Problemi emotivi più che doppi per i bambini cresciuti con “genitori” dello stesso sesso

UCCR, portale di accurata informazione in campo bioetico, oltre che scientifico e filosofico-religioso, ci ricorda i dati di una interessante ricerca pubblicata sul “British Journal of Education, Società & Behavioral Science”, e oggetto di discussione da parte dell’opinione pubblica americana. Si intitola “Emotional Problems among Children with Same-Sex Parents: Difference by Definition”(ovvero “Problemi emotivi tra i bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso: differenze per definizione”).

Famiglia gaySi tratta di uno studio peer-review (che ha dunque soddisfatto il livello di attendibilità e scientificità, così come attestato da revisori esterni e specialisti nel settore in seguito a controlli incrociati e senza conoscere l’autore), realizzato dal sociologo americano Paul Sullins, docente presso la Catholic University of America. A chi volesse obiettare che l’autore è “di parte” perché lavora in una Università cattolica, bisognerebbe ricordare che tale ateneo è ritenuto uno dei migliori college americani da parte della Princeton Review, che l’indagine scientifica non si basa sul principio di autorità e il ricercatore – anche se interessato all’argomento (sarebbe strano il contario, in realtà) – pubblica dati e offre un’interpretazione di essi, rimettendosi al giudizio e alla valutazione dei revisori esterni, cosa che è stata fatta dal prof. Sullins. Ricordiamo inoltre ai prevedibili critici che molti studi sulla “non differenza” tra bambini cresciuti con coppie omosessuali e con madre e padre (studi comunque confutati da Loren Marks nel luglio 2012) sono stati realizzati dalla prof.essa Charlotte Patterson, notoriamente lesbica, attivista LGBT, nonché principale ricercatrice dell’American Psychological Association

Entrando nel merito della nuova indagine, occorre innanzitutto sottolineare che si basa su un campione più ampio rispetto a quelli di qualsiasi altro precedente studio: 512 bambini con “genitori” dello stesso sesso. Analizzando i dati tratti dal Interview Survey National Health, il ricercatore ha rilevato che i «problemi emotivi [sono] maggiori per i bambini con genitori dello stesso sesso, rispetto a quelli con genitori di sesso opposto, addirittura con una incidenza più che doppia».

Si parla di comportamenti scorretti, preoccupazioni, depressione, rapporti difficili con i coetanei e incapacità di concentrazione. I genitori di sesso opposto, invece, riescono a fornire un ambiente migliore dove vivere e crescere: «La filiazione biologica distingue fortemente ed in modo univoco i risultati tra bambini che vivono con genitori di sesso opposto e quelli che vivono con genitori dello stesso sesso», si legge. Infatti, «il vantaggio principale del matrimonio per i bambini non può essere il fatto di presentargli genitori migliori (più stabili, finanziariamente benestanti, ecc), ma di presentargli i “propri genitori».

La tabella qui sotto riassume i risultati rilevati (l’abbiamo tradotta parzialmente in italiano), si evince che per la maggior parte delle misure psicometriche valutate, i bambini con genitori dello stesso sesso mostrano più problematiche rispetto ai bambini di genitori di sesso opposto.

misure psicometriche bambini

I risultati sono stati «chiari, statisticamente significativi e di sostanziale entità» anche dopo il controllo per età, sesso, razza, istruzione e reddito. Secondo il National Health Interview Survey” i problemi emotivi sono 1,8-2,1 volte più probabili in questi bambini rispetto a quelli cresciuti in una coppia di sesso opposto, come è più probabile che ricevano servizi di formazione speciale (41%), consultino un medico generico per la salute mentale (47%) o vadano in cura da un professionista della salute mentale (58%).

Secondo molti attivisti Lgbt i problemi di questi bambini deriverebbero dall’essere vittime di bullismo omofobo da parte dei loro coetanei. Certamente l’esperienza del rifiuto dei pari è fortemente associato a problematiche emotive, ma i dati rilevano che i figli di genitori dello stesso sesso non hanno più probabilità di essere presi di mira e bullismo. Anzi, secondo un’altra tabella contenuta nell’indagine «contrariamente a quanto presupposto in questa ipotesi, i bambini con genitori di sesso opposto sono più spesso vittime di bullismo rispetto a quelli con genitori dello stesso sesso, anche se la differenza è entro il margine di errore». Occorre anche considerare che la maggior parte dei figli di genitori dello stesso sesso nel campione utilizzato (ben 512 bambini!), ha una connessione biologica ad almeno uno dei genitori, e tuttavia presenta una situazione più difficoltosa anche rispetto ai bambini che vivono con genitori singoli e conviventi non sposati.

La conclusione è che «l’ipotesi della non-differenza tra questi bambini dovrebbe essere respinta», oltretutto «altri studi recenti hanno trovato a loro volta degli svantaggi per i bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso». Il più recente è quello del dicembre 2013 e realizzato da Douglas W. Allen, docente alla Simon Fraser University, il quale basandosi sui dati del censimento canadese del 2006, ha rilevato che i bambini cresciuti da coppie gay e lesbiche presentano maggiori difficoltà scolastiche e hanno soltanto il 65% di probabilità di ottenere il diploma di scuola superiore rispetto ai bambini cresciuti in famiglie naturali. Tutti gli altri studi sul tema, che formano una imponente mole di letteratura scientifica, sono stati raccolti in questo apposito dossier (http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/)

Fonte: http://www.uccronline.it

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