Clima, il prossimo Passo del Grande Reset

di Margherita Furlan
Si chiama “Do Black” ed è la nuova carta di credito che controlla l’ “impronta di carbonio” della spesa appena fatta ed emette l’implacabile verdetto: transazione approvata o rifiutata… non più in base al portafoglio del cliente ma alle emissioni di CO2 coinvolta nella produzione dell’oggetto desiderato.
La carta è già operativa in Svezia. Promossa dal World Economic Forum, è una ‘soluzione’ che serve a inaugurare rapidamente un sistema di credito sociale sotto la maschera dell’ambientalismo che vorrebbe soddisfare le richieste di azioni per il clima. Do Black è dunque solo una delle tante azioni quotidiane necessarie per affrontare l’emergenza planetaria climatica (prevista) duratura.
Il coronavirus cede il trono alla CO2. Anche e soprattutto dopo la fine dello stato di emergenza “per ora” decretata al 31 dicembre prossimo. Quando ci sarà improvvisamente bisogno di proseguire nel sistema di punteggio del credito sociale, inaugurato con il Green Pass, la cosiddetta certificazione verde, dove è il colore a fare la differenza. Entrambe le carte, infatti, tracciano e segnalano i comportamenti delle persone e li correggono, attraverso restrizioni…

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