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Chissà se prima o poi…

di Andrea Zhok

Chissà se prima o poi qualcuno che conta si farà carico di spiegare agli ucraini che sono stati semplicemente Usati.

Usati dagli Stati Uniti, in subordine dalla Nato, e in ulteriore subordine dall’attore che recita la parte del presidente, per un obiettivo geopolitico che non li riguardava affatto.

Chissà se quel qualcuno avrà il coraggio di spiegare loro che l’indottrinamento che hanno subito dai loro media e dalle loro scuole (i testi scolastici ucraini sono roba da brivido) mirava a fargli odiare il proprio ingombrante vicino, in modo da usare questo odio come materiale incendiario antirusso.

Chissà se saranno dolorosamente in grado di capire di esser stati indotti con promesse farlocche d’aiuto Nato ad avere un atteggiamento testardamente provocatorio, fino al punto da ottenere l’esito desiderato da parte americana: una guerra che ha distrutto ogni margine di autonomia europeo per i decenni a venire e ha creato un grave danno economico e d’immagine alla Russia.

L’Ucraina, il suo popolo, è stato usato come un pedone destinato al sacrificio per rinforzare la posizione della regina americana sulla scacchiera internazionale, niente di più, niente di meno.

E per questo sacrificio verranno ringraziati con lo stesso trattamento di favore goduto in passato dall’Afghanistan, dall’Iraq, dalla Libia, ecc.: verranno lasciati a meditare sulle proprie macerie, mentre i più esagitati tra loro continueranno a crearne ogni tanto di nuove.

Articolo di Andrea Zhok

Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articoli/chissa-se-prima-o-poi

ISRAELE
Geopolitica di una piccola grande potenza
di Giacomo Gabellini

Israele

Geopolitica di una piccola grande potenza

di Giacomo Gabellini

"L'autore di questo che non è affatto un pamphlet, bensì un dossier zeppo di fatti e di dati, è uno che - come si direbbe a Firenze - "non te le manda a dir dietro", non parla per sottintesi e per allusioni, non teme né inquisizioni dietrologiche, né linciaggi mediatici o peggio. Argomenta con logica stringente tante scomode verità, e lo fa alla luce del giorno, senza giri di parole."
Franco Cardini, storico italiano di fama internazionale

Israele rappresenta, per usare un'espressione del celebre politologo Samuel Huntington, la "miccia sempre accesa" del Medio Oriente. Ma fino a quando potrà durare questa pace armata che si basa su ingiustizie e contraddizioni?

Affidare il futuro di Israele alla solidità dei muri e alla protezione diplomatica statunitense sarebbe miope e rischioso; contare sulle sue sole forze, sia pure appoggiate a una extrema ratio nucleare, sarebbe folle.

In che modo Israele riuscirà a legittimare la sua esistenza?

Paese relativamente giovane, dotato di dimensioni ridotte e rapporti a dir poco problematici con tutto il vicinato, lo Stato ebraico è divenuto un attore di primissimo piano, forte di altolocati agganci internazionali, un arsenale bellico di tutto rispetto e, soprattutto, una incrollabile fiducia nei propri mezzi, che ha spesso portato la leadership israeliana a giocare d'azzardo per conseguire gli obiettivi prestabiliti.

Questo libro indaga gli aspetti storici, economici, sociali e geopolitici del lungo e travagliato processo attraverso cui Israele è riuscito a imporsi come principale (se non unica) potenza dell'intera regione mediorientale.

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