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Diluvio universale: collettiva memoria di una catastrofe globale

Finita la catastrofe l’aspetto del pianeta era cambiato profondamente, enormi masse d’acqua avevano sommerso le pianure ridisegnando i profili costieri di tutti i continenti, molte persone morirono sorprese da violenti maremoti, altre invece si salvarono salendo sui promontori.

Per noi oggi è difficile immaginare simili sconvolgimenti globali dato che viviamo in un’era di relativa stabilità climatica. La nostra limitata visione ci fa apparire il diluvio universale descritto nei testi antichi come una semplice favoletta dal significato puramente simbolico. Ma non è così.
Oggi, sporadicamente la natura ci da un’assaggio di quanto sia potente la sua forza distruttiva e di quanto l’uomo, con tutte le sue conquiste tecnologiche sia impotente dinnanzi a simili manifestazioni naturali, come nel caso dello Tsunami in Thailandia del 2004 e quello in Giappone del 2011. Questi eventi, in ogni caso, non sono nulla rispetto alle catastrofi globali che ciclicamente interessano il nostro pianeta.

Fortunatamente i periodi tra una catastrofe e l’altra sono lunghissimi, calcolabili in migliaia di anni, ma come è certo che sono avvenute più volte in passato è altrettanto certo che avverranno in futuro. La certezza è data dal fatto che le cause scatenanti sono di origine astronomica, dunque i costanti e prevedibili movimenti dell’ ingranaggio cosmico riporteranno il nostro pianeta nella posizione che in passato lo ha segnato con eventi tanto nefasti. Questa non è un’ipotesi, ma una solida realtà.

Oltre 70 miti e leggende di tutto il mondo contengo la descrizione di una catastrofe avvenuta sotto forma di piogge incessanti ed inondazioni. Questi scritti rappresentano la memoria di un evento reale di dimensioni planetarie. Nonostante i dettagli e i personaggi della storia variano tra loro e contengano situazioni ed eventi quantomeno inverosimili, non ci possono essere dubbi sul fatto che questi racconti siano inseriti all’interno di un’evento storico realmente accaduto. Non c’è altro modo per spiegare l’uniforme distribuzione planetaria di miti e leggende riguardanti il diluvio. Non ci devono essere dubbi sul fatto che questi miti rappresentino le memorie di un’antico evento catastrofico, tanto esteso da cambiare l’aspetto del pianeta e la storia del genere umano. Oltre alla Bibbia, del diluvio universale ne parla l’antico testo babilonese “l’EPOPEA DI GILGAMESH”, la mitologia norrena, i racconti Hopi in America, la mitologia Maya, Azteca e Inca, gli antichi testi indiani e cinesi, le leggende degli aborigeni australiani e molti molti altri.

Una delle tavole scritta in caratteri cuneiformi che descrivono l'epopea di Gilgamesh e la versione babilonese del diluvio universale. Questo pezzo è esposto al British Musium di londra e risale a 3000 anni prima di Cristo.Iil mito del diluvio è diffuso a livello planetario tra tutte le civiltà antiche. Cambiano i personaggi, ma sullo sfondo rimane la descrizione della stessa catastrofe e il concetto di una grande inondazione inviata dagli Dei per distruggere la civiltà come atto di punizione divina.

A mio modo di vedere nei miti e nelle leggende antiche non è contenuta soltanto la memoria di un disastro, ma anche un effettivo avvertimento alle nuove generazioni, la promessa del futuro ritorno di un giorno del giudizio. Inoltre, fatto non di poco conto, è che tra le pagine dei testi antichi si nascondono le nozioni di un’antica e raffinata scienza, capace di monitorare l’avvicendarsi delle ere astronomiche e di conseguenza prevedere il futuro ritorno di catastrofi naturali. I numeri fondamentali legati a questa antica scienza sono stati inseriti di proposito nei miti in modo che in futuro le menti illuminate avrebbero potuto capire il linguaggio utilizzato nel messaggio, un linguaggio legato alla conoscenza del fenomeno della precessione.

C’è da meravigliarsi difronte alla raffinata ingegnosità che ebbero gli antichi scienziati per tramandare le loro fondamentali conoscenze astronomiche e le esperienze derivate da quegli eventi straordinari. Così per migliaia di anni la conoscenza è stata trasportata ai posteri senza bisogno di eruditi e menti eccelse. Grazie al simbolico linguaggio del mito il messaggio ha viaggiato sulle ali del tempo di generazione in generazione, arrivando fino a noi. Questa mescolanza tra eventi reali e simboliche rappresentazioni astronomiche ci hanno messo in mano gli strumenti per fare nuova luce sulla vera storia del genere umano.

Oggi sappiamo che un diluvio può essere causato dalla fine di un era glaciale e le cause che determinano una grande glaciazione in parte sono prevedibili e in parte no. Tra le cause non prevedibili sicuramente la principale è la caduta di un grande meteorite che colpendo la crosta terrestre alzerebbe una cortina di polvere talmente densa da non permettere ai raggi del Sole di penetrarla, determinando un repentino raffreddamento del pianeta e la morte della maggior parte delle forme di vita. Questo è ciò che con molta probabilità ha determinato l’estinzione dei dinosauri. Lo stesso accadrebbe nel caso avvenisse l’eruzione di un super vulcano come quello di Yellowstone, negli Stati Uniti. Tra le cause prevedibili, che si ripetono costantemente a intervalli più o meno regolari nel tempo, ci sono invece la variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, detta precessione e i cicli solari legati alle variazioni dell’emissione di radiazioni della nostra stella.

Non esistono prove scientifiche per calcolare la portata di questi fenomeni dato che non sono mai state fatte osservazioni strumentali dirette, dunque non sappiamo quanto questi ultimi due siano determinati nel portare la terra in condizioni glaciali estreme, ne quanto dipendano dalla concomitanza di eventi straordinari come la caduta di grande asteroide o l’eruzione di un super vulcano. In ogni caso gli antichi ci hanno messo al corrente della catastrofe e ci avvertono di fare attenzione perché questi eventi torneranno a fare visita al genere umano.

Visto le conoscenze astronomiche contenute nei miti e nelle leggende si può dedurre che al tempo del diluvio alcuni gruppi di uomini fossero già piuttosto evoluti culturalmente e dopo la catastrofe che aveva cambiato l’aspetto del pianeta questi uomini si spostarono in località geografiche più adatte a ricostruire la civiltà, portando con loro le proprie conoscenze. E’ possibile che alcuni gruppi emigrarono in Sud America, altri in Egitto e altri ancora in Oriente portando le loro conoscenze a popoli indigeni e gettando le basi per lo sviluppo delle nuove civiltà.

un esempio di come le antiche civiltà condividessero stili architettonici e rappresentazioni simboliche.E’ curioso notare quanto sia sincronizzato lo sviluppo delle antiche civiltà e quanto tutte si assomiglino tra loro. Nonostante non fossero connesse, condividevano miti, come quello del diluvio, i protagonisti cambiavano ma i tratti fondamentali della storia rimanevano costanti in ogni cultura. Condividevano gli stili architettonici e spesso le medesime tecniche costruttive, come se fosse stata la stessa mano sapiente a guidarli nella costruzione delle loro straordinarie opere. In tutte le culture sono codificati informazioni all’interno dei testi sacri grazie al simbolico linguaggio del mito. Ognuna di queste culture ha raccolto il retaggio di una civiltà precedente vissuta al tempo del diluvio universale e lo ha elaborato in maniera localizzata, ma tutte sono figlie della stessa cultura globale antica, custodi di ciò che resta delle più antiche memorie del genere umano.
un esempio di come le antiche civiltà condividevano le stesse tecniche costruttive

Fonte:Civiltà antiche e antichi misteri

Un commento

  1. Sono d’accordo con quello che avete scritto come penso che tutta la storia dell’umanità sarebbe da riscoprire e riscrivere l’avere sapientemente mischiato verità e falsità da parte della cultura ufficiale ci ha per lungo tempo confuso le idee e allontanati dalla verità. Anche la bibbia è stata travisata…poche certezze molti dubbi..ma spero che si possa sempre più avvicinare alla verità. .vi seguo molto siete in gamba come seguo altri studiosi che sono alla ricerca

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