di Saura Plesio (Nessie)
Uscire dall’OMS (anche se sulla scia delle decisioni trumpiane) non sarà una passeggiata per noi.
Intanto bisogna vedere se in USA le grandi lobby farmaceutiche legate direttamente alla finanza consentiranno al governo Trump di attuare una politica sanitaria indipendente. Risulta pure che intorno a Bobby Kennedy jr, abbiano già scatenato l’intero suo clan parentale al completo (notoriamente il clan Kennedy è dem). Ma non mettiamo ostacoli alla Provvidenza.
Scendiamo piuttosto sul pratico e più nello specifico parliamo di noi, cioè della periferia dell’Impero. Già si parla di divisioni all’interno della coalizione di maggioranza, con un Tajani, solitamente “atlantista di ferro”, che in questo caso, però si smarca pure da Washington. “Forse in un mondo globalizzato un’istituzione simile è indispensabile”, ha commentato infatti lo stesso Tajani su “Affari italiani”.
In ambito leghista Salvini sui social si esprime così: l’Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale – profumatamente finanziato dai contribuenti italiani – che va a braccetto con le multinazionali del farmaco. Usiamo quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia e finanziare i nostri ospedali e medici!”.
Una proposta sulla quale per il momento Fratelli d’Italia e Forza Italia si mantengono tiepidi. Quindi, cominciamo già a dire che mentre la Lega spinge, gli altri partiti di governo frenano. Inoltre, c’è da fidarsi di una Lega che dopo le sparate di Salvini può vantare solo i soliti Borghi e Bagnai, mentre tutti gli altri tacciono? C’è da fidarsi di governatori a caccia di terzi e quarti mandati come Zaia che si è mostrato più accanito di un piddino alla Boccia durante il periodo pandemico? O peggio, di un Fedriga legato indissolubilmente all’immagine dei poveri portuali triestini docciati dagli idranti della polizia alle 6 del mattino?
Ma andiamo avanti. A fugare ogni dubbio e a togliere le illusioni, ci pensa il ministro della Salute Schillaci, passato alla cronaca, come Orazio “Ponzio” Schillaci, la cui arte di lavarsi le mani è ormai cosa nota. È noto che l’attuale ministro della Salute facente parte del passato ISS, abbia lasciato alle strutture ospedaliere la libertà di organizzare come vogliono, ogni eventuale “emergenza” sanitaria.
Ciò significa che vediamo mascherine, distanziamenti, dinieghi e limiti di visite parentali e pure ospedali che richiedono certificati di avvenuta vaccinazione ai ricoverati, a seconda del capriccio dei dirigenti. Siamo dunque ancora in piena anarchia legislativa, a discapito degli assistiti.
Ma ecco cosa dichiara il ministro stesso al Sole 24 ore a proposito dell’OMS. “Dobbiamo rafforzare il ruolo dell’Italia e del nostro modello nei consessi internazionali perché isolarsi non rappresenta una strada percorribile per affrontare le complesse sfide sanitarie globali del nostro tempo. Il nostro obiettivo dev’essere contribuire a rendere più efficace e trasparente la governance mondiale della salute, nell’interesse dei cittadini e dell’intera comunità internazionale”.
Inoltre nella citata intervista, minimizza i versamenti del nostro paese all’OMS arrivando a smentire quanto affermato da Salvini sui 100 milioni di stanziamenti a detta organizzazione: “Faccio chiarezza sugli stanziamenti: l’Italia partecipa all’Oms attraverso il versamento annuale di un contributo obbligatorio che nel 2024 è stato pari a circa 18 milioni di dollari. Nello stesso anno ha inoltre versato contributi volontari per un totale di circa 7,8 milioni di dollari, destinati a finanziare le priorità del Programma di lavoro, come approvato dall’Assemblea mondiale della Sanità a cui partecipa. Questo finanziamento ci colloca al 19° posto tra le nazioni dell’organizzazione”.
E allora? Dov’è il problema? Se anche versassimo pochi spiccioletti, uscire da un carrozzone burocratico, corrotto, mendace, diretto da personaggi come Tedros Ghebreyesus e sussidiato da altri magnati del calibro di Bill Gates è sempre un affare per una nazione che vorrebbe avere le mani libere in materia di politiche sanitarie, di libertà di ricerca e di cure. Serve altro? Sì che serve altro…
Pare che il ministro Orazio Schillaci abbia investito Centomila Euro in azioni di otto aziende farmaceutiche, tutte quotate alla borsa di New York. Sono nel portafoglio titoli del nostro ministro con qualche sospetto di eventuale “conflitto di interessi”. Ne parlano molte testate mainstream e non solo qualche sparuta testata “alternativa”. Qualche fonte? Il Fatto, Affari italiani. Pertanto, lasciamo ogni speranza a noi che vorremmo uscire dal carrozzone Oms.
A proposito, Speranza… (quello con la S maiuscola, ministro della Sanità dei due peggiori governi Conte e Draghi) ha ripreso a promuovere il suo libro piantonato dalla Digos che se ne sta lì a difenderlo da ogni eventuale contestazione. Ave o Spes, morituri te salutant.
Articolo di Saura Plesio (Nessie)
Fonte: https://sauraplesio.blogspot.com/2025/02/uscire-dalloms-non-sara-una-passeggiata.html