“Non Dimenticheremo, non Perdoneremo”

di Claudio Martinotti Doria

La società italiana è divisa tra quanti hanno capito e quanti non hanno capito o voluto capire i fenomeni sociali manipolativi in corso.

Su questi argomenti intervenni un paio di mesi fa con un articolo specifico, di primo approccio e come tale non sufficientemente ponderato ed esauriente, per cui lo rielaboro riveduto e integrato.

Essendo presente in rete dal ’96, con una decina di migliaia di contatti accumulati in questo lungo periodo, e monitorando quotidianamente parecchie decine di siti e canali on line, possiedo una posizione privilegiata per cogliere se ci sono particolari comportamenti e fenomeni sociali in corso.

A tal proposito sta circolando e consolidando in rete, in alcuni canali dell’informazione indipendente e libera, una specie di meme/aforisma/motto che sintetizza e catalizza l’atteggiamento di parecchie decine di migliaia di persone che sono state vittime della discriminazione distopica e dispotica verificatisi durante la psicopandemia: “NON DIMENTICHEREMO, NON PERDONEREMO”.

Credo che interpreti il sentimento di molti dei cosiddetti “risvegliati”, di coloro cioè che si sono accorti di vivere immersi in un oceano di menzogne e di essere governati da farabutti, dove la verità la devi ricercare con un impegnativo percorso individuale di acquisizione di conoscenza e di consapevolezza. Verità che mai nessun media mainstream riferirà, se non abbondantemente distorta, alterata, mistificata, irriconoscibile e strumentalizzata, finalizzata agli scopi dell’élite dominante che domina totalmente l’informazione e applica evidenti operazioni di guerra psicologica (PSYOPS), BASATE PREVALENTEMENTE SULLA PROPAGANDA E LA CENSURA E LA FALSIFICAZIONE DELLA REALTA’. Chi non se n’è reso ancora conto, oltre che esserne vittima spesso rischia di esserne anche complice.

Personalmente preferisco ricorrere ad altri esempi e metafore meno riduttive, per distinguere tra “risvegliati” e addormentati o “zombie” (decerebrati), come vengono anche definiti gli ipocondriaci mascherati e sprovveduti che ancora si abbeverano alla tv come unica fonte di informazioni. Preferisco distinguere tra quanti hanno capito la situazione e coloro che non hanno capito (di essere stati manipolati e ingannati). Con riferimento particolare a quanto avvenuto negli ultimi anni, dalla psicopandemia attribuita a un virus inizialmente spacciato per “naturale” (mentre trattasi di arma biologica), alla guerra in Ucraina attribuita come responsabilità interamente a Putin, che all’improvviso per follia bellicista e delirio di onnipotenza ha invaso il paese confinante (mentre nella realtà oggettiva la guerra è stata provocata dagli anglosassoni, intensamente impegnati a tal proposito fin da prima del colpo di stato da loro organizzato nel 2014, costituendo in Ucraina il più forte esercito europeo).

A che scopo la NATO avrebbe dovuto dedicare otto anni a costituire il più potente esercito europeo? Se non per provocare una guerra con la Russia? Una guerra per procura, ovviamente, le cui conseguenze ricadranno interamente sulla popolazione ucraina ed europea.

In questo periodo durato già tre anni, abbiamo visto troppe persone dare il peggio di sé con autocompiacimento e accanimento, sia durante la psicopandemia e sia durante il conflitto bellico in Ucraina, fornendo un’immagine imbarazzante di squallore umano.

Tornando alla distinzione sopra esposta, tra quanti non hanno capito (di essere stati ingannati, in tutti i casi sopra esposti), occorre ulteriormente distinguere, tra coloro che, privi degli strumenti culturali per rendersene conto erano vittime predestinate dell’inganno, e coloro che gli strumenti interpretativi li avevano per poter capire ma hanno preferito scegliere la strada più comoda, la più facile, far finta di nulla, non sapere e non capire e fidarsi della scelta compiuta dalla massa, dai genitori, dai parenti, dagli amici, per omologarsi, conformarsi, far parte del gregge, in taluni casi, divenendo pure complici del sistema di menzogne, contribuendo a diffonderle senza una seppur minima argomentazione a supporto, accanendosi contro i dissidenti e dissenzienti, per consolidare le proprie scelte e dissolvere eventuali scomodi dubbi.

Se ai primi si possono attribuire delle attenuanti, ai secondi spettano solo aggravanti, hanno cioè maggiori responsabilità, la loro scelta è stata ipocrita e dolosa, perché avevano la possibilità di capire e prendere una posizione contraria e critica ma hanno preferito uniformarsi, rinunciando alla loro libertà e autonomia di giudizio, offendendo la loro intelligenza e quella degli altri, divenendo spesso carnefici al servizio del sistema autoritario e oppressivo, contribuendo al delirio collettivo. Hanno sentenziato contro i dissidenti detestandoli, senza argomentare ma solo per partito preso, ripetendo pedissequamente quanto avevano appreso (si fa per dire) dai mezzi di comunicazione di massa.

Con questi ultimi non potrà esservi alcuna riappacificazione, hanno fatto una scelta scellerata ed è giusto che ne subiscano le conseguenze, che purtroppo per loro saranno anche di carattere sanitario, a causa degli effetti collaterali ormai evidenti e diffusissimi provocati dai sieri genici sperimentali che Big Pharma con spietato cinismo ha voluto sperimentare, utilizzando la popolazione come cavia.

Paradossalmente molti tra costoro sono “istruiti”, plurilaureati, ma in tal caso i loro titoli di studio non contano niente, della serie “è intelligente ma non si applica”, perché l’intelligenza se non è applicata con acume quando occorre, cioè quando le circostanze lo richiedono, diventa solo un orpello, una veste estetica di scarsa valenza intellettuale ed esistenziale, che serve solo ad appagare il proprio Ego e quello del proprio ristretto entourage.

La valutazione di cui sopra si applica anche a coloro che per partito preso filo-atlantista hanno condannato la Russia come paese aggressore, senza aver raccolto alcuna informazione obiettiva e documentazione storiografica, fino alle estreme conseguenze indegne di un paese civile, condannando e perseguitando i russi a prescindere. In tal modo si sono atteggiati a guerrafondai, divenendo complici di quanti avevano architettato da parecchi anni questa trappola propagandistica per raccogliere consenso presso l’opinione pubblica, manipolandola.

Questa lacerazione che si è creata nella società civile italiana non credo possa essere sanata facilmente, certamente non in tempi brevi e neppure medi, anche a causa dell’aggravamento della situazione economica (anche questa indotta artificialmente e conseguenza soprattutto della scelta belligerante contro la Russia, programmata da parecchio tempo) che avrà gravissime ripercussioni anche sul piano sociale, accentuando ancor più il “divide et impera”, adottato da sempre dal sistema di potere per soggiogare le masse.

Le strade tra questi due gruppi sociali si sono separate nettamente e non so quando s’incroceranno nuovamente. Vedremo dove queste strade porteranno, del resto banalmente è risaputo che “l’albero si riconosce dai frutti”, ma non facendomi alcuna illusione, sono convinto che alcuni non sapranno e non vorranno riconoscerli neppure di fronte all’evidenza, negheranno fino alla fine di aver sbagliato e di essere stati ignavi e pusillanimi, superficiali e vili, utili idioti e servi sciocchi, cavie e kapò.

La responsabilità è sempre individuale, così come l’evoluzione, è una legge naturale e universale, vale a livello materiale che spirituale, non ci si può difendere ricorrendo all’abusato “così fan tutti”, oppure “obbedivo agli ordini ricevuti” o ancora “ho aderito al pensiero comune”, giustificandosi dietro l’alibi della paura e dell’adesione al gruppo di riferimento. Tutti abbiamo avuto paura, ma non tutti si sono comportati allo stesso modo, non tutti hanno abiurato i propri valori e rinunciato alla propria libertà e autonomia di giudizio, avvilendo o rinnegando la propria umanità e sensibilità.

Sarebbe un grossolano errore indulgere nel perdono nei confronti di queste persone disinformate e ignoranti, arroganti e aggressive, che hanno dato il peggio di sé aggravando enormemente la situazione, senza un minimo di autocritica e ammissione di colpa, con la pervicace convinzione di essere dalla parte della ragione e in pieno diritto di disprezzare e penalizzare chi non la pensasse come loro. Non meritano compassione ed è giusto che si assumano le loro responsabilità e subiscano le ripercussioni delle loro scelte.

Non siamo tutti uguali, niente affatto, ed è proprio nei momenti di difficoltà che emerge quanto siamo diversi uno dall’altro: pur avendo tutti paura alcuni si comportano con coraggio e dignità e molti altri con viltà e servilismo, col sostegno della moltitudine, forti coi deboli e deboli coi forti. Se avessero ancora un barlume di coscienza, forse potrebbero vergognarsi e redimersi, forse. Ma non lo credo, non mi faccio illusioni. I precedenti storici inerenti alcune caratteristiche della popolazione italiana, hanno sempre confermato quanto essa sia poco affidabile e seria nelle circostanze che richiederebbero dignità e fierezza, e soprattutto coerenza.

Ricordiamoci che alla fine della II Guerra Mondiale i Partigiani, quelli che hanno combattuto veramente nella Resistenza ed erano poche decine di migliaia, divennero improvvisamente milioni, e non vi erano più fascist; tranne rare eccezioni i fascisti si erano volatilizzati, dissolti nel vento, come non fossero mai esistiti.

È un vizio tipico delle genti italiche il trasformismo e il vizio di proiettare sempre all’esterno di sé le proprie responsabilità; la colpa è sempre degli altri o delle circostanze, autoassolvendosi e poi rinnegando la propria partecipazione alle angherie e vessazioni fatte patire alle vittime mentre si comportavano da “caporali” alla Totò (siamo uomini o caporali?). Questo puerile, immaturo e vile atteggiamento finalizzato a sottrarsi alle proprie responsabilità e ripercussioni non funzionerà, e se ne renderanno conto loro malgrado.

Articolo del Cav. Dottor Claudio Martinotti Doria – Email: claudio@gc-colibri.com 

Fonte: http://www.cavalieredimonferrato.it/

SCOPRI LE TUE… VITE PASSATE
Nelle terre antiche e negli altri mondi
di Shelley A. Kaehr

Scopri le Tue… Vite Passate

Nelle terre antiche e negli altri mondi

di Shelley A. Kaehr

Impara a scoprire le tue vite precedenti grazie alle pratiche e agli esercizi di auto-regressione. Rivivi il viaggio della tua anima nello spazio e nel tempo.

"Scopri le Tue… Vite Passate" ti permetterà di intraprendere un viaggio alla scoperta di te stessa/o e della tua anima, attingendo a memorie da tempo smarrite di terre antiche e altri mondi.

Condividendo le proprie emozionanti sessioni di regressione, Shelley A. Kaehr ti invita a esplorare l'eventualità di vite passate che possono aver avuto luogo nell'antichità, in continenti sommersi o in altri pianeti. Lo scopo di tale ricerca è di rimuovere i blocchi e le influenze pesanti che limitano la vita attuale, ostacolandone la piena realizzazione.

Un altro obiettivo di questo libro è aiutare le persone a entrare in contatto con le loro anime nel modo più significativo possibile. Imparerai ad attingere alla conoscenza della tua anima attraverso il diario e degli esercizi dettagliati, che in ogni capitolo ti aiuteranno a scoprire qualcosa di più sulle tue incarnazioni pregresse.

Perciò, quando alla fine del libro ti troverai a svolgere la regressione alla vita passata, otterrai da quel viaggio informazioni preziose e guarigione.

Il libro infatti contiene più di 50 esercizi e pratiche che aiutano a ricordare e a decodificare la storia dell'anima.

Si inizia con la creazione di un diario e la comprensione del proprio percorso, per poi arrivare a individuare e guarire un trauma di un'incarnazione precedente.

La rivelazione di dove e come l'anima ha vissuto nel passato rende possibile l'ottenimento di risposte fondamentali per la vita attuale e la presa di coscienza di chi si è veramente e del nostro scopo.

Non è necessario che le vite passate e gli incontri ravvicinati confluiscano nella dimensione della realtà o della vita attuale per essere ancora validi e influenzare potentemente le credenze profonde di persone di qualsiasi ceto sociale in tutto il mondo.

Quando lavoriamo in sinergia e manteniamo una mente aperta su ciò che è veramente possibile, abbiamo il potere di trasformare il nostro mondo in meglio. Leggere questo libro e aprire la mente a tutto ciò che il nostro universo ha da offrire è un grande passo in questa direzione.

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