di Saura Plesio (Nessie)
Pare che questa fantomatica commissione che dovrebbe investigare contro la cosiddetta “pandemia” e i suoi abusi, alla fine si faccia.
Mancherebbe ancora il presidente. Sì, ma indovinate un po’ in che modo si farà? E con chi? Con personaggi che dovrebbero a loro volta venire messi sotto accusa per i numerosi abusi di autorità e per mancanza di rispetto verso quei cittadini che non si erano vaccinati.
Boccia del Pd, la Ronzulli di FI, Raffaella Paita la renziana di Italia Viva. Nei nomi riportati da “La Verità”, non mancano poi Stefano Patuanelli del M5S (il partito che ci regalò Giuseppi Conte), Alfredo Bazoli del PD. È vero che ci sono all’interno i cosiddetti libertari anti-restrizioni come Claudio Borghi e Alberto Bagnai della Lega, Lucio Malan il biondo ex forzista passato poi col partito della Meloni, oltre a numerosi nomi di FdI, ma bastano i nomi degli ottusi chiusuristi e feroci vaccinisti bipartisan, citati più sopra, per farci capire che sono lì per sabotare e per mettere paletti a tutto spiano.
Francesco Boccia (Pd), fu colui che voleva sguinzagliare gli ausiliari della mascherina (i cosiddetti sceriffi addetti al controllo del bavaglio sanitario) e dei distanziamenti fisici. Per chi se ne fosse dimenticato, qui un promemoria: https://thevision.com/attualita/governo-sceriffi-controllo/
Quanto a Licia Ronzulli (FI), sono famose le sue intemerate contro la brava Francesca Donato, contro tutti quelli che difendevano i diritti calpestati, poiché – a detta sua – chi non si vaccina è un “egoista”, un “opportunista”, un “irresponsabile” e, dulcis in fundo, pure un “parassita”. Una vera e propria Crudelia Demon della siringa coatta. Anzi, della carica delle 101 siringhe. Perfino caricaturale, nella sua ostilità permanente.
E d’altronde a creare lo scoramento preventivo, ci si era messo l’Uomo del Colle che già lo scorso anno fornì precise istruzioni quirinalizie. Basta ritornare con la memoria alla cerimonia del ventaglio 2023 organizzata a fine luglio di quell’anno – cerimonia che segna il congedo per la pausa estiva. Sulla commissione d’inchiesta Covid ebbe ad ammonire: “Iniziative del genere si collocano al di fuori del recinto della costituzione e non possono essere praticate”.
In quanto, ci sarebbero già magistratura e il tribunale dei ministri, a fare il proprio dovere. Pertanto: “Non può esistere una giustizia costituzionale politica”. Facile conclusione: dove non arrivano a indagare le toghe, non provi ad arrivarci la politica. Dato che non può esistere un “contropotere giudiziario”, e dunque, che la politica non si immischi. Questa, la sintesi del mattarellumpensiero.
Una facile previsione da parte mia? Sarà “consentito” (verbo giuseppino) un perimetro ridotto dell’inchiesta, con freni a mano sui vaccini e su tutti i danni procurati dall’mRNA, sui green pass del governo Draghi. Salvacondotti e scudi penali sui Dpcm e sui confinamenti imposti da Conte e Speranza e sugli obblighi e i ricatti imposti da Draghi e Speranza.
Per gettare un po’ di fumo negli occhi, la commissione-burla si limiterà a sindacare sugli “sprechi” di denaro: banchi a rotelle, mascherine e tamponi. Se, alla fine, qualche pesce piccolo cadrà nella rete, sarà per la solita “Sindrome Al Capone” dell’evasione fiscale e del “nero” non fatturato.
Come è noto il famigerato gangster non venne accusato né punito direttamente per le numerose stragi e i delitti perpetrati, ma per conti che non tornavano e transazioni illecite. Viviamo in un mondo di ragionieri e di contabili. Ma almeno ad Al Capone, dieci anni di galera tra il penitenziario di Atlanta e quello di Alcatraz, glieli rifilarono. Qui invece siamo ancora al “tana liberi tutti”.
Articolo di Saura Plesio (Nessie)
Fonte: https://sauraplesio.blogspot.com/2024/08/una-commissione-burla-in-conflitto-con.html