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Il Comitato Ulivivo: “Ripreso abbattimento Ulivi secolari, Cura peggiore del Male”

La denuncia del Comitato UliVivo: “In Valle d’Itria è ripreso l’abbattimento di migliaia di ulivi secolari, millenari e monumentali, in nome di una presunta ‘Emergenza Xylella’, che dura ormai da 8 anni”.

“È sempre più evidente come questa ‘terapia’ della Regione Puglia per il contenimento della  Xylella, imposta come unica soluzione sin dal 2013, sia ben peggiore della malattia che si vuole curare, rispondendo a interessi diversi dalla tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo pugliese”.

La denuncia del comitato UliVivo: In Valle d’Itria è ripresol’abbattimento di migliaia di ulivi secolari, millenari e monumentali, in nome di una presunta ‘emergenza Xylella’, che dura ormai da 8 anni. È sempre più evidente comequesta “terapia” della Regione Puglia per il contenimento della  Xylella, imposta come unica soluzione sin dal 2013, sia ben peggiore della malattia che si vuole curare, rispondendo a interessi diversi dalla tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo pugliese”. (chissa perché tutta questa storia me ne ricorda un’altra: una presunta emergenza, una cura peggiore della malattia… – ndr)

Tanto più che l’olivo ha dimostrato di poter convivere ottimamente con questo batterio, a condizione di trovarsi in un ambiente sano, in presenza di biodiversità e delle più tradizionali e basilari pratiche agronomiche, collaudate da secoli di esperienza basate sulla sinergia fra il contadino e l’ulivo – prosegue il comitato. “E’ infatti necessario ribadire che nella Piana degli ulivi monumentali e in Valle d’Itria la maggior parte degli ulivi identificati come ‘positivi’ (adesso abbiamo anche gli alberi positivi… -ndr) vengono abbattuti mentre sono in perfetto stato vegetativo e produttivo.

L’Assessore all’Agricoltura Pentassuglia proclama che la battaglia contro il batterio segna il successo della Regione. Viene da chiedersi cosa intenda veramente l’Assessore con il termine ‘successo’, visto che nel 2020 nel solo comune di Ostuni sono stati abbattuti circa 500 ulivi ritenuti positivi e oggi, nello stesso comune, la Regione ne abbatte circa 1500 ritenuti positivi. Quindi questo successo vantato dalla Regione è quanto meno equivoco!”.

“In realtà, la strategia messa in atto dalla Regione sortisce come unico effetto la desertificazione dei territori, l’ulteriore avvelenamento del suolo, dell’acqua e dell’aria  in seguito al massiccio uso di pesticidi contro la sputacchina, e la conseguente perdita di valore agronomico ed economico delle aree colpite, non tanto dal batterio quanto dalle misure inefficaci e distruttive attuate” – prosegue il comitato in una nota.

In questi 8 anni, nel sud della Puglia abbiamo dunque assistito ad una drammatica riduzione di biodiversità e salute dell’ambiente, all’erosione economica e reddituale dei proprietari interessati e al progressivo impoverimento di tutto il territorio, alla sempre più feroce speculazione economica, energetica ed edilizia; al consecutivo spopolamento dei residenti soprattutto le fasce più giovani; alla progressiva contrazione del sistema colturale e tipicità del comparto olivicolo che cede sempre più il passo a colture industriali, alla massificazione e alla perdita della qualità della produzione olearia”.

“A fronte di tale folle e sistematica devastazione del territorio, decantata dall’Assessore Pentassuglia come successo della Regione Puglia, il comitato UliVivo evidenzia come attualmente siano disponibili diversi protocolli di cura sia empirici che scientifici (cure alternative… -ndr), messi a punto da ricercatori universitari, da agricoltori privati e da centri di ricerca pubblici, che consentono anche alle piante disseccate risultate positive alla Xylella fastidiosa di ritornare in buono stato vegetativo e produttivo” – conclude il comitato.

Tali protocolli scientifici di cura, e quindi di convivenza con il batterio, a costi finanziariamente sostenibili e del tutto convenienti se confrontati con il danno economico, ambientale e paesaggistico procurato dalle eradicazioni, sono disponibili qui: https://ulivivo.it/le-cure/

Ormai le finte emergenze sono lo strumento usato dai poteri corrotti per arrivare ai propri scopi: morte, distruzione, devastazione… (ndr)

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.terranuova.it/News/Agricoltura/Il-comitato-Ulivivo-Ripreso-abbattimento-ulivi-secolari-cura-peggiore-del-male

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Henri Chenot, che da quarant'anni si prende cura di pazienti dalle alte prestazioni (sportivi, musicisti, attori e politici), svela in questo libro i segreti per raggiungere il benessere totale e mantenersi giovani a lungo.

Attraverso il suo programma di disintossicazione è possibile ritrovare il delicato equilibrio tra corredo genetico, età biologica e stile di vita, conquistando la salute profonda e la perfetta forma fisica.

Liberandoci dalle tossine che "inquinano" l'organismo e seguendo le indicazioni pratiche e personalizzate del metodo Chenot, riporteremo il nostro corpo al massimo livello possibile di benessere e gli restituiremo la sua naturale tonicità, vitalità e bellezza.

Introduzione - È meglio curare la salute che guarire le malattie:

"Dopo quarantanni di esperienza nel centro di cura a Merano, in cui ho seguito migliaia di pazienti, ho deciso di scrivere questo libro per condividere con tutti le mie riflessioni e le mie competenze in materia di depurazione, vitalità e armonia del peso. Il metodo è in continua evoluzione, costantemente aggiornato con le ultime ricerche scientifiche.

Ho denominato il mio approccio "biontologia", e gli studi vengono portati avanti presso l'Accademia di Biontologia che ho fondato a Merano. Ma che cos'è la biontologia? Si tratta di una disciplina che studia l'essenza (ontologia) della vita (bios, in greco) e la sua evoluzione.

Dopo parecchi anni di sperimentazioni cliniche, credo sia giunto il momento di divulgare i risultati dei nostri studi, perché i progressi della scienza non ci appartengono, e il nostro dovere è diffonderli affinché tutti ne possano beneficiare. I miei collaboratori e io abbiamo già tenuto migliaia di conferenze con questo scopo, e anche nel centro di Merano proponiamo a fine giornata delle riunioni informative per rendere i pazienti consapevoli delle cure anziché subirle passivamente, in modo da capirle in profondità e ricavarne i migliori risultati.

Il diritto di sapere è un principio fondamentale, nonché l'unico modo di rispettare la libertà individuale. Solo così le persone possono assumersi le proprie responsabilità, scegliere in modo lucido e prendere decisioni in piena consapevolezza. Quando si parla di salute, la consapevolezza diventa una priorità. Ho visto sin troppi pazienti mettere in pericolo la propria salute per semplice ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza. Per fortuna i mezzi di divulgazione sono sempre più efficienti nei Paesi sviluppati, ogni individuo può quindi accedere a tutte le conoscenze che lo riguardano. Si tratta di un'"educazione alla salute" che dovrebbe iniziare fin dalle scuole elementari.

Certo, "sapere" non significa "saper fare", ossia mettere in atto le informazioni acquisite; ciò richiede conoscenze più approfondite. Purtroppo, spesso si tende a sottovalutare questo aspetto, preferendo ridurlo a schemi preconfezionati, impersonali, come quelli che ogni anno, in primavera, vengono pubblicati sulle riviste. Come se i regimi dietetici fossero paragonabili agli stili nel settore della moda, e li potessimo cambiare in base all'umore del momento. Peccato che molti di questi regimi dietetici possano rivelarsi dannosi per la salute: la dietetica non è una moda, ma una scienza seria, in continua evoluzione.

Questo libro rappresenta il primo mattone per aiutarvi a costruire l'edificio della consapevolezza di voi stessi."

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