Vogliono Vaccinare i Senzatetto: no Green Pass, no Mensa!

Il Green Pass non mette a repentaglio il sostentamento dei soli lavoratori. Esso crea un problema enorme anche a chi il lavoro non ce l’ha.

Dall’entrata in vigore del lasciapassare sanitario lo scorso 6 agosto, per entrare alle mense per i poveri è necessario essere in possesso del marchio verde.

Alcune province “virtuose” si sono già mosse, approntando un piano di vaccinazione del bisognoso, in cui l’adesione al programma dà diritto di accedere a mense e rifugi come prima. Se invece non si aderisce al piano, le modalità cambiano, anche se non siamo riusciti a capire come.

Tuttavia, la questione più rilevante che ci poniamo è di natura bioetica: considerando che alcuni senzatetto possono soffrire di disturbi mentali, com’è possibile che diano un “consenso informato” alla vaccinazione? Certo, chiunque è in grado di capire la semplice alternativa: vaccino o niente mensa. Se non hai una casa, se non hai di che vivere, significa, letteralmente, non mangiare.

Nessuna categoria, nemmeno le più deboli che la società della Cultura della Morte finge di voler proteggere, è libera di scegliere. Quindi, un malato di mente, o anche solo una persona che non ha alternativa, può fornire un consenso libero dinanzi all’idea di non poter entrare più nel luogo dove viene sfamato?

L’idea che la malattia mentale non renda il soggetto in grado di decidere per sé è stata usata, per esempio, in recenti casi di eutanasia in Olanda, dove una persona divenuta demente aveva espressamente chiesto di non essere uccisa, tuttavia il suo parere non è stato considerato: contava solo il “testamento” da lei compilato quando dicevano che era sana.

Quello che conta, più di ogni quesito riguardo la libertà o la dignità umana, è l’imperativo assoluto di vaccinazione.

Guardate voi stesso gli esiti dell’operazione Homebound, tenutasi nella contea di Los Angeles. Guardate e dite se i diritti costituzionali, i diritti umani, o anche solo la dignità sono ancora in qualche modo considerati dall’autorità. Nessuno esce dalla pandemia con la propria dignità umana intatta. Nessuno è al riparo da questa catastrofe che incombe sui nostri corpi.

Fonte: https://www.renovatio21.com/vogliono-vaccinare-i-senzatetto-no-green-pass-no-mensa/

GOVERNO VIRALE
Dalla Polis all'Ovile - Con un'Appendice dell'Avvocato Francesco Maimone
di Pier Paolo Dal Monte, Stefano Mantegazza (Il Pedante)

Governo Virale

Dalla Polis all'Ovile - Con un'Appendice dell'Avvocato Francesco Maimone

di Pier Paolo Dal Monte, Stefano Mantegazza (Il Pedante)

In questo libro gli autori approfondiscono, con la precisione e il rigore che li caratterizza, aspetti non trattati dai media e ci invitano a una riflessione e una presa di coscienza della situazione in atto che travalica il conformismo politico-scientista dominante e dominatore a cui si stanno sacrificando le esistenze di milioni di persone.

Estratti dal libro

Un organo non può vivere senza un organismo, non si può quindi curare il primo sopprimendo il secondo. All’atto pratico, strabilia la pretesa di evitare un rischio producendo una valanga di rischi incalcolabilmente peggiori, anche dello stesso tipo. Se la malattia che si teme oggi colpisce una parte della popolazione con esiti gravi in una parte dei casi, la devastazione antropologica con cui la si vorrebbe frenare colpisce tutti: nella salute psichica minata dal terrore, nella sussistenza, nell’accesso ai servizi e nello sfregio delle funzioni umane più elementari.
Dalla prima parte

In questo modo si verifica una vera e propria inversione di mezzi e fini: da una parte la sfera politica si è, come abbiamo detto, trasformata in tecnica, ovvero qualcosa che necessita di “esperti” per poter essere padroneggiata; dall’altra, il dogma scientifico, imposto politicamente, detta la linea al dominio politico. È un gioco di specchi e di ombre nel quale quest’ultimo decide cosa sia lecito definire “scienza” e quali possano essere gli «scienziati che possono rappresentarla ed essere, quindi, parte di questa novella e secolare “congregazione per la dottrina della fede”.
Dalla seconda parte

Nel dibattito pubblico di questi ultimi mesi, anche in quello che ha specificamente coinvolto i giuristi, si è dato per scontato che il diritto alla salute si sia visto riconosciuto un primato su tutti gli altri diritti costituzionali… Penso, invece, che occorra una maggiore prudenza… Evocando il lessico di un noto saggio schmittiano del 1960 la stessa Corte costituzionale ha affermato che “Tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto di integrazione reciproca e non è possibile pertanto individuare uno di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri. La tutela deve essere sempre “sistemica e non frazionata in una serie di norme non coordinate ed in potenziale conflitto tra loro” (sentenza n. 264 del 2012). Se così non fosse, si verificherebbe l’illimitata espansione di uno dei diritti, che diverrebbe “tiranno”.
Dall’appendice dell’avv. Francesco Maimone

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