Se proprio si vuole Modificare la Costituzione…

di Claudio Martinotti Doria

Se proprio si vuole modificare e aggiornare la Costituzione eccovi una proposta dirompente…

Siccome il nostro Parlamento composto da parassiti e corrotti (con qualche eccezione), che non rappresentano affatto gli elettori in quanto non corrispondono minimamente all’attuale volontà popolare, si è permesso di modificare due articoli della Costituzione (art. 9 e 41), con l’approvazione dei due terzi del parlamentari evitando in tal modo il referendum popolare, e i media di regime hanno fatto passare sotto silenzio questo evento, mi permetto di fornire una semplice proposta che non ha solo valenza provocatoria, ma sulla quale converrebbe riflettere seriamente.

Quando le condizioni sociopolitiche in Italia saranno cambiate, perché avverrà e prima di quanto pessimisticamente si pensi, e ci saranno quindi i presupposti per intervenire a livello popolare richiedendo un aggiornamento costituzionale per impedire che situazioni deliranti e liberticide come quelle che abbiamo subito negli ultimi due anni si possano ripetere, tra gli emendamenti che andrebbero proposti porrei anche il diritto di ogni cittadino maggiorenne, incensurato e in grado di intendere di volere, di possedere armi e munizioni.

Mi raccomando di non trascurare il secondo punto, le munizioni, perché per esperienza sono certo che le oligarchie che dominano il paese riuscirebbero a far passare l’emendamento ma epurandolo dalle munizioni, in modo che si possano possedere armi ma senza munizioni (come avviene ora in Italia per i legittimi detentori), come fossero orpelli, oggetti da collezione senza alcun utilizzo pratico difensivo.

Il possesso di armi e munizioni in Costituzione sarà giustificato dal diritto alla difesa della propria incolumità, famiglia, proprietà e libertà. I pacifisti a oltranza, quelli d’accatto e domenicali, politically correct, buonisti e ipocriti, dotati solitamente di due pesi e due misure, farebbero meglio a riflettere a fondo su questo argomento, e se fossero contrari si limitino a non aderire e non comprare e non possedere armi, senza impedire agli altri di averne e disporne.

Anche i legittimi possessori di armi sono in genere pacifisti, nel senso che non hanno alcuna intenzione di abusarne, ma sanno altresì quanto sia importante poterne disporre per garantire non solo i motivi già accennati ma anche a scopo di deterrenza, soprattutto verso eventuali abusi di potere come quelli che si sono palesati, oltre ogni immaginazione e sopportazione, in Italia negli ultimi due anni.

Chi gestisce il potere e intende abusarne si guarderà bene dal farlo oltre certi limiti se sapesse che decine di milioni di cittadini sono armati e non esiterebbero a ricorrere alle armi se fossero minacciati gravemente nei loro diritti alla libertà personale. Com’è avvenuto negli USA, che se avete fatto caso, solo negli stati dove le armi sono limitate o vi sono norme restrittive e i cittadini sono disarmati, i governatori e sindaci hanno abusato dei loro poteri per imporre norme restrittive, coercitive e discriminatorie con l’alibi della pandemia. Al contrario, negli Stati dove quasi tutti i cittadini sono armati, nessun governatore si è neppure sognato di imporre queste costrizioni, perché sapeva come avrebbe reagito la popolazione.

Quindi invito tutti a superare i pregiudizi che spesso si hanno, anche allo stato latente, a proposito di armi, perché possiedono un potenziale e un valore che non è solo pratico ma fortemente simbolico di prevenzione e deterrenza; come per ogni cosa dipende sempre dall’uso che se ne fa e dal valore della persona che le possiede e ne fruisce.

Il possesso di armi e munizioni non deve più essere una gentile e selettiva concessione dell’autorità (come avviene ora e raramente in Italia e spesso per motivi clientelari e collusivi) ma deve divenire un diritto sancito dalla Costituzione. L’autorità deve solo registrarne il possesso e limitarsi a eventuali controlli tecnici.

Articolo di Claudio Martinotti Doria

Fonte: http://www.cavalieredimonferrato.it/

VACCINI - CAVIE CIVILI E MILITARI
Un'inchiesta sul campo
di Gianni Lannes

Vaccini - Cavie Civili e Militari

Un'inchiesta sul campo

di Gianni Lannes

Gianni Lannes, autore del libro inchiesta "Vaccini Dominio Assoluto", ha portato a termine un'altra indagine sul campo, ancora più esplosiva della precedente.

Nel belpaese la logica del profitto, la mancanza di sovranità e la corrotta burocrazia ostacolano la tutela della salute pubblica.

In Italia non c'è alcuna epidemia o crisi sanitaria. La decisione di imporre un bombardamento di vaccini contro i minori non ha alcuna base scientifica, ma è stata imposta da Washington il 26 settembre 2014.

Per decenni in Italia sono state realizzate sperimentazioni vaccinali più o meno segrete. Ora gli esperimenti più invasivi sono alla luce del sole.

Se le vaccinazioni numerose e ravvicinate nel tempo fanno male ai militari adulti, come ha attestato un'indagine insabbiata e secretata dalle autorità italiane, riesumata dall'autore e resa ora di dominio pubblico, cosa possono provocare in neonati, bambini e adolescenti sani?

"Vaccini - Cavie Civili e Militari" riporta l'attenzione dell'opinione pubblica su dati ignoti o trascurati, a partire dal 1926 fino ai giorni nostri, quando l'Italia è diventata a norma del decreto Lorenzin-Mattarella, la "nazione capofila a livello mondiale delle strategie vaccinali" dettate da un consorzio privato straniero finanziato dagli stessi produttori di vaccini.

Una disamina con riferimenti oggettivi, dal passato remoto all'incubo del presente, che include anche gli innumerevoli casi documentati di soldati italiani danneggiati dai vaccini.

Perché imporre la somministrazione obbligatoria, di così tanti vaccini, a chi si è appena affacciato alla vita, quando in ben 15 nazioni dell'Unione Europea non ne hanno nemmeno uno obbligatorio?

"il tasso di mortalità combinato tra scarlattina, difterite, pertosse e morbillo tra i bambini fino a quindici anni mostra che quasi il 90 per cento del declino totale della mortalità tra il 1860 e il 1965 si era verificato prima dell'introduzione di antibiotici e dell'immunizzazione diffusa. In parte, questa recessione può essere attribuita al miglioramento delle abitazioni ed alla diminuzione della virulenza dei microrganismi, ma il fattore di gran lunga più importante è stato la maggiore resistenza dell'ospite dovuta ad un'alimentazione migliore"
Ivan Illich - Nemesi Medica

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