Istituto Superiore di Sanità: “Solo 12 le persone decedute senza patologie pregresse”

Coronavirus, l’Istituto Superiore di Sanità: “Solo 12 le persone decedute senza patologie pregresse”.

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Il dato riportato dall’agenzia Nova fornisce una nuova lettura sui contagi. Sono “soltanto” 12 le persone morte in Italia dopo esse stati colpiti dal coronavirus che non presentavano patologie pregresse che ne spieghino la fine.

Silvio Brusaferro, Presidente dell’ISS: “Solo lo 0,8 per cento dei morti non ha già patologie”. È quanto ha chiarito l’Istituto Superiore di Sanità, nel report sulle caratteristiche dei decessi dei pazienti affetti da Covid-19. Lo riporta l’agenzia Nova.

Questo dato – specifica sempre l’agenzia – è stato ottenuto su 355 cartelle, rispetto al totale di 2.003 pervenute: il 17,7 per cento del campione complessivo.

Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 2,7. Complessivamente, 12 pazienti, pari al 3,4 per cento del campione, non presentava alcuna patologia. Sono 84 le vittime (il 23,7 per cento) che presentava una sola patologia; 90 presentavano due patologie (il 25,4 per cento); e ben 169 (il 47,6 per cento) eran affette da tre o più patologie.

Il dato può contribuire a dare una nuova lettura della vera aggressività del virus, mentre il governa rinnova in ogni caso l’appello a non abbassare la guardia.

https://youtu.be/5DTcDiHLPuQ

Fonte: https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/18/news/coronavirus-l-istituto-superiore-di-sanita-solo-12-le-persone-decedute-senza-patologie-pregresse-1.38605276

MALATTIE VACCINI E LA STORIA DIMENTICATA
Epidemie, contagi, infezioni. Cos'è cambiato davvero in Occidente negli ultimi due secoli
di Suzanne Humphries, Roman Bystrianyk

Malattie Vaccini e la Storia Dimenticata

Epidemie, contagi, infezioni. Cos'è cambiato davvero in Occidente negli ultimi due secoli

di Suzanne Humphries, Roman Bystrianyk

"Malattie Vaccini e la Storia Dimenticata" raccoglie più di 50 grafici, decine di diagrammi e altre immagini storiche, insieme a un'abbondanza di citazioni e testimonianze, che illuminano le vere cause delle malattie e il nesso essenziale tra le condizioni di vita, l'alimentazione e la salute.

Un libro prezioso per chiunque, dalle famiglie ai professionisti della salute, anche e soprattutto in questi tempi attuali che vedono così spesso l'ideologia prevaricare dispoticamente sulla realtà.

Fino a qualche tempo fa le infezioni mortali erano molto temute in Occidente.

Da allora, molti Paesi hanno attraversato un'enorme trasformazione diventando molto più sicuri e più sani. Molte cose infatti sono mutate complessivamente nella vita sociale: dalla nuova sensibilità per l'ambiente alla legislazione sulla sicurezza sul lavoro, dalla maggiore consapevolezza dell'igiene a una migliore conoscenza dei bisogni alimentari.

Le malattie infettive erano già in diminuzione a partire dalla metà del XIX secolo, e all'inizio del XX avevano raggiunto livelli significativamente più bassi.

Questa trasformazione è una storia che parla di fame, di povertà, di sporcizia, di terapie dimenticate, di idee eugenetiche, di libertà personali contro il potere dello Stato, di proteste e detenzioni per il rifiuto dei vaccini e di molto altro ancora. Oggi ci viene insegnato da più parti che gli interventi medici sotto forma di vaccinazione sono la maggiore scoperta della medicina perché hanno aumentato la nostra aspettativa di vita e prevenuto le morti di massa.

Ma questo corrisponde davvero alla verità?

Suzanne Humphries e Roman Bystrianyk hanno investigato direttamente le fonti, ricercando e analizzando una miriade di documenti storici da metà Settecento ai giorni nostri. Libri e riviste mediche, eventi storici, rapporti scientifici, relazioni parlamentari, studi statistici e molta altra documentazione medica da tempo dimenticata.

Il compendio di questa vastissima mole di informazioni è raccolto in questo libro.

Molti miti cadono, molte credenze si dissolvono, molte presunte certezze - divenute veri e propri dogmi quasi religiosi - evaporano.

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