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“La Guardia Repubblicana non protegge più Macron!”, dice una Deputata

La Guardia Repubblicana è l’unità militare addetta alla protezione personale del presidente francese. S’è sparsa la voce che abbia dato le dimissioni in massa. Ma è vero?

Francia, Macron introduce green pass per bar, treni e cinema - la Repubblica

La fonte della notizia è una deputata di République En Marche (il partito di Macron), Martine Wonner. “È pazza?” si domanda il blog Wikistrike, informando che di fatto si è dimesso solo Antoine Langagne, il capo della banda musicale (!) della Garde Républicaine.

Non abbiamo fonti indipendenti che confermino o smentiscano. Ma se non è vero, è un sintomo del clima in cui vivono Macron e i macroniani. Nel terrore di trovarsi senza protezione dei pretoriani, ma tuttavia non rinunciano ad indurire le norme del GreenPass: Il Senato francese, ha infatti approvato il #PassSanitaire con 199 voti contro 123.

Il voto è avvenuto alle 6 del mattino, sintomo anch’esso del clima in cui vive il potere: evidentemente dopo una seduta notturna, agiscono col favore delle tenebre; come combattuti tra due terrori, quello per il popolo e quello dei Padroni del Grande Reset, il cui programma va attuato integralmente. L’assemblea (la Camera) ha varato un emendamento che toglie ai genitori la possibilità di decidere e scegliere liberamente se far vaccinare o no i propri figli minori; sarà il medico curante che deciderà se il minore è adatto alla vaccinazione in funzione di eventuali patologie.

Macron giustifica le sue azioni liberticide usando gli stessi concetti di Mario Draghi. “Abbiamo una sola arma, il vaccino”, e “Non esiste libertà senza dovere. Dici che non vuoi essere vaccinato, ma se domani contagi tuo padre o tua madre, saranno vittime della tua libertà!” In sostanza: un banchiere al potere rinchiude il suo popolo… un altro banchiere lo copia e rinchiude il suo popolo.

Fatto significativo, anche Naftali Bennett, il nuovo capo del governo israeliano impone la vaccinazione integrale dei 600 mila israeliani ancora non vaccinati, con gli stessi argomenti dell’impostura adottati da Macron e Draghi, e Biden. Quello che succede in Australia negli esponenti del potere è francamente altrettante delirante: Kerry Chant, la responsabile della Sanità COVID del Nuovo Galles in Australia, ha perso la testa intimando ai cittadini australiani di evitare ogni conversazione con amici e conoscenti: Non parlate tra di voi! Anche se incontrate il vostro vicino di casa nel centro commerciale… non iniziate una conversazione, questo è il momento di ridurre al minimo le interazioni con gli altri, anche se avete una maschera, non pensate che questo vi garantisca una protezione totale, vogliamo essere assolutamente sicuri che mentre andiamo avanti nella nostra vita quotidiana non entriamo in contatto con nessun altro che possa rappresentare un rischio, ha aggiunto.

La reazione dei cittadini: “La loro disperazione è in primo piano. O sono a corto di tempo o stanno impazzendo proprio davanti ai nostri occhi”. C’è tuttavia in Francia una piccola novità: “il #PassSanitaire è riservato ai soli spazi ‘confinati’ al chiuso, non sarà chiesto nei centri commerciali e non verrà applicato ai minori.

Francia: manifestazioni no green pass, 161.000 persone in piazza contro Macron. Qualche incidente | Firenze Post

Indicativo di un clima anche ciò che è avvenuto nella manifestazione per la libertà a Milano il 24 luglio: la polizia s’è tolta i caschi e cammina con i manifestanti dentro il corteo.

https://www.facebook.com/watch/?v=568348344334834

Un amico fa notare che non c’è forza politica che colga questo segnale, né l’istanza altamente politica rappresentata dalla manifestazioni di massa per la libertà contro la dittatura sanitaria avvenute in tutte 80 le provincie. Altri dicono che tali manifestazioni sono “addomesticate” e permesse dal regime. C’è del vero in tutto questo. Ma bisogna capire che la protesta in piazza non era mai avvenuta prima. La lotta è solo all’inizio… e non è una passeggiata in centro.

Articolo di Maurizio Blondet

Fonte: https://www.maurizioblondet.it/la-guardia-repubblicana-non-protegge-piu-macron-dice-una-deputata/

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE E IL DISASTRO DELLE TORRI GEMELLE
Ecco perché la versione dei fatti dell'11 settembre è una menzogna colossale
di David Icke

Alice nel Paese delle Meraviglie e il Disastro delle Torri Gemelle

Ecco perché la versione dei fatti dell'11 settembre è una menzogna colossale

di David Icke

Dal giorno degli agghiaccianti avvenimenti dell'11 settembre l'opinione pubblica mondiale si è sentita raccontare "la grande bugia" ovvero la versione ufficiale di ciò che accadde quel giorno, costellata di fantasiose menzogne, manipolazioni, contraddizioni e anomalie.

Attualissimo per gli argomenti che tratta e per le vicende ancora in corso di svolgimento, Alice nel Paese delle Meraviglie e il Disastro delle Torri Gemelle svela i retroscena del più grosso e funesto attentato della storia moderna, quello che ha portato alla distruzione del World Trade Center a New York e alla morte di oltre 3000 persone.

Chi è stato il regista di quei fatti? Chi ha permesso che ciò accadesse? Quali sono le responsabilità dei servizi di sicurezza americani? E del Presidente degli Stati Uniti? Quali furono le vere motivazioni che spinsero "qualcuno" a lanciare due aerei passeggeri contro il World Trade Center e un altro contro il Pentagono? Furono pilotati da terroristi o erano teleguidati? È veramente Osama Bin Laden il mandante degli attentati?

Rispondendo a tutte queste domande, David Icke ci presenta una realtà talmente singolare da sembrare inverosimile e talmente cupa da lasciare sgomenti. L'autore, infatti, inserisce gli accadimenti dell'11 settembre in una visione d'insieme molto più ampia da cui risulta che l'attentato e la conseguente "guerra al terrorismo" fanno parte di una strategia programmata da anni, volta a rendere l'umanità prigioniera in un mondo di terrore, con il fine di soggiogarla e controllarla.

Anche in questo volume Icke non finisce di stupirci, per ciò che racconta, ma anche per la dovizia di particolari e le documentazioni che produce a sostegno delle sue tesi.

«Il fine ultimo è il controllo sulle scelte relative al corpo, alla mente, alle emozioni e alle percezioni. È importante che chi si oppone a tutti questi problemi e ingiustizie apparentemente diverse si renda conto di essere manipolato da uno stesso gruppo per uno stesso fine ultimo: il controllo delle masse. Questo, e la cerchia di persone che vi sta dietro, è il filo rosso che lega la globalizzazione, gli additivi alimentari, i cibi geneticamente modificati, gli antiparassitari mortali usati in agricoltura, il fluoruro addizionato all'acqua, le radiazioni delle centrali nucleari, i pericoli delle vaccinazioni, la rete mondiale del narcotraffico, lo scandalo delle banche, il debito e la povertà del "terzo mondo", la distruzione delle foreste pluviali, i sempre più diffusi mezzi di sorveglianza e lo smantellamento delle libertà civili».

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