di Redazione Il giornale d’Italia
Tutto è partito da una richiesta dell’endocrinologo Giovanni Frajese, il quale aveva sollevato alcune irregolarità da parte della Commissione europea nella procedura di autorizzazione dei vaccini Covid a mRNA Pfizer e Moderna.
La Corte Ue si sveglia e una recente sentenza in merito ai vaccini Covid ha stabilito che per questi serve la prescrizione e i medici sono liberi di non raccomandarli.
La sentenza emessa il 30 gennaio 2025 dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea riguarda il diritto dei medici di non raccomandare o somministrare il vaccino Covid a meno che non ci sia una prescrizione medica. La Corte ha stabilito che i medici sono liberi di non raccomandare i vaccini se hanno dubbi sulla loro efficacia o sicurezza, senza che ciò comporti alcuna violazione delle loro obbligazioni professionali.
Tutto è partito da una richiesta dell’endocrinologo Giovanni Frajese, il quale aveva sollevato alcune irregolarità da parte della Commissione europea nella procedura di autorizzazione dei vaccini Covid a mRNA Pfizer e Moderna. Nonostante i giudici europei abbiano rigettato il ricorso e condannato Frajese al pagamento delle spese legali, la sentenza ha dato delle risposte importanti in tema di obbligatorietà del vaccino.
Olga Milanese e Andrea Montanari, vale a dire gli avvocati che hanno assistito il ricorrente, sostengono che “la Corte Suprema di Lussemburgo non dichiara in nessun passaggio legittime” le autorizzazioni definitive ai vaccini Covid. Secondo gli avvocati, “importanti ammissioni e conferme in tema di piena libertà e autonomia di cura del medico rispetto alle vaccinazioni obbligatorie o raccomandate dallo Stato e di obbligo di previa prescrizione medica che i vaccini Covid richiedevano in base alle norme europee“.
I giudici hanno messo nero su bianco che dagli allegati del processo in questione risulta che “una prescrizione medica è necessaria ai fini della somministrazione” dei vaccini Covid a mRNA. In un altro passaggio è scritto che se il ricorrente, cioè Frajese, “nutrisse dubbi quanto alla sicurezza o all’efficacia dei vaccini, egli resterebbe libero di non raccomandare o di non somministrare tali vaccini”.
Articolo della Redazione Il giornale d’Italia