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Il Dottore che non mette la mascherina: “Non mi vaccino, il Covid si può curare”

di Luca Manservisi

Luca Graziani è anche medico iperbarico: “Il miglior antivirale è l’ossigeno, fatecelo respirare. Ho avuto almeno trenta positivi sintomatici, sono tutti guariti con aspirine, cortisone e idrossiclorochina. I dati dei morti non sono chiari, senza autopsie”.

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Non sono né un ‘no vax’ né un negazionista. Sono solo uno che ha dei dubbi, che si fa delle domande. Di fronte invece alle certezze granitiche di chi ci sta governando e ci guida nella sanità. Un certo Francoise Marie Arouet, che non era altro che Voltaire, diceva che ‘il dubbio non è piacevole ma la certezza è ridicola’ e che ‘solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono’ “.

A parlarci, senza mascherina, è il dottor Luca Graziani, nel suo ambulatorio di via Carso, a Ravenna. “Così come le usano i cittadini, le mascherine sono solo una fonte d’infezione. E in generale sono servite soprattutto ad arricchire qualcuno. L’organismo cerca di eliminare ciò che non vuole, con la mascherina invece reintegriamo in parte ciò che con l’espirazione scartiamo, cioè l’anidride carbonica, alterando il microbiota e creando il terreno idoneo alla proliferazione di virus e batteri”.

D: Come si possono evitare i contagi quindi?

“Mantenendo il distanziamento e gli ambienti igienizzati e arieggiati. Sono anche un medico iperbarico e posso assicurare che l’ossigeno è il miglior antibiotico e antivirale del mondo. L’ozono, che non è altro che un ‘ossigeno rinforzato’, viene usato per bonificare e sterilizzare gli ambienti. Allora perché mi vuoi impedire di respirare ossigeno?“.

D: Lei non è neppure vaccinato. Perché?

Lo scorso gennaio l’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa ha votato la ‘Risoluzione 2361’, che vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti Covid 19, quindi libera scelta. E se si cerca bene sul web, si trovano dati relativi a effetti collaterali, a morti sospette nel mondo. Di questi vaccini non mi fido. Nonostante quello che ripetono tutte le istituzioni, a questi vaccini manca la cosiddetta fase 3, quella della sperimentazione. che è quella più costosa, chissà perché?”.

D: I dati delle persone che si sono sottoposte alla sperimentazione del vaccino sono però pubblici e sono stati considerati adeguati, appunto, dalle istituzioni.

“Ma non è stata svolta con i tempi dovuti e ora praticamente le cavie siamo noi. E chi la pensa diversamente dal sistema, come tanti scienziati, viene “silenziato” o non ascoltato”.

D: Ma non si considera un “no vax”…

No, io sono assolutamente favorevole ai vaccini, ma per le malattie che non hanno una cura, come ad esempio il tetano, la poliomielite, eccetera. Il Covid invece si può curare e anche senza troppi costi“.

D: Come?

Con l’aspirina fin dai primi sintomi, con cortisone e idrossiclorochina (riabilitata recentemente). E poi antibiotici, macrolidi (zinco), vitamina C, eparine a basso peso molecolare. Sicuramente bisogna evitare di dare ‘tachipirina’ e aspettare 72 ore come scritto nei protocolli. Invece questo è accaduto soprattutto nella prima ondata causando un mucchio di morti. Un virus aggressivo come questo ha tutto il tempo per proliferare e procurare una coagulazione intravasale disseminata, o trombosi diffusa”.

D: Lei personalmente ha curato Covid positivi?

“Su oltre 1.500 pazienti (Graziani fa ambulatorio anche a Mezzano, ndr) avrò avuto almeno una trentina di sintomatici positivi e sono tutti guariti con le cure sopra citate. Invece quelli andati in ospedale non son tornati, a causa di altre gravi patologie, o magari prendendo un’infezione Covid o altre nosocomiali. Noi comunque non lo possiamo sapere, perché in ospedale non si può entrare. E i dati dei morti con Covid non sono chiari, non vengono fatte autopsie, non c’è informazione. Al contrario c’è un vero e proprio bombardamento mediatico per quello che riguarda i vaccini“.

D: Che non sono comunque obbligatori…

Ma se non ti vaccini te ne dicono di ogni colore e rischi pure il lavoro. Mentre invece credo dovrebbe esserci una vera libera scelta visto che lo dice l’Europa, sostenendo che non ci possono essere pressioni alla vaccinazione, nessuno deve essere discriminato e che devono essere fornite informazioni trasparenti sugli effetti collaterali. Nessun messaggio è mai apparso invece sui media in ordine al non obbligo vaccinale, né al fine di fornire dati esatti e dettagliati sugli effetti collaterali dei vaccini“.

D: Anche lei rischia il lavoro, il presidente dell’ordine dei medici dice chi non si vaccina non può ricevere pazienti, che va contro la deontologia professionale.

“Ci sono anche persone che vorrebbero radiare dall’ordine chi non si vaccina e hanno detto che non siamo degni di essere medici. Io rispondo, citando sempre Voltaire, che sono ‘gli uomini con la certezza e la sicurezza’ di ciò che dicono. Nel caso dovessi perdere il lavoro ed essere radiato, comunque, so fare altre cose – l’apicoltore, il contadino – non mi demoralizzerei. Ma come io non giudico i colleghi, nessuno si può permettere di giudicare il mio operato, visto i risultati finora ottenuti e dato che ho tutte le qualifiche necessarie per fare questo lavoro, ormai da più di 30anni. La deontologia è dire tutta la verità, nient’altro che la verità, questa è la deontologia di fronte ai pazienti“.

D: Ma senza vaccini, come pensa che si possa sconfiggere il Covid?

“Visitando i pazienti, anche a casa, ascoltandoli al telefono, seguendoli veramente. E iniziando con la terapia non appena ci sono i sintomi senza aspettare il tampone“.

D: Lei ha avuto il Covid?

“Non saprei, mi sono sempre sentito bene, pur a contatto con pazienti positivi. Sarà perché prendo un aspirinetta tutti i giorni”.

D: Fuori dallo studio segue le regole? Ha mai preso multe?

“Vivo una vita normale, senza mascherina. Per questo motivo mi hanno sanzionato in piazza a Ravenna, ma ho contestato la multa anche perché è relativa a Dpcm, non leggi. Con tutte queste restrizioni stanno distruggendo un’intera società. A partire dai bambini che portano le mascherine a scuola quando ora c’è anche una sentenza che impone invece di toglierle fino alla terza media. Si stanno terrorizzando piccoli e grandi con paure esagerate”.

D: Ha perso dei pazienti per queste sue teorie decisamente controcorrente?

Al contrario, ne ho guadagnati. Io i pazienti li ascolto, li tranquillizzo, li curo e li sto guarendo”.

Articolo di Luca Manservisi

Fonte: https://www.ravennaedintorni.it/societa/2021/03/05/dottore-mascherina-vaccini-luca-graziani/

GLOBALIZZAZIONE: LA TERZA GUERRA
di Sabina Marineo

Globalizzazione: La Terza Guerra

di Sabina Marineo

Un libro che ci spiega come la globalizzazione stia stritolando il mondo moderno e le nostre vite.

Negli ultimi decenni la globalizzazione è stata presentata a tutti noi come un passaggio tanto positivo quanto ineluttabile della civiltà ad una fase superiore di comprensione tra i popoli, di scambi economici, di accordi politici, insomma una nuova età dell'oro.

Quante di queste aspettative si sono realizzate è sotto gli occhi di tutti.

Cosa è allora la globalizzazione? In questo saggio Sabina Marineo ne affronta a tutto tondo la genesi e gli aspetti inconfessabili che si celano dietro la maschera progressista divulgata dal mainstream.

Dai circoli massonici, al ruolo delle banche, alla guerra non dichiarata ma altrettanto crudele che stiamo vivendo sulla nostra pelle.

Marineo apre un vero e proprio vaso di Pandora dei nostri giorni, mostrandoci il vero volto della globalizzazione, che non è esagerato definire come il volto di Satana.

Introduzione

Monaco di Baviera, ottobre 2013.

Mentre beviamo un caffè in un locale del centro, la mia amica sgrana gli occhi.

"Ma come? Vuoi scrivere ancora un libro sulla politica attuale?"

"Perché no?" replico io.

"Ma i tuoi temi preferiti sono la storia antica, l'egittologia, le società segrete medievali..."

"È vero, però si tratta di un'emergenza. Bisogna raccontare queste verità. E se non lo facciamo noi, gli autori, chi lo fa?"

Chi lo fa? I giornali? Le trasmissioni televisive? No, al contrario.

I mass media sono tutti nelle mani degli oligarchi.

Eppure qualcuno deve parlare. E io non riesco a tacere. È impossibile accettare in silenzio le ingiustizie e i massacri. Non digerisco i problemi economici che mettono in ginocchio le nazioni e condannano i cittadini alla disoccupazione più nera. Non posso mandar giù le nefandezze delle multinazionali che avvelenano il pianeta. Ho la penna facile, quindi scrivo.
Non digerisco le guerre, tanto meno quelle che ufficialmente sono motivate da sporche menzogne. Il problema è che i conflitti armati, per la maggior parte, nascono tutti da eclatanti menzogne. Sono metodi brutali, adottati per scopi poco edificanti. Di solito non è la libertà, la meta agognata. Si vuole mantenere la supremazia, si ammucchia profitto, si schiavizza la gente.

Siamo lontani dai tempi di un Pietro Micca che sacrificava la propria vita dando fuoco alla polveriera per salvare la patria dall'occupazione nemica. E poi, siamo sinceri: Micca non era altro che un povero idealista.

Che direbbe oggi, se potesse essere fra noi, dinanzi alla decadenza di quest'Occidente rincretinito dal consumo? Lui che si è immolato per la patria che direbbe, se vedesse che la patria oggi non conta più nulla? Che questa parola è un vocabolo sorpassato e non ha senso, perché i Signori del mondo non vogliono saperne di patrie e confini che limitino l'espansione del loro potere e quindi cancellano il significato intrinseco di patria trascinando il pianeta nella globalizzazione? Eppure guardate la raffinatezza del male: a piccoli passi, per mezzo dei mass media, ci hanno inoculato il desiderio di sopprimere i confini. Ricordate i "figli dei fiori"? Il movimento hippy che scaturì in America alla metà degli anni Sessanta del xx secolo e intendeva diffondere l'idea della libertà e della pace nel mondo? Non ci è voluto molto, all'establishment, per soffocare quell'anelito e spegnere il fuoco di ciò che avrebbe potuto essere una vera rivoluzione dello spirito.

La fase preparatoria della globalizzazione è durata anni, a cominciare dalla moda libera e dalla diffusione delle droghe pesanti, per finire con il trionfo dell'euro. La libertà ci attende, abbiamo pensato. Invece questa improvvisa "libertà illimitata" era proprio il terreno favorevole all'espansione della piovra del potere che nel frattempo privatizzava senza limiti, metteva il pianeta in ginocchio. Era solo un'illusione. Mai siamo stati così controllati dall'occhio invisibile dei servizi segreti, come lo siamo oggi. Mai siamo stati così asserviti ai governi mondiali, come lo siamo ora.

Guerra e globalizzazione: due vie che si snodano parallele tra oceani e continenti inquinando l'aria che respiriamo. Creature del capitalismo più sfrenato, quello subdolo, nascosto dietro il baluardo della democrazia. Ma non lasciamoci ingannare: democrazia e capitalismo sono due cose differenti e l'una non implica affatto l'altra.

La democrazia non deve per forza basarsi su di un sistema capitalistico. Anche questa è una menzogna che gli economisti servi del sistema ci hanno inculcato a colpi di articoli sui giornali, talk show, saggistica.

Fin troppo spesso dimentichiamo che quei signori dall'aria impeccabile vengono profumatamente pagati per raccontarci quello che raccontano. Fin troppo spesso dimentichiamo che i mass media più importanti sono tutti in mano ai Padroni del mondo, di conseguenza la loro libertà di espressione – se si può ancora chiamare così – è molto limitata. Tutto ciò che ci mo- strano i vari telegiornali e le testate di primo piano è consentito dai governi e controllato dai Signori invisibili. Il resto, ciò che noi non dobbiamo sapere, è censurato.

Guerra, globalizzazione. La terza arma dei padroni del pianeta è il segreto. Un'arma discreta, silenziosa e letale. Senza il segreto, il loro potere non avrebbe lunga durata. Solo poche persone devono essere informate sull'esistenza di gruppi che ordiscono complotti, sui loro piani politici, economici e militari. Gli oligarchi si riuniscono in segreto per decidere sulle sorti del mondo.

La "Terza guerra mondiale" è già in atto, una guerra basata sulla globalizzazione e la tecnotronica.

È fondamentale capire chi si nasconde all'interno dei gruppi che la provocano, come agisce e gli scopi finali che vuole raggiungere. Soltanto così, togliendogli la maschera, è possibile affrontare il nemico. Bisogna guardare il mostro dritto negli occhi, se si vuole sapere cosa farà.

E poi comportarsi di conseguenza.

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