Finto Cambiamento e stupratori di parole

di Paolo Ermani

Ormai la parola Cambiamento non ha praticamente più alcun senso, è svuotata di ogni significato e usata per qualsiasi scopo. Così come le parole onestà, coerenza, ambiente, giustizia; ormai non significano nulla se chi le cita non ha dentro di sé valori, cultura e una visione complessiva del mondo che le incarni.

Infatti, chi al giorno d’oggi è contro l’ambiente? Nessuno; anche i costruttori di una centrale nucleare ti dicono che sono per l’ambiente. Pure le multinazionali del petrolio e le industrie automobilistiche si presentano come paladini per l’ambiente. Chi non è onesto? Qualsiasi politico implicato nei maggiori scandali afferma di essere persona onestissima. Chi poi voglia puntare a qualche potere o posizione di prestigio, racconterà tutto e il contrario di tutto ingannando se stesso e gli altri, pur di raggiungere l’obiettivo.

Questo accade perché si dà per scontato che l’unica cosa che conta è il fine, i mezzi sono assai trascurabili e si usano tutti indifferentemente per garantirsi il fine. Tanto, cosa vuoi che interessino aspetti come onestà intellettuale, coerenza, mantenimento della parola data… Robe per bambini romantici che non hanno capito come stanno le cose nel mondo dei “grandi”.

Fatto sta che quel mondo sta andando a picco, proprio per la mancanza di romanticismo e bambini che credono ancora alle favole. Quelle che tra l’altro ci raccontavano da piccoli in chiesa e ci dicevano che gli uomini erano tutti uguali, che dovevamo fare del bene, pensare agli altri in maniera disinteressata, che eravamo tutti figli di Dio, non importa se bianchi, neri, gialli, arancioni o a pallini.

Ma poi si cresce e queste favolette si mettono da parte in nome dell’interesse privato, si inizia la battaglia della vita dove tutti sono contro tutti e l’unico obiettivo è arrivare, schiacciare, ingannare chiunque sia di intralcio al proprio successo, alla propria affermazione, grande o piccola che sia. E con crocefissi e rosari in mano, si va alle crociate contro i nemici.

La pubblicità e la società poi ce lo dicono costantemente: devi essere il numero uno, devi vincere, devi primeggiare, devi distruggere la concorrenza. E più grande è il potere, il successo a cui si arriva e più si potrà fare e dire tutto e il contrario di tutto; tanto, se si ha abbastanza potere o visibilità da rimanere in piedi ugualmente nonostante le proprie evidenti balle, il problema non si pone. La propria coscienza o dignità conta meno di zero nel palcoscenico che è ormai diventata l’esistenza. La coscienza è qualcosa che non si vede, a cui non si possono fare video da mettere in rete, quindi è come se non esistesse, anche se poi magari qualche prurito lo dà.

Diffidate di chi parla di cambiamento senza avere una solida cultura, senza una visione complessiva del mondo e senza valori sani e forti. Quei valori che sono l’antidoto alle balle di arrivisti e falsi, drogati dal potere e dalla sopraffazione dell’altro. Nulla di buono arriverà mai dagli stupratori delle parole. E finché ci saranno persone come l’ex presidente dell’Uruguay Mujica che, pur essendo passato per le pene dell’inferno e pur facendo politica, cioè la cosa più sporca del mondo, hanno mantenuto parole, dignità e coerenza, vorrà dire che è possibile farlo in qualsiasi contesto e in qualsiasi situazione. Ma in quella persona c’erano appunto profondi valori, cultura e visione del mondo.

Articolo di Paolo Ermani – titolo originale: “Per cambiare davvero, servono cultura, valori profondi e una visione complessiva del mondo”.

P.S. Ringrazio l’amico Simone Perotti per le riflessioni comuni sulle tematiche trattate nell’articolo.

Fonte: http://www.ilcambiamento.it/articoli/per-cambiare-davvero-servono-cultura-valori-profondi-e-una-visione-complessiva-del-mondo

VIVERE PER QUALCOSA
di Luis Sepúlveda, Carlo Petrini, José «Pepe» Mujica

Vivere per Qualcosa

di Luis Sepúlveda, Carlo Petrini, José «Pepe» Mujica

Cosa succede se si mettono insieme José Mujica, Carlo Petrini e Luis Sepùlveda a discutere di temi come felicità, decrescita e rispetto? La risposta è in questo libro.

Lo sviluppo sostenibile, l'attenzione all'ambiente, una politica della solidarietà e della condivisione, la riscoperta della semplicità.

Tre grandi personalità, affascinanti e carismatiche, affrontano alcune delle più urgenti questioni sociali partendo dal presupposto che, se in nome di qualcosa è necessario vivere, questo qualcosa non può che essere la ricerca della felicità: una felicità non personale ma globale, che sia compassione, fraternità, che possa abbracciare la comunità tutta e rintracciare così il senso più vero e autentico di ciò che è «fare politica».

Un dialogo che va dritto ai valori fondamentali, in cui si intrecciano il messaggio che un politico fuori dagli schemi come il «presidente povero» José «Pepe» Mujica vuole trasmettere ai giovani, i ricordi e le istanze di uno scrittore militante come Luis Sepùlveda, e le riflessioni del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, da sempre impegnato a promuovere un modello di sviluppo equo e sostenibile contro lo strapotere delle multinazionali in campo agro-alimentare.

Tre uomini diversi per storia e provenienza, uniti da un destino e da un impegno comune. Un libro per capire che a muovere il mondo non può esserci altra politica se non quella della condivisione e della dignità.

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