Grafene nei Vaccini Covid e Antenne 5G

di Veronica Baker

Il 5G insieme al grafene causerà un vero e proprio massacro tra i “vaccinati”.

Gli effetti magnetici nelle vittime “vaccinate” diventano sempre più pronunciati ad ogni dose. Ed ormai non vengono più risparmiati dagli effetti nocivi di qualsiasi radiazione elettromagnetica. Il che è del tutto logico, dato che i loro corpi assorbono sempre più grafene.

Fra le altre cose, il corpo umano produce naturalmente elettricità, che a sua volta alimenta le particelle di grafene dissipate in tutto il corpo di coloro che sono stati “inoculati”. E sappiamo benissimo ormai come queste particelle diventeranno una sorta di antenne pronta a trasmettere e ricevere onde a bassa ed alta frequenza.

Questo è ciò che succede quando entrano in gioco le antenne 5G. Perchè è importante comprendere il ruolo fondamentale di queste ultime, che non sono altro che una tecnologia militare nascosta. La loro pericolosità è facilmente mostrata dal fatto che quando viene posta una antenna 5G su di un tetto, qualsiasi insetto (od uccello) nelle vicinanze è automaticamente condannato a morte, se non si allontana rapidamente dall’antenna in questione.

Il 5G insieme al grafene causerà un vero e proprio massacro tra i “vaccinati”. E se in Italia praticamente nessuno o quasi ha davvero il coraggio di parlare della pericolosità del 5G (ed anche della madre di tutti i problemi, cioè le famigerate chemtrails) dall’altra parte, invece, ci sono paesi come la Germania dove i cosiddetti negazionisti della pericolosità del 5G possono finire in carcere (od in alternativa pagare 250.000 euro di multa).

La gente infatti viene massicciamente intossicata con un agente che è radio-modulabile. Basta guardare quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo. Come è iniziato infatti tutto questo scempio? Ospedali, case di riposo, residenze circondate da piccole antenne. Dove avevano preventivamente “vaccinato” tutti!

Questo significa che tutto quello che hanno fatto ai nostri cari anziani un anno e mezzo fa, lo possono riprodurre ormai quando e dove vogliono. Ed è chiarissimo che il loro macabro progetto è di spazzare via in modo mirato una certa parte della popolazione mondiale. Certi paesi come l’Europa (in particolare l’Italia) e tutto il mondo Occidentale in generale. Certi luoghi, e non altri.

È chiaro come la luce del sole, basta guardare semplicemente dove sono presenti la maggior parte delle antenne 5G e dove sono i paesi che insistono principalmente per l’obbligo di “avvelenamento” e di Grin Katz. Se vuoi per davvero far fuori qualcuno in modo mirato, occorre qualcosa che sia possibile modulare. Quindi antenne (5G) ed agenti chimici (grafene, chemtrails), il tutto sfruttando la proprietà moltiplicatrice del grafene. E nel momento in cui vedi che stanno iniettando nelle vene un agente chimico modulabile via radio… è impossibile negare l’evidenza di questo.

Allora, abbiamo tutti l’enorme responsabilità di informare le persone che stanno intorno a noi, condividendo tutte le nostre conoscenze. Condominio, famiglia, quartiere, paese. Non c’è bisogno di andare oltre. Anche perché naturalmente non possiamo minimamente contare sulle persone che occupano posizioni più elevate, perché hanno già dimostrato che a loro interessa solo eliminarci nel più breve tempo possibile.

Sta a noi difenderci al nostro livello. E mettere fine a tutto questo. Perché non si fermeranno mai da soli. Vorranno portare tutto questo fino alla fine, fino a portare l’umanità a rischio estinzione. Hanno cinque, dieci anni per arrivare a questo scopo. Lo hanno anche affermato pubblicamente.

Un’onda Delta, un’altra onda Lambda, e un’altra onda Mu, una variante spagnola, quella colombiana, quella lunare… Ed a poco a poco la gente morirà.

Articolo di Veronica Baker

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://herowndestiny.com

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Il futuro geopolitico del pianeta nell'analisi più discussa di questi anni
di Samuel P. Huntington

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Questo libro ha una genesi curiosa e affascinante, che può spiegare il suo enorme impatto sul pubblico americano (sei edizioni in quattro mesi, best seller anche in Germania) e sul dibattito politico negli USA e nel mondo intero.
Nel 1993 la prestigiosa rivista "Foreign Affairs" pubblica un articolo dal titolo Lo scontro delle civiltà, firmato da Samuel P. Huntington. Il saggio suscita un enorme dibattito, paragonabile solo a quello suscitato da Mr. X (George Kennan), quando negli anni Quaranta tracciò le linee fondamentali della politica americana contro l'URSS e in definitiva diede inizio alla Guerra Fredda.
In questi ultimi tre anni Samuel P. Huntington ha ampliato la sua indagine e sviluppato la sua ipotesi strategica, e meglio precisato e approfondito le sue tesi. Il frutto di questo lavoro è un volume di ampio respiro, che si trova da mesi al centro dell'attenzione dei massimi esperti di relazioni internazionali e dei media di tutto il mondo. In Italia, "la Repubblica" gli ha già dedicato un'intera pagina (a firma di Romano Giachetti), ne hanno parlato tutti i più importanti organi di stampa. Huntington prende le mosse da una constatazione.
Sotto la spinta della modernizzazione, la politica planetaria si sta ristrutturando secondo linee culturali. I popoli e i paesi con culture simili si avvicinano. Le alleanze determinate da motivi ideologici o dai rapporti tra le superpotenze lasciano il campo ad alleanze definite dalle culture e dalle civiltà. I confini politici vengono ridisegnati affinché coincidano con quelli culturali... Le comunità culturali stanno sostituendo i blocchi della Guerra Fredda e le linee di faglia tra civiltà stanno diventando le linee dei conflitti nella politica globale.
Ma quali sono le grandi civiltà che stanno entrando in conflitto nello scenario globale? Da un lato naturalmente c'è il modello americano. Ma quali sono gli altri protagonisti? Qual è il peso della potenza militare e quale quello della potenza economica in questa partita per la supremazia mondiale? Che ruolo può avere l'Europa? Quale sarà il peso dell'Asia, dal Giappone al gigante cinese alle economie emergenti?
E' questo il filo conduttore del grande scenario tracciato dallo studioso americano, nel primo approfondito tentativo di comprendere l'evoluzione della politica estera dopo l'89 e il crollo del modello bipolare.

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