Vaccino Antinfluenzale: vogliono schedare i Medici?

di Redazione InformaSalus.it

All’inizio di novembre l’Azienda Ospedale-Università di Padova, con la scusa di inviare una informativa (*vedi allegato in fondo all’articolo) a “medici titolari, medici specializzandi, studenti di Medicina, infermieri, OSS, professionisti tecnico-riabilitativi, personale amministrativo e altri …”, in realtà sta raccogliendo nomi e cognomi dei medici che “acconsentono” o “non acconsentono” ad inocularsi il vaccino antinfluenzale.

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L’informativa parla “dell’importanza della vaccinazione anche considerando la possibile co-circolazione di SARS-CoV-2 e virus influenzale nella stagione in corso”. Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova che firma la lettera, assicura che lo scopo è solo quello “di dare evidenza di aver proposto la vaccinazione attivamente a tutti i propri collaboratori, fermo restando il diritto di ciascuno di aderire o meno alla procedura, senza che ciò rappresenti un qualche pregiudizio”.

La lettera ha suscitato molta perplessità, sospetto e rifiuto in tanti medici e professionisti sanitari che l’hanno ricevuta. Sembrano, infatti, piccoli passi che vengono fatti più o meno consapevolmente, per censire quanto personale sanitario accetta o meno di inocularsi il vaccino antinfluenzale.

Per quanto riguarda gli effetti di questo vaccino, così sponsorizzato a tutti e specialmente agli anziani e praticamente “imposto” da molti Medici di Base e dai medici delle RSA, RSSA e delle Case di Riposo per anziani, ricordiamo un importante studio inglese di Anderson et al. (1) pubblicato nell’aprile 2020 ed eseguito in soggetti di 65 anni, che ha analizzato 170 milioni di ricoveri ospedalieri (da aprile 2000 a marzo 2014) e 7,6 milioni di morti in Inghilterra e Galles.

L’importanza di questo studio è che ha utilizzato una modalità particolare di osservazione che è nota come “discontinuità di regressione“. È stata scelta questa tecnica statistica perché ha la caratteristiche di proteggere dagli errori/distorsioni (“bias” in inglese) di selezione, che sono stati riscontrati invece in altri progetti di ricerca osservazionale utilizzati in precedenza e che avevano sempre dato risultati nettamente a favore delle vaccinazioni degli anziani, sia come ricoveri e mortalità durante la stagione influenzale (2-4), sia al di fuori di questa (5-7).

Lo studio di Anderson et al. ha riscontrato nei vaccinati una costante tendenza al danno (benché non statisticamente significativa), sia per ricoveri che per mortalità (per polmonite, influenza, altre patologie respiratorie, per patologie cardiocircolatorie, e per tutte le cause). I dati sono tanto impressionanti quanto dimenticati dai media.

Con questi numeri, Anderson dichiara che l’efficacia reale della vaccinazione è stata chiaramente negativa. Infatti, i ricoveri sono aumentati ed è aumentata anche la mortalità. Ciò suggerisce che l’effetto netto di una vaccinazione antinfluenzale estesa a tutta la popolazione anziana possa essere chiaramente sfavorevole. Se si ammette che l’effetto della vaccinazione sia benefico per soggetti con certe patologie croniche (per esempio cardiopatia coronarica attiva), ma si costata che non si rileva alcun beneficio complessivo nella popolazione, per coerenza si dovrebbe ammettere che per chi non è portatore di certe patologie specifiche, l’effetto possa tendere al danno.

Inoltre, adattando questi dati alla popolazione italiana della medesima età (55-75 anni) che all’inizio del 2020 era pari a 15 milioni di persone (dati ISTAT) (8), risulterebbe che la vaccinazione antinfluenzale estesa a tutta questa classe di età, causerebbe danni aggiuntivi veramente gravi rispetto la stessa popolazione non vaccinata.

Articolo di Redazione InformaSalus.it

Riferimenti:

http://www.informasalus.it/it/data/allegati_docsc/lettera%20del%20direttore%20generale.pdf

[1] Anderson, M. L., Dobkin, C. & Gorry, D. The Effect of Influenza Vaccination for the Elderly on Hospitalization and Mortality: An Observational Study With a Regression Discontinuity Design. Ann. Intern. Med. 172, 445–452 (2020).

[2] Gross, P. A., Hermogenes, A. W., Sacks, H. S., Lau, J. & Levandowski, R. A. The efficacy of influenza vaccine in elderly persons. A meta-analysis and review of the literature. Ann. Intern. Med. 123, 518–27 (1995).

[3] Jefferson, T. et al. Efficacy and effectiveness of influenza vaccines in elderly people: a systematic review. Lancet (London, England) 366, 1165–74 (2005).

[4] Nichol, K. L., Nordin, J. D., Nelson, D. B., Mullooly, J. P. & Hak, E. Effectiveness of influenza vaccine in the community-dwelling elderly. N. Engl. J. Med. 357, 1373–81 (2007).

[5] Mangtani, P. et al. A cohort study of the effectiveness of influenza vaccine in older people, performed using the United Kingdom general practice research database. J. Infect. Dis. 190, 1–10 (2004).

[6] Fireman, B. et al. Influenza vaccination and mortality: differentiating vaccine effects from bias. Am. J. Epidemiol. 170, 650–6 (2009).

[7] Baxter, R., Ray, G. T. & Fireman, B. H. Effect of influenza vaccination on hospitalizations in persons aged 50 years and older. Vaccine 28, 7267–72 (2010).

[8] https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-eta-sesso-stato-civile-2020/

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccino-antinfluenzale-schedare-medici.php

LA FABBRICA DEI MALATI
Business, manipolazione e corruzione dietro al mercato delle industrie farmaceutiche
di Marcello Pamio

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di Marcello Pamio

"La scienza medica è un'impresa industriale gestita e controllata da produttori
(medici, ospedali, laboratori farmaceutici) che incoraggiano la diffusione di procedimenti
d'avanguardia costosi e complicati, e riducono così il malato e i suoi familiari
allo stato di docili clienti".
Ivan Illich

"Il modello di business dell'industria farmaceutica è basato proprio sull'allargamento della sfera
delle malattie: il marketing creativo serve ad ampliare il bacino di clienti,
convincendo chi è probabilmente sano a ritenersi almeno moderatamente malato".
Allen Frances, medico psichiatra. 

La commercializzazione della malattia è l’arte raffinata di vendere malanni, un modo efficace per spacciare farmaci ed esami che portano a profitti enormi.

Tale commercializzazione richiede una regia ben precisa, degli attori principali, secondari e molte comparse. Le aziende farmaceutiche (registi e produttori) devono per forza di cose coinvolgere i medici (attori protagonisti) per prescrivere le ricette, devono coinvolgere i ricercatori (attori non protagonisti) che inventano veri e propri nuovi disturbi, i gruppi di pazienti e/o famigliari di malati (comparse) che richiedono a gran voce un supplemento di terapia, e infine i pazienti veri e propri che richiedono tali farmaci perché convinti di essere malati (spettatori incoscienti).

Lo scopo del presente lavoro è di svelare la trama e la sceneggiatura di questo documentario, visto e vissuto ogni anno da centinaia di milioni di persone… Soltanto se si conosce esattamente come lavora il Sistema si è in grado di difendersi.

Le persone prive di una corretta e completa informazione finiranno tutte, chi prima chi dopo, stritolate dalla macchina infernale del marketing farmaceutico. è solo questione di tempo.

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