salto tecnologico può essere spontaneo, nel senso che esiste una domanda inevasa che l’offerta a un certo punto inizia a coprire, o può essere indotto, o meglio imposto. Nel caso del Green Deal, il salto tecnologico sarà imposto dagli accordi internazionali. Che l’influenza delle attività umane sul cambiamento climatico sia reale o meno poco importa, ai fini del business. Importante è che il salto tecnologico abbia luogo. Dagli incentivi per soluzioni “Green” largamente intese, infatti, si sta passando gradualmente ai divieti di fare o utilizzare prodotti non-Green. Dunque, divieto di Diesel significa comprare un’auto elettrica, per cui presto o tardi tutti dovremo cambiare auto. Un mercato gigantesco: in Europa ci sono 270 milioni di auto circolanti. Tutte da rottamare.

Efficienza energetica e “edilizia green”: oggi abbiamo il bonus 110% come incentivo, domani arriveranno gli obblighi, come quello di cambiare le caldaie condominiali. Nuove infrastrutture? Ecco le centrali grandi e piccole di produzione di energia rinnovabile e di idrogeno, altro elemento importantissimo dello shift tecnologico, con necessità di massicci investimenti sulle reti “intelligenti” per il dispacciamento dell’energia. In questo il 5G si inquadra perfettamente per le applicazioni della tecnologia, soprattutto pensando all’IoT (Internet of things – internet delle cose). Questo immenso cambio tecnologico è dunque necessario perché il sistema produttivo del ‘900 è finito e il grande capitale necessita di nuovi rendimenti.

La seconda tendenza importante è legata invece al rapporto tra la proprietà di un bene e il suo utilizzo. Ricalcando lo schema antico feudale, si va verso un sistema in cui le persone non possiederanno ciò che usano, sul modello Spotify, o Netflix, o monopattino elettrico in sharing. Non si compra più il film su DVD (dove sono finiti i DVD? In via di estinzione, sembra), cioè non si è più proprietari di un oggetto hard con un contenuto soft, ma ci si abbona continuativamente a una piattaforma, dalla quale si usufruisce del contenuto. Cessato l’abbonamento, non si ha nulla…

Economia circolare, il Green new deal per le imprese - Skille Imprese, italia

Estendendo questo modello, il grande capitale sarà proprietario degli asset, che il consumatore utilizzerà pagandoli in base all’uso. Questo modello si può applicare a quasi tutto: dalle auto ai cellulari, alle case… un giorno, chissà, persino ai vestiti. Una sorta di leasing eterno. La proprietà da parte dei singoli, in questo modello, è scoraggiata, a vantaggio di chi invece diventa un super-proprietario che incassa una quota costante (tendenzialmente anzi in crescita) di reddito di milioni di “clienti”. La competizione sarà tra “piattaforme” per occupare una quota sempre maggiore del portafoglio di spesa dei clienti.

Questo apre diverse prospettive da discutere riguardo alle disparità di reddito. In parte, questo modello si inserisce nell’alveo del pensiero della “decrescita felice”, dove il possesso di beni prodotti, catalogati come “superflui” è altamente stigmatizzato.

Di doman non c’è certezza…

Articolo di Sergio Giraldo

Fonte: https://appelloalpopolo.it/?p=61496

VACCI-NAZIONE
Oltre ignoranza e pregiudizi, tutto quello che davvero non sappiamo sui vaccini in Italia
di Giulia Innocenzi

Vacci-Nazione

Oltre ignoranza e pregiudizi, tutto quello che davvero non sappiamo sui vaccini in Italia

di Giulia Innocenzi

La questione vaccini è un tema decisamente spinoso, con posizioni contrastanti e contrapposte fino allo scontro. Come fare per riuscire a capire dove sta davvero il bandolo della matassa?

8 luglio 2017, 15.000 persone a Pesaro: militanti del movimento NO-VAX, ma anche famiglie con bambini, medici e semplici cittadini, tutti lì a manifestare contro il decreto in discussione in Parlamento. Mi aspetto che una partecipazione così massiccia finisca sulle prime pagine di tutti i quotidiani e in apertura di tutti i tg. Invece nulla. Silenzio. Perché tutta questa reticenza? Decido di indagare. La mia inchiesta parte da qui. Ma questa storia parte dal 2014...

E' la voce della stessa autrice che ci riporta all'anno durante il quale l'Italia è diventata la nazione capofila a livello mondiale delle strategie vaccinali. Per quale motivo si è passati da 4 a 10 vaccini obbligatori, quando metà dei paesi europei non ne ha nemmeno uno? Lo si è fatto sulla base di una vera emergenza? Quali sono i dati medici ufficiali sulle reazioni avverse? 

Perché il ministro della salute Beatrice Lorenzin nega l'esistenza dei danneggiati da vaccino, quando il suo stesso ministero eroga più di 600 indennizzi? Le autorità che hanno adottato il piano vaccinale erano davvero completamente libere da conflitti d'interesse?

In un’inchiesta scottante sulla notizia che ha occupato le cronache durante l’ultima estate e di cui si discuterà ancora di più nei prossimi mesi, Giulia Innocenzi affianca medici, scienziati, politici, esperti di diritto e semplici padri e madri di famiglia per cercare di dare risposte attendibili e serie a questi e a tanti altri quesiti.

Perché è sempre il momento giusto per porsi delle domande sulla nostra salute e su quella dei nostri figli, ed è obbligatorio scavare sotto la superficie della notizia senza pregiudizi. Perché solo una maggiore consapevolezza può salvare la nostra vita. E il nostro futuro.

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *