Animal Equality svela irregolarità e crudeltà dietro la produzione di Mozzarella di bufala

di Lorenzo Brenna

Considerata tra le eccellenze italiane, la produzione di mozzarella di bufala cela pratiche crudeli e dal grande impatto ambientale.

La mozzarella di bufala è indubbiamente uno dei prodotti d’eccellenza della gastronomia italiana, noto ed esportato in tutto il mondo. Dietro il suo latteo candore si celano però spesso pratiche illegali, che nuocciono non solo alla salute degli animali allevati, ma anche all’ambiente e, pertanto, all’intera comunità. Lo ha rivelato l’associazione Animal Equality, che ha pubblicato un nuovo video-documentario intitolato “Una bufala tutta italiana”.

https://youtu.be/LwiCZ8EiSRY

Il lato oscuro della mozzarella

Le immagini girate dagli investigatori di Animal Equality, riprese in allevamenti di bufale in Campania e anche nel Nord Italia, mostrano inequivocabilmente il cattivo stato in cui versano gli animali. Si vedono animali coperti di fango e feci fino alle ginocchia, coperti di mosche e costretti a vivere di fianco a corpi di animali morti e anche alla carcassa di un cucciolo di bufalo, maldestramente occultata sotto paglia e feci.

Il triste destino dei bufali maschi

Tale incuria si estende alle strutture e alle condizioni igienico-sanitarie. Gli investigatori hanno infatti documentato allevamenti fatiscenti e operatori non autorizzati che, senza alcune supervisione veterinaria e adeguate precauzioni igieniche, somministrano farmaci agli animali. I cuccioli maschi di bufalo, proprio come i pulcini maschi nella produzione industriale di uova, sono ritenuti uno scarto inutile e improduttivo, di cui sbarazzarsi con la minima spesa.

Spesso, secondo Animal Equality, gli allevamenti non hanno intenzione di sobbarcarsi neppure tale spesa, tra i 20 e i 30 euro per la macellazione a norma di legge, e preferiscono lasciarli morire di stenti nelle zone circostanti gli allevamenti, come dimostrano anche le immagini acquisite dai carabinieri di Castel Volturno.

Quanto inquinano gli allevamenti

Gli allevamenti di bufale mostrati nel documentario non si “limitano” a sottoporre gli animali a violenze non necessarie, hanno anche un elevato impatto ambientale sul territorio circostante. Lo ha testimoniato Paolo Bernini, ex parlamentare e attivista per i diritti animali, che con la sua telecamera e grazie all’intervento dei Carabinieri, ha documentato tra il 2013 e il 2018, sversamenti di liquami effettuati dagli allevamenti nella provincia di Napoli e Caserta. “Il problema degli sversamenti dei liquami è che questi liquami poi vanno a finire nella falda acquifera e quindi anche nell’acqua che le persone che abitano quel territorio bevono”, ha affermato Bernini.

Urgono controlli, e consapevolezza

Alla luce delle inquietanti scoperte che ancora una volta contribuiscono a dischiudere il vaso di Pandora degli allevamenti intensivi, Animal Equality chiede un aumento dei controlli da parte di autorità competenti e Asl, che vanno resi più efficaci ed efficienti. “Ma soprattutto – si legge in un comunicato dell’associazione per i diritti degli animali – è fondamentale far conoscere a tutti il vero funzionamento di questa industria, che ancora oggi, per poter produrre la mozzarella di bufala, nasconde crudeltà, violenze e territori devastati“.

Articolo di Lorenzo Brenna

Fonte: https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/microplastica-nel-cibo-trovata-anche-gamberi-e-scampi

ATTACCO ALLE MALATTIE DEL CERVELLO
Prevenire e curare con metodi naturali Sclerosi Multipla, Parkinson, Alzheimer, Miastenia Gravis, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), Fibromialgia, Sindrome da fatica cronica
di Paolo Giordo

Attacco alle Malattie del Cervello

Prevenire e curare con metodi naturali Sclerosi Multipla, Parkinson, Alzheimer, Miastenia Gravis, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), Fibromialgia, Sindrome da fatica cronica

di Paolo Giordo

L'incidenza delle malattie neurodegenerative e del sistema autoimmunitario è in forte aumento. Quali sono le motivazioni? Perché ci sono sempre più casi di malati di Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, miastenia gravis, fibromialgia, sindrome della stanchezza cronica? 

In questo libro il dottor Paolo Giordo ci spiega in maniera chiara e completa le motivazioni che stanno alla base di un vero e proprio "attacco al cervello": dall'impatto con i profondi cambiamenti ambientali e climatici al peso dell'inquinamento sul nostro sistema immunitario, dalle modificazioni dell'alimentazione dovute all'industria alimentare al nuovo stile di vita consumistico con abitudini negative per il nostro benessere, dai metalli pesanti agli additivi alimentari, dai farmaci alla candida. 

L'autore, dopo aver descritto le caratteristiche delle malattie neurodegenerative e del sistema autoimmunitario, spiega perché le terapie convenzionali sono sostanzialmente inefficaci. 

Giordo propone, infine, una serie di soluzioni per affrontare queste patologie:

  • modificare l'alimentazione (vengono descritte vari tipi di diete e la loro incidenza su queste malattie)
  • praticare il digiuno
  • fare attività fisica e modificare il proprio stile di vita
  • idratare il corpo e il cervello
  • seguire una terapia chelante
  • utilizzare le sostanze e gli integratori più utili per ciascuno: coenzima Q10, biotina, glutatione, cannabis, tiamina e niacina (vitamine del gruppo B), vitamina K2, acido alfa-lipoico ecc.
  • ottenere più vitamina D. 

L'autore infine approfondisce la connessioni dello stress con queste patologie.

Un libro che propone soluzioni per prevenire e curare le malattie autoimmuni e neurodegenerative!

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