La Lega è pronta a cambiare l’Inps: “Basta con Boeri, il padre padrone”. Il galoppino rosso del PD sta raccogliendo gli stracci e dovrà iniziare a cercarsi un nuovo lavoro.
Nuovo braccio di ferro tra le Lega e l’Inps. Boeri boccia la riforma delle pensioni. Durigon lo zittisce: “Vuole sempre apparire”. Gli scontri tra la Lega e il numero uno dell’Inps, Tito Boeri, sono di vecchia data.
Il Confronto è sempre stato durissimo e le posizioni sono sempre state troppo distanti anche solo per trovare un punto di dialogo. Ora, però, Matteo Salvini vuole mettere le mani sull’ente e rivoltarlo come un calzino, cambiandone anche la governance. “Stiamo studiano diverse versioni”, ha fatto sapere il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, annunciando “l’allargamento a una forma collegiale” per non avere più “un soggetto che possa, in qualche modo, essere il padre padrone”.
L’ultimo attacco di Boeri alla riforma delle pensioni voluta dalla Lega è arrivato nei giorni scorsi, durante la presentazione di uno studio di Joseph Zweimuller, dell’università di Zurigo, che ha invitato a valutare gli effetti sulla salute del pensionamento anticipato.
Per ogni anno di pensionamento anticipato, secondo la ricerca presentata all’Inps, le aspettative di vita (calcolate fino a 73 anni) degli uomini, arrivano a ridursi di due mesi. Gli effetti tra gli uomini sono particolarmente rilevanti tra gli operai, nel settore manifatturiero e tra chi aveva preesistenti problemi di salute.
“Si pensa che dare la possibilità di uscire prima, sia sempre una cosa positiva – ha fatto notare Boeri – invece a volte le persone soffrono negli anni successivi di essere stati obbligati a uscire. Di queste valutazioni non c’è traccia nel dibattito odierno sulla previdenza”. Nel suo intervento Boeri ha fatto leva su alcuni studi secondo cui chi smette di lavorare rischia di più di soffrire di patologie psichiche e neurologiche. “C’è un costo – ha detto il presidente dell’Inps – nel perdere il contatto con il mondo del lavoro e il divieto di cumulo può avere ulteriori conseguenze negative. Bisogna tener conto – ha poi concluso – che il pensionamento non è sempre una scelta volontaria”.