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Il CDC ha Risposto alla Richiesta di Informazioni sul Rapporto tra Miocarditi e Vaccinazioni

di Massimo Mazzucco

Qualche mese fa, è stata presentata al CDC americano una richiesta FOIA (Freedom of Information Act) per avere tutta la documentazione disponibile relativa ai casi di miocardite registrati dopo le vaccinazioni. Puntuale, il CDC ha risposto, con un dossier di 148 pagine. Completamente vuoto!

Ciascuna delle pagine del documento contiene solo la numerazione della pagina, in alto a sinistra, ma le pagine sono completamente vuote. Come a dire “non è un errore, vi stiamo dicendo chiaro e tondo che su questo argomento non avrete mai la verità”.

Ricordiamo infatti che, secondo le regole del FOIA, le agenzie americane che ricevano questa richiesta hanno l’obbligo di rispondere entro un certo limite di tempo, ma si riservano il diritto di “sbianchettare” qualunque informazione essi ritengano che vada protetta, perché “sensibile”.

In questo caso quindi, dobbiamo dedurre che TUTTE le informazioni disponibili sulla correlazione fra miocarditi e vaccini siano “sensibili”. In altre parole, impronunciabili, imbarazzanti e quindi non pubblicabili.

Il fatto scandaloso è stato denunciato da Robert Kennedy Jr., il quale ha commentato:Il livello di arroganza e di disprezzo per il pubblico, nel pubblicare un documento cancellato al 100%, è qualcosa di sbalorditivo. Il CDC si sta facendo beffe del Freedom of Information Act”.

La senatrice della Arizona, Janae Shamp, ha mostrato scandalizzata il documento vuoto al senato (qui il video). Il dottor Peter McCullough ha detto: “Siamo di fronte ad un colossale insabbiamento di uno dei più grossi fallimenti di un prodotto farmaceutico reso disponibile per il grande pubblico”.

A noi non resta che aggiungere una cosa: il CDC – che significa Center for Disease Control (ovvero Centro per il Controllo delle Malattie) – dovrebbe cambiare nome e chiamarsi invece Centro per il Controllo dell’Informazione.

Questo è ormai il livello di corruzione raggiunto dal massimo organo sanitario americano: il 100%. Esattamente come la percentuale di pagine sbianchettate.

Articolo di Massimo Mazzucco

Fonte: https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/6480-il-cdc-ha-risposto-alla-richiesta-di-informazioni-sul-rapporto-fra-miocarditi-e-vaccinazioni

DIVERSAMENTE SANI
Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie
di Massimo Citro

Diversamente Sani

Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie

di Massimo Citro

La prima regola fisiologica è: nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro. Sempre. Da dentro, non da fuori.

Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma che non è mai la causa. Le cause vere, quelle determinanti, sono sempre dentro di noi.

Le malattie prendono origine da noi stessi

Batteri, virus, pollini o altri allergeni, il caldo, il freddo, l’umido e tutto quello che da fuori può intervenire a minare la salute, sono solo cause scatenanti, non rappresentano la causa. Dobbiamo rivedere certi concetti, divenuti ormai luoghi comuni.

Ci sono precise correlazioni fra sintomi e organi interni, ma non sono quasi mai spiegate ai pazienti, che anzi sono spesso deliberatamente tenuti all’oscuro su quel che, in fondo, riguarda loro stessi.

Il libro aiuta a decodificare i segnali che il corpo ci invia e a farsi – finché possibile – delle piccole diagnosi da sé. Con una medicina alla deriva, è essenziale essere un po’ medici di se stessi. Il dottor Massimo Citro Della Riva riporta insegnamenti antichi di quando la Medicina era saggia e non asservita a interessi industriali o di altro genere, per aiutarci a vivere meglio e non diventare dei diversamente sani.

Il libro è indirizzato a chiunque sia attento alla propria salute, a chi è malato o soffre di sintomi che non hanno trovato una diagnosi, a chi si prende cura di sé e cerca di diventare longevo in modo sano, ai colleghi medici che abbiano voglia di esplorare un po’ più in là.

Non si parla di suggestioni o mode, ma di casi clinici che dovrebbero far riflettere e far inserire le intolleranze alimentari in un piano globale di prevenzione, oltre che di cura, di molte malattie.

Sempre che le istituzioni abbiano interesse alla prevenzione. Sempre che qualcuno, magari per produrre maggior reddito, non ci voglia tutti un po’ malati, non troppo, ma nemmeno sani.

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