Il Grande Bluff dei prodotti da colazione integrali

di Lorenzo Misuraca
Il business del benessere a tavola ha sempre nuove eccellenze da posizionare sullo scaffale del supermercato, ma tra le mode che vanno e vengono, il fascino del cibo integrale resiste.
Sarà anche perché, a differenza di altri prodotti miracolosi solo sulla carta, l’integrale è davvero un ottimo aiuto per la salute, essendo ricco di fibre e poco processato. Purtroppo, però, in Italia le aziende hanno gioco sin troppo facile a scrivere la “parola magica” sulla confezione: non esiste infatti una percentuale minima di materia prima integrale obbligatoria, per definire tale un prodotto.
Nell’inchiesta che vi anticipiamo (nel numero in edicola del Salvagente)  abbiamo confrontato 13 confezioni di frollini e 10 di fette biscottate sotto la lente d’ingrandimento, alla ricerca del falso integrale. Il risultato complessivo lascia molto a desiderare per gli amanti dell’integrale: solo 7 prodotti su 23 possiedono tra gli ingredienti farine di tipo esclusivamente integrale, mentre gli altri usano un mix che include anche farine raffinate, che dal punto di vista quantitativo e qualitativo hanno un contenuto inferiore di fibra…

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