K. Clinesmith: Il primo cedimento della “Diga” Obamagate?

di Guido da Landriano

Chi è Kevin Clinesmith e perchè il fatto che stia parlando dopo un accordo con la Procura generale americana può essere l’elemento che fa partire una valanga di rivelazioni legate all’Obamagate e, magari, far partire finalmente la fase penale dello scandalo da molti tanto attesa.

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Kevin Clinesmith è un funzionario della CIA, un personaggio di per sé secondario, ma che ha avuto una sua piccola funzione nella creazione del famoso dossier russo, alla base delle indagini del procuratore Mueller e dell’Obamagate. Clinesmith aveva risposto ad una domanda specifica dell’FBI che aveva permesso di mettere sotto indagine un cittadino americano, Carter Page, che era anche un consigliere per la politica estera dell’allora candidato Donald Trump.

Clinesmith confessa al procuratore generale Barr ed al suo assistente Durham di aver detto il falso in un’e-mail della CIA all’FBI, nella quale quest’ultima chiedeva informazioni su  Carter Page che, pur essendo laureato all’accademia navale USA, aveva passato lungo tempo in Russia. Il suo periodo all’estero aveva sollevato delle perplessità nella divisione del controspionaggio dell’FBI. Paige era un agente russo, o al contrario, era un agente che collaborava con la CIA nella raccolta di informazioni in loco?

La risposta era importante perché l’FBI e il Dipartimento di Giustizia stavano preparando mandati per poter intercettare Page come agente straniero ostile. La CIA fornì loro una risposta chiara nell’agosto 2016, quando era pronto il primo mandato giudiziario: si diceva che Paige era un agente della CIA e questo fu comunicato ad un agente dell’FBI ancora sconosciuto.

Nel 2017, dopo che Clinesmith viene incaricato da Mueller di chiarire la posizione di Carter Page con l’intelligence USA, Clinesmith altera la risposta originale ed aggiunge una singola, importantissima, parola: “NON”. Quindi la risposta della CIA passa da “Paige è un agente della CIA” a “Paige NON è un agente della CIA”. Ora Clinesmith ha deliberatamente ammesso questa falsificazione.

Il documento è di per sé secondario nel vasto repertorio di notizie più o meno false utilizzate prima nel dossier Steele e quindi nell’inchiesta Mueller, ma qui abbiamo qualcuno che ha confessato, in un accordo con la procura, di aver detto il falso, ed un falso di cui Mueller doveva essere a conoscenza, visto che aveva una risposta precedente in cui si affermava il contrario….

Perchè questa confessione è importante e deve preoccupare molti?

  • Clinesmith ha firmato al confessione, ma di solito questi documenti sono “Concordati” con l’accusa che possono aver minacciato carichi penali ben peggiori ai quali hanno rinunciato in cambio di collaborazione ed una confessione secondaria. Tutti quelli che hanno autorizzato Clinesmith al falso, tutta la catena gerarchica a monte della CIA e quella dell’FBI, che accettò il documento sapendone la falsità, potrebbero essere coinvolti a questo punto. Durham e Barr avranno più nomi da interrogare, più confessioni da ottenere, più personaggi da coinvolgere;
  • Questa confessione conferma che tutto il dossier Mueller sul “Russiagate” era solo una colossale montatura, costruita su falsità e montature appunto, di cui ora bisogna cercare i mandanti. E più o meno sappiamo tutti quali possano essere…

Se Clinesmith ha fatto qualche nome lo vedremo presto. Tutte le valanghe partono da un sassolino…

Articolo di Guido da Landriano

Fonte: https://scenarieconomici.it/clinesmith-il-primo-cedimento-della-diga-obamagate/

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