Tecnologia: la causa di una “Generazione spenta”

Negli ultimi anni si sono affermate nuove forme di comunicazione, senza dubbio più rapide, comode e dirette, ma che comunque hanno i loro notevoli effetti negativi su molti.

Adolescenti con cellulariTra i nuovi mezzi di comunicazione abbiamo: e-mail, sms, chat, social network ecc. che ormai hanno sostituito le lettere di una volta, le cartoline e quant’altro. I primi ad essere stati travolti da questa ondata rigenerativa, sono stati ovviamente proprio i giovani. 

Con le loro nuove abitudini, sono riusciti a contagiare anche coloro che non avevano nulla a che fare con la tecnologia. Ora però una domanda nasce spontanea: fino a che punto i nuovi media aiutano a migliorare la capacità comunicativa e relazionale? E come possono aiutarci ad affrontare la nostra quotidianità?

Personalmente credo che il loro “aiuto” non sia altamente produttivo. Basta pensare al continuo abbreviamento di parole, come ad esempio: “TI VOGLIO BENE” che si trasforma in “TVB”, “COMUNQUE” che diventa “CMQ”, la parola “PERO’” che si scrive “XO’” e non sto qua a scriverne altre, perchè troppe ce ne sarebbero!

Tutto questo porta solamente ad una riduzione cospicua di contenuti, in cui il linguaggio verbale appare più spento e povero. Il mondo dei giovani ha certamente subito un cambiamento mai visto prima, per loro infatti, la tecnologia di per sé rappresenta un vero e proprio staus simbol. Ormai già pensare al telefonino come un oggetto di utilità è sbagliato, esso infatti, è ormai una vera e propria necessità, indispensabile per condividere con amici, attimi e momenti della loro giornata, per mantenersi sempre aggiornati sulle vicende del mondo ecc.

Tutto questo, è reso possibile grazie all’utilizzo (alcune volte smodato) di social network in continuo aumento. Ormai siamo entrati in un’era tecnologica da cui difficilmente si tornerà indietro, siamo arrivati al punto che i giovani, seppur nella stessa stanza, non si scambiano opinioni, bensì sms o messaggi di testo su whatsapp (we chatt, line)… 

Non ci si guarda più negli occhi ma ci si limita ad osservare uno schermo illuminato. Se prima ci si incontrava in piazza, adesso ci si da appuntamento su facebook e al posto delle risate in compagnia di amici, abbiamo gli smile. Fino a qualche anno fa ci si organizzava per una partita a calcio o a pallavolo, adesso al massimo ci si sfida ad una partita su Ruzzle. Non dimentichiamo che solo 5-6 anni fa, portare il cellulare a tavola mentre si mangiava era vietato… Adesso invece, potremmo quasi dire che fa parte dell’allestimento della tavola stessa. Resta solo da capire se collocarlo sulla destra: vicino al coltello, o sulla sinistra dove c’è anche la forchetta! Forse forse, con tutta questa tecnologia non ci resta che rimpiangere la spontaneità di una volta e la semplicità di stare bene con poche ed essenziali cose.

Fonte: http://www.jedanews.it/blog/tecnologia/il-danno-della-tecnologia/

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