Dott.ssa Federica De Santi
Il rapporto colesterolo totale e HDL, serve per determinare l’Indice di rischio cardiovascolare.
Lo so, la parola “rischio” ti ha messo su un po’ di paura, ma come suggerisce la parola stessa, il rischio è solo una possibilità. Non è detto che si verifichi, ma conoscere i propri livelli di colesterolo è il primo passo per iniziare una corretta prevenzione o per verificare l’efficacia di qualsiasi terapia a base di farmaci, integratori o alimenti. Solo così puoi iniziare a prenderti cura della salute del tuo cuore, dei vasi sanguigni e delle arterie.
Perché il colesterolo alto è pericoloso?
Per quanto demonizzato, il colesterolo è un elemento fondamentale per la salute di tutte le cellule, in particolare dei neuroni. Inoltre, questa sostanza è importante per la creazione di: ormoni steroidei, acidi biliari, vitamina D, ormoni sessuali… Insomma la sua parte di utilità c’è, ed è molto consistente!
È quindi una sostanza necessaria al nostro organismo che ne produce una certa quantità. Questo tipo di colesterolo viene chiamato colesterolo “endogeno”. Al colesterolo endogeno, va poi aggiunto il colesterolo “esogeno”, quello che assumiamo attraverso l’alimentazione.
Se la nostra dieta è troppo ricca di grassi, il colesterolo esogeno sarà più presente e il nostro corpo rallenterà la produzione del suo colesterolo. In questo modo, l’equilibrio rimane costante. Ma se quest’equilibrio si rompe, i livelli di colesterolo nel sangue aumentano ed è allora che si verifica l’ipercolesterolemia.
Se il colesterolo è presente in eccesso nel sangue tende a depositarsi lungo le pareti delle arterie modificandone la struttura. Nel tempo, questi depositi possono rendere difficile il passaggio del sangue fino a portare alla chiusura (in gergo tecnico occlusione) dell’arteria. Per capire ancora meglio la situazione immagina una strada. Ecco questa è la tua arteria. Ora metti ai lati della strada dei sacchi di immondizia. Già il percorso si stringe notevolmente vero? Ecco, ora immagina che nel tempo questi sacchi si moltiplicano e invadono sempre di più la strada… alla fine passare sarà impossibile!
L’ipercolesterolemia, soprattutto se associata ad altri fattori di rischio come diabete, sovrappeso, fumo e sedentarietà, diventa pericolosa anche per la salute del nostro cuore aumentando la probabilità di eventi cardiovascolari come infarto del miocardio e ictus.
La prevenzione di queste malattie inizia dal controllo dei valori ematici, che puoi fare con delle semplice analisi, l’eliminazione dei fattori di rischio e l’inizio di una sana alimentazione. Ora è il momento di vedere come si calcolano in maniera corretta i valori del colesterolo e i vari rapporti che legano tra loro il colesterolo totale, il colesterolo Hdl e il colesterolo Ldl.
Colesterolemia: l’esame per misurare il valore del colesterolo nel sangue
L’esame che misura i livelli di colesterolo nel sangue è la colesterolemia. Si parla di ipercolesterolemia quando il colesterolo nel sangue supera i seguenti valori:
- Colesterolo Totale: fino a 200-220 mg/dl
- Colesterolo HDL: non inferiore a 50 mg/dl
- Colesterolo LDL: fino a 100-110 mg/dl
Il risultato del rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL, è l’indice di rischio cardiovascolare o IRC e per rientrare nei giusti parametri deve essere inferiore a 5 per gli uomini e 4.5 per le donne. Più è basso questo valore, meglio è per la salute.
Facciamo un passo indietro e vediamo che cosa sono l’HDL e l’LDL e perché vengono rispettivamente soprannominati colesterolo “buono” e colesterolo “cattivo”. L’HDL e l’LDL sono proteine, rispettivamente ad alta e bassa densità, che hanno il compito di trasportare il colesterolo nella circolazione sanguigna. Il colesterolo totale è dato sia dalla quantità di colesterolo legata all’Hdl, che alla quantità legata all’Ldl.
Ma mentre l’HDL non deposita il colesterolo lungo le arterie, anzi rimuove quello in eccesso dai tessuti per trasportarlo al fegato, l’LDL trasporta il colesterolo dal fegato verso i tessuti, dove viene impiegato per varie attività. Se però la quantità di LDL aumenta, aumenterà anche il colesterolo liberato lungo la parete arteriosa contribuendo così a formare le placche e riducendo lo spessore dei vasi sanguigni. Ecco perché maggiore è l’LDL e più alto è il rischio cardiovascolare, mentre maggiore è la quantità di HDL e minore è il rischio cardiovascolare.
Ti faccio un esempio, supponiamo che i livelli di colesterolo totale siano 230, quindi superiori ai valori massimi di riferimento stabiliti dal laboratorio, ma il colesterolo HDL sia pari a 50, l’IRC in questo caso sarà 230/50= 4.6 quindi basso.
Paradossalmente una persona con un valore di colesterolo pari a 220mg, ma con un colesterolo HDL pari a 22, avrà un IRC maggiore perché 220/22= 10, quindi alto. Diciamo che idealmente, partendo dal presupposto che il valore del colesterolo totale dovrebbe rimanere intorno ai 200mg, i valori del colesterolo HDL dovrebbero essere uguali o superiori a 50mg. Il colesterolo HDL alto è sempre un valore positivo da tenere in considerazione nel calcolo del rischio cardiovascolare. Nel caso di colesterolo Ldl alto, invece è meglio provvedere ad abbassarlo.
Come abbassare l’LDLe aumentare l’HDL
Supponiamo che le ultime analisi abbiano evidenziato un indice di rischio pari a 6, cosa fare per rimediare a questa situazione? Anzitutto, occorre rivedere l’alimentazione e iniziare ad avere un corretto stile di vita. Il colesterolo si trova maggiormente negli alimenti di origine animale, nelle uova, nei grassi saturi, nella carne rossa, nel burro e nel latte intero. Prediligi quindi le carni bianche, sostituisci il latte intero con quello scremato e introduci nella tua alimentazione una dose di fibre e cereali. La riduzione dei grassi saturi e l’introduzione di un apporto di fibre ti aiuteranno ad abbassare i livelli di LDL. Fare attività fisica ed eliminare fumo e alcool ti aiuteranno invece ad aumentare la quantità di colesterolo HDL in modo naturale.
Se dieta ed esercizio non dovessero funzionare, è possibile intervenire su HDL e LDL e abbassare il colesterolo anche con l’aiuto di integratori naturali come il riso rosso fermentato, ricco di un principio attivo chiamato “Monacolina K”.
Il riso rosso fermentato apporta 10 mg/die di Monacolina K, la quantità necessaria per ridurre la sintesi del colesterolo a livello epatico, diminuendo così i livelli di colesterolo endogeno. Il colesterolo infatti viene prodotto in larga parte dal fegato, per cui è molto probabile avere un tasso di colesterolo elevato, anche nel caso in cui si segua una corretta dieta alimentare. Per agire sul colesterolo esogeno, quello introdotto con l’alimentazione è invece possibile chiedere aiuto alla “Berberina”, che contrasta il colesterolo alto direttamente nel sangue.
Articolo della Dott.ssa Federica De Santi
Fonte: blog.salugea.com