Gruppo sanguigno RH negativo: un mistero ancora da svelare

di Melissa B.

Dalle lezioni di scienza che abbiamo fatto a scuola, molti di noi hanno avuto modo di avere delle informazioni in merito ai gruppi sanguigni. Ma se si mettono a confronto le nozioni scolastiche con gli studi ed i dibattiti pubblicati sulle riviste scientifiche non è difficile accorgersi come i dati più interessanti sul tema siano stati “accidentalmente” omessi dai programmi didattici di base.

sangue rh negativo

Da quanto sembra, non esisterebbe una plausibile spiegazione scientifica circa la provenienza del gruppo RH negativo. La scienza ortodossa si limita ad ipotizzare che si tratti di una non meglio identificabile, casuale mutazione genetica.

Circa l’85% degli esseri umani possiede il gene “scimmiesco” RH, mentre nel rimanente 15% non è riscontrabile il fattore RH (RH-) e questo potrebbe essere spiegato dalla presenza di un gene alieno.

In questo articolo si prospetta la tesi che l’umanità sia stata allevata esattamente come una razza di schiavi, visto che il 97% del nostro codice genetico risulta disattivo e possiamo disporre solo del 3%, che ci è utile semplicemente alla sopravvivenza.
Il più comune tipo di sangue umano è il gruppo 0, che è universale. I tipi di sangue si dividono in due gruppi: positivi e negativi in base al fattore RH. Il fattore RH è così chiamato perché collegato al nesso genetico tra umanità e scimmie Rhesus, individuabile da una specifica proteina ematica.

Quando nel sangue di un individuo è presente il fattore RH, si dice che il suo sangue sia di tipo RH positivo (RH+). Se il test da esito negativo, vuol dire che il fattore Rhesus è assente.

Gli studi hanno provato che uno dei fattori ereditari più stabili e meno suscettibili di mutazioni generazionali sia proprio il sangue. La maggior parte delle persone – circa l’85% – possiede sangue RH positivo, elemento che sostiene la tesi secondo cui gli esseri umani si sarebbero evoluti dai primati. Tuttavia esiste un restante 15% che risulta del tutto sprovvisto del fattore RH. Se è vero che il gruppo sanguigno rientra tra le caratteristiche genetiche meno mutevoli, da dove proverrebbe il tipo RH negativo?

Questo è un interrogativo che per decenni ha lasciato perplessi gli scienziati. Alcune prove suggeriscono che il fattore RH negativo abbia fatto la sua comparsa sul pianeta circa 35.000 anni fa, all’interno di alcune aree geografiche molto circoscritte, quasi al punto da sembrare collegato con alcuni particolari gruppi sociali e tribù. Le aree in cui fu riscontrata la sua presenza in numero maggiore sono la Spagna settentrionale, la Francia meridionale e la etnia basca. Un altra etnia con alta concentrazione del fattore RH- è quella ebraica dell’Est.

Sangue-rh-negativo-tabella:

tabella rh negativi

Circa il 40% della popolazione europea possiede il fattore RH-. Solo il 3% degli africani e l’1% degli asiatici e dei nativi americani è RH-. Da queste informazioni statistiche, non è difficile risalire alle aree geografiche in cui il fattore RH- potrebbe essere stato originariamente introdotto nel codice genetico umano. Stiamo parlando della regione caucasica.

caucaso

Da quello che ci dice la scienza, se il fattore RH-negativo appartenesse davvero ad una tipologia sanguigna ‘normale’, quale sarebbe la spiegazione degli inconvenienti che sorgono quando una madre RH- dà alla luce un bambino RH+? Si tratta di una malattia emolitica, o meglio di una reazione allergica che può produrre conseguenze gravi quando i due diversi gruppi sanguigni si mescolano durante la gravidanza, dal momento che le sostanze antigeniche presenti nel tipo RH- attaccano le cellule RH+.

Detto questo, a cosa può addebitarsi una lotta genetica tra due tipi di sangue che sono ugualmente umani? Abbiamo a che fare con un gruppo sanguigno alieno? In natura esiste un unico altro caso in cui ha luogo una simile reazione tra organismi che si accoppiano: quando asini e cavalli vengono incrociati per la produzione di muli. Tutto questo è comprensibile, in quanto si tratta di un incrocio ‘innaturale’, che allo stato brado non esiste. L’ibridazione che dà vita ai muli ha luogo esclusivamente a causa dell’intervento umano. Quindi, è possibile che esistano due tipologie di esseri umani simili ma geneticamente diverse?

Nella maggior parte delle persone con sangue di tipo RH- si tende a riscontrare una serie di caratteristiche comuni. Ecco un elenco tratto dal sito RH Negative Registry.

• Senso di non appartenenza
• Tendenza a ricercare la verità
• Senso di dovere compiere una ‘missione’ nella vita
• Empatia e compassione
• Una costola e/o una vertebra supplementare
• Quoziente intellettivo superiore alla media
• Percettività extrasensoriale
• Amore per lo Spazio e la Scienza
• Maggiore sensibilità della vista
• Non è possibile clonarle
• Temperatura corporea inferiore alla media
• Pressione sanguigna più alta della media (oppure più bassa della media)
• Colore degli occhi blu, verde o nocciola
• Capelli rossi o con riflessi rossastri
• Elevata sensibilità al calore e alla luce solare
• Fobie inspiegabili
• Sguardo profondo
• Tendenza ad essere guaritori
• Empatia per le malattie
• Tendenza a provocare malfunzionamenti nei dispositivi elettrici
• Tendenza ad essere vittime di rapimenti alieni
• Tendenza ad assistere a fenomeni inspiegabili
• Tendenza a fare sogni molto vividi
• Barriere immunitarie più forti
• Condizioni di autoimmunità e markers dell’antigene HLA B27
• Pelle chiara, squilibri di melanina e carenze di vitamina D

• Capacità di processare la CO2 in modo più efficiente della media.
• Squilibri di Ferro e Rame
• Sensibilità alle allergie ambientali.

Quali sono le conclusioni dagli elementi illustrati? E’ stato dimostrato che il sangue è l’organo con minori probabilità di mutazione. Se si esclude quella di cui stiamo parlando, la scienza non ha mai registrato altre mutazioni genetiche nel sangue. Elemento che da supporto alla tesi secondo cui il fattore RH- sia stato introdotto da una fonte esterna, per esempio esseri simili agli umani, ma non terrestri. È possibile che una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno?

La Stirpe giunta dal cielo

Molti testi antichi, compresa la sacra Bibbia, sembrano supportare questa teoria. Molte storie nei testi antichi, in particolare quelle contenute nei testi pre-cristiani, raccontano di una stirpe giunta dal cielo che avrebbe creato l’uomo a propria immagine. L’uomo primitivo li identificò come divinità dalla straordinaria longevità, e capaci di compiere prodigi, ad esempio volare su strani veicoli e provocare assordanti boati sparando fuoco da tali mezzi. Gli esseri umani assistettero alla edificazione di mastodontici monumenti e splendide città da parte di queste creature apparentemente divine. Ovvio che dal punto di vista di un umanoide primitivo non potevano che apparire come divinità.

Ma in realtà chi erano, queste divinità? I miti ci dicono molto su di esse. Mediante ciò che si suppone fosse una tecnologia avanzata erano in grado di volare nello spazio. Erano dei maestri di aviazione, metallurgia, astronomia, medicina e genetica. Conoscevano l’energia atomica ed utilizzarono il suo potere distruttivo, da quanto si può riscontrare dalle prove prodotte da studi di paleo-geologia. Conoscevano le tecniche dell’agricoltura e sapevano come creare cereali più nutrienti ed altri derivati alimentari. Le tipologie di grano con cui gli esseri umani ancora oggi si alimentano sono apparse contemporaneamente sul pianeta nel corso di un periodo non più lungo di 10.000 anni. Tempo molto breve, biologicamente parlando, oltre il quale non fu più sviluppata nessuna nuova forma di grano.

I nostri testi antichi narrano che un giorno queste creature iniziarono ad accoppiarsi con gli esseri umani. La Bibbia dice che gli dei guardarono le donne e le trovarono piacevoli per gli occhi, e quindi le presero in mogli, e concepirono figli, molti figli.

Nella prima parte dell’articolo viene descritto cosa accade quando due specie geneticamente simili ma non uguali, vengano incrociate. Esse producono ibridi, per esempio i muli risultanti dalla ibridazione di cavalli ed asini. Tuttavia la non perfetta compatibilità genica fa si che i muli nascano sterili. Di conseguenza si può presumere, che quando sono stati creati gli esseri umani, essi potrebbero essere stati il frutto di una ibridazione ottimizzata mediante tecnologia avanzata, dal punto di vista delle facoltà riproduttive.

Potrebbero essere stati creati tre prototipi, ognuno più avanzato di quello precedente. I primi due sarebbero serviti solo da iter sperimentale per giungere al tipo definitivo. Si presume che l’uomo di Neanderthal sia stato uno dei primi risultati di tali esperimenti, mentre sarebbe molto più elevata la possibilità che il Cro-Magnon sia stato prodotto da queste sperimentazioni. L’ultimo tipo corrisponderebbe a ciò che oggi viene definita proto-umanità, e da esso sarebbe disceso l’uomo moderno, cioè il risultato finale degli incroci tra gli ‘dei’ e la proto-umanità.

Tale incrocio in generale non avrebbe prodotto inconvenienti dal punto di vista della riproduzione, fatta eccezione di una linea di sangue che sviluppò il fattore RH-negativo, che quindi non ereditò la proteina ematica connessa agli antenati scimmieschi.

Guerra tra Bloodlines

Per molti secoli i regnanti europei sono stati perseguitati dalla emofilia o ‘malattia del sangue.’ Sembra che la regina Victoria fosse una ‘vettrice’ di emofilia, e che la trasmise a tutti i suoi figli, che a loro volta si sposarono con regnanti di altri paesi europei, “infettando” praticamente tutte le case reali europee tra il 1800 ed il 1900.

Per questo motivo l’emofilia fu ribattezzata ‘Malattia Reale.’ Per dare un collegamento agli elementi precedenti, bisogna aggiungere che attualmente solo il 5% degli appartenenti a tutte le case reali del pianeta sono portatori di un tipo di sangue RH-. Insomma, una percentuale che si pone al di sotto della media della popolazione generale. Ciò indica che la maggior parte dei sovrani non è RH-. E’ questo il motivo dei cosiddetti ‘matrimoni combinati’?

Sembra che il gruppo etnico con i più elevati tassi di sangue RH- è quello dei berberi del Marocco. Dal punto di vista territoriale, uno studio ha stabilito che la concentrazione più elevata di RH- si trovi nell’attuale Iraq. Sembra che la stirpe dei berberi abbia avuto origine migliaia di anni fa sul confine tra Siria ed Iraq.

E’ plausibile quindi, l’ipotesi secondo cui i regnanti europei rifiutino i matrimoni misti con individui RH- per non mischiarsi con la linea di sangue ‘arabo’? In effetti sembra che il ceppo RH- dei popoli baschi provenga dai viandanti berberi giunti in quei territori via mare già nell’ 8000 aC. Molte antiche pitture rupestri rinvenute da quei territori sono attribuibili a tali ‘stranieri’ dalle grandi capacità artistiche.

L’unica cosa di cui si ha la certezza è che se le case regnanti europee si rifiutano di mischiare il loro sangue con individui RH-significa che questi ultimi rappresentano una ‘linea di sangue’ avversaria.

Curioso poter constatare come l’istituto del matrimonio in certi casi, oltre che come ‘impresa dinastica’ sia una forma di perversa ‘guerra genica.’ Ad esempio attraverso il contagioso passaggio deliberato di una antica malattia. Per sapere quanto antica, bisogna esaminare la figura di El Zarhawi.

Il padre della chirurgia moderna fu El Zarhawi o Albucasis. Lo studioso descrisse nei suoi sritti una malattia che conduceva i maschi di una determinata famiglia a morire come conseguenza delle più banali lesioni. Il suo nome per esteso era Abul Qasim Khalaf ibn al-Abbas al-Zahravi. Nacque e crebbe presso Zahra, borgo reale di Cordova (in arabo: Qurtuba), capitale della Spagna musulmana. Come la storiografia ci insegna, Zahra gareggiava con Baghdad in grandezza e magnificenza. Al-Zahravi ebbe il ruolo di medico di corte del re di Al-Hakam-II di Spagna, e morì nel 1013 dC dopo una lunga e brillante carriera in cui ideò molti strumenti chirurgici moderni. Introdusse nuove procedure quali la cauterizzazione delle ferite, la frantumazione dei calcoli all’interno della vescica, la vivisezione e la dissezione, ed ideò sveriate nuove tecniche mediche. Tra le altre cose, Al-Zahravi fu il primo a fornire una dettagliata descrizione dell’emofilia.

Su queste premesse non è difficile domandarsi se il buon medico abbia mai preso in cura qualche componente di famiglie reali arabe di ‘mori’, nella Spagna dell’epoca, ammalato di emofilia. E non è neanche tanto difficile chiedersi in che modo un presunto sangue aristocratico come quello della regina Victoria possa aver contratto la strana malattia di origine araba. Fu presa dai suoi antenati della famiglia reale spagnola? Sembra infatti che Victoria fosse una diretta discendente del re spagnolo Ferdinando di Castiglia, vissuto nell’XI secolo dC.

Quindi, è possibile che le discendenti femmine di Victoria, portatrici sane del gene dell’emofilia, unendosi in matrimonio con molti componenti di stirpi reali di mezza Europa, siano state letteralmente usate per sabotare le future stirpi reali, contaminando i discendenti maschi della linea di sangue concorrente?

Il Sangue Blu

Concludiamo l’articolo con una curiosità. L’espressione ‘sangue blu’ con cui si definiscono i soggetti sprovvisti del fattore RH, deriva dallo spagnolo sangre azul, che sta ad indicare l’appartenenza ad una stirpe nobile, e si riferisce al fatto che nei nativi spagnoli dalla pelle più chiara le vene si staglino visibilmente sul corpo pallido come linee di colore azzurro, attributo che non possiede la popolazione di discendenza araba. L’espressione fu coniata dopo l’occupazione della Spagna da parte dei Mori (VIII – XV sec dC.), nel momento in cui le due etnie si mischiarono con i matrimoni misti. L’aristocrazia spagnola, in particolare alcuni Castiglia, non vollero mescolarsi con i Mori, e conservarono questa caratteristica. Da allora la locuzione sangue blu fu usata per descrivere le famiglie più antiche ed aristocratiche.

Nel caso in cui scopriste di possedere il fattore RH- evitate di diffondere la notizia e non iscrivetevi presso gli appositi registri.

Articolo in inglese di Melissa B.

Traduzione a cura di Anticorpi.info

Fonte: http://anticorpi.info/2013/01/il-mistero-del-gruppo-sanguigno-rh.html

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LA VIA DEI TAROCCHI
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Da più di quarant'anni Alejandro Jodorowsky si è dedicato allo studio dei tarocchi, una parte fondamentale del suo percorso artistico e terapeutico. Ogni mercoledì, quando è a Parigi, lo si può incontrare in un caffè vicino a casa mentre legge i tarocchi a chi lo desidera. È impossibile trovarlo sprovvisto del mitico mazzo di carte ed è sempre disponibile a leggere nell'inconscio di chi incontra ma, a differenza di altri, non chiede denaro, non dà consigli e non parla del futuro. I tarocchi sono per Jodorowsky, allo stesso tempo, uno specchio dell'anima e uno strumento terapeutico: è convinto che aiutino a sviluppare la coscienza e a vivere e capirsi meglio, "sono un aiuto per conoscersi psicologicamente e storicamente".

 


Secondo l'autore, tutti gli psicoanalisti dovrebbero usarli: "Risparmierebbero molto tempo", ma, forse, non vogliono veramente curare i pazienti. Laddove i tarocchi invece non solo possono eliminare i sintomi, ma possono anche curare. "Sono un ponte fra due estremi, l'intuizione e la ragione… dovrebbe essere materia di studio nelle università."
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