Come e quando i nostri Defunti ci possono “raggiungere”

di Ambiente Olistico staff
I Nostri cari Defunti, ci “raggiungono” con più facilità, se qui sulla Terra possono trovare pensieri, sentimenti e sensazioni, rivolti a loro. L’amore, la simpatia costante che conserviamo verso i defunti stabiliscono questo collegamento.
I Nostri Defunti si chiamano con un moto di affetto. È questo che crea il contatto. È questo che loro sentono. Bisogna ricordarli in situazioni che abbiamo vissuto insieme, anche le più semplici, non importa se recenti o remote (ad esempio, mentre si parlava o si lavorava insieme). In altre parole, si dovrebbero immaginare delle scene reali.
Quando una o più persone defunte ci vengono improvvisamente in mente, mentre stiamo svolgendo le nostre attività consuete, dobbiamo arguire che sono loro che stanno chiedendo la nostra attenzione. A quel punto è doveroso per noi dedicare loro qualche minuto del nostro tempo, così come faremmo per un appuntamento telefonico: qualche minuto speso per uno “scambio” di idee. Si tratta infatti di uno scambio e non di un discorso unilaterale: uno scambio che risulterà benefico per entrambi…

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Studio scientifico sul Cervello: dopo la Morte è attivo per tre ore!

di Melania Rizzoli
Dopo che il cuore si ferma e viene certificata quindi la morte, il cervello rimane ancora vivo, e continua a funzionare per diverse ore.
L’annuncio shock è stato dato dalla Stony Brook University School of Medicine di New York, dove è stata condotta una ricerca con l’obiettivo di esaminare quello che accade a livello cerebrale dopo che una persona va in arresto cardiaco, allo scopo di migliorare la qualità della rianimazione e di prevenire le lesioni encefaliche, mentre si tenta di riavviare febbrilmente il cuore fermo del paziente, cercando di evitare danni neurologici permanenti.
Lo studio in questione, durato tre anni, si è concentrato solo sulle morti dovute ad attacchi cardiaci, nelle quali il cervello è virtualmente salvo ed esente da danni diretti, e questo organo fondamentale, in cui risiede la nostra coscienza, si è rivelato ancora funzionante per almeno tre, quattro ore dopo che il cuore aveva smesso di battere, e con la possibilità di riattivarsi senza deficit anche dopo una rianimazione cardiaca prolungata…

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C’è Vita dopo la Morte?

“C’è vita dopo la morte?” È la domanda delle domande, quella che tutti almeno una volta nella vita ci siamo posti, chi prima, chi dopo, chi in un momento di difficoltà, chi in seguito alla perdita di una persona importante.
La letteratura ha provato a dare qualche risposta: pensiamo soltanto a “Lincoln nel Bardo” di George Saunders, uscito lo scorso anno, o allo stesso Dante nella “Commedia”. Tutto resta però nell’ambito della finzione e l’uomo, come si sa, vorrebbe certezze, spiegazioni concrete. Alcuni ricercatori della Alabama State University e della University of Washington, su BiorXiv hanno pubblicato uno studio intitolato “Accurate Predictions of Postmortem Interval Using Linear Regression Analyses of Gene Meter Expression Data”, attraverso il quale hanno tentato di dimostrare che la risposta è affermativa. Insomma sì, c’è la vita dopo la morte…

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La “Leggenda del Ponte Arcobaleno”

di Nicoletta Pennati
Succede che i nostri animali ci lascino. La sofferenza è enorme e spesso non può essere capita da chi non ha mai avuto la fortuna di amare un cane, o un gatto, o un coniglio, o un cavallo, o qualsiasi altro animale.
La Leggenda del Ponte Arcobaleno, che riporto, si dice venga tramandata dagli Indiani d’America. È dedicata ad ogni animale che ha amato gli esseri umani e ad ogni persona che ha sofferto e che soffre per la morte di un animale.
Dall’altra parte dell’arcobaleno, esiste un posto chiamato “Ponte dell’Arcobaleno”. Quando un animale che è stato particolarmente vicino a qualcuno muore, esso percorre il Ponte dell’Arcobaleno. Lì ci sono prati e colline per tutti i nostri amici speciali, cosicché essi possono correre e giocare insieme. C’è tanto cibo, acqua ed il sole splende e i nostri amici stanno bene e al caldo…

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Vite passate: bambini dichiarano di essere deceduti negli attacchi dell’11 settembre

L’11 settembre 2001 a New York, è stato un giorno terribile per l’umanità: il fuoco, la paura, migliaia di persone uccise e tanto dolore.
E se in qualche modo queste persone che hanno perso la vita lì, si fossero reincarnate? Ci sono notizie di bambini che, oggi, a distanza di anni, sanno fornire dettagli e informazioni di quello che è successo l’11 settembre al World Trade Center, con una precisione che solo chi era lì avrebbe potuto sapere… Questi bambini, forse, sono la reincarnazione di persone rimaste vittime dell’11 settembre?
La reincarnazione di un pompiere morto l’11 settembre e altri casi
Rachel Nolan è una madre che afferma che il figlio di 6 anni, Thomas, sarebbe la reincarnazione di un pompiere defunto. Il bambino ha parlato per un anno di quello che è successo l’11 settembre, durante gli attacchi al World Trade Center. Tutto è iniziato quando al bambino è stato chiesto che cosa voleva essere quando fosse cresciuto, a cui lui avrebbe risposto: “Non voglio solo fare il pompiere, sono sempre stato e sono un pompiere” . Ciò ha colto tutti di sorpresa, ma lui ha continuato: “Mi alzavo al mattino, andavo al lavoro e nel pomeriggio andavo a casa e toglievo la tuta di prossimità”

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L’illusione della morte

L’uomo ordinario è un perfetto ignorante. Non nel senso dispregiativo del termine, ma perché in realtà, non conosce la struttura della materia e le leggi che regolano il mondo e la vita. Conosce soltanto la realtà oggettiva legata al mondo fisico ed è convinto di spiegare tutto con la “scienza”.
Di conseguenza è convinto che con la morte fisica del corpo, tutto finisca o nella migliore delle ipotesi, che ci sia una sorta di giudizio finale, per decidere dove debbano vivere le anime in eterno.
Ma come ci insegnano l’antica tradizione esoterica e i maestri spirituali, non esiste soltanto il mondo fisico, bensì altre dimensioni in cui l’uomo vive con i suoi rispettivi corpi (o veicoli). Oggi, anche diverse teorie scientifiche di fisica quantistica, avvalorano questa ipotesi, sostenendo che oltre al mondo conosciuto esistono degli universi paralleli, introducendo il concetto di “multiverso”…

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Storie dall’Aldilà

Esperienze pre morte

di Alberico Cecchini
La storia di Sandy, un bambino tornato in vita dopo aver incontrato la sorellina, morta anni prima, di cui non conosceva nemmeno l’esistenza.
Sempre più si parla e si parlerà di aldilà. Grazie ad internet, infatti, è oggi molto semplice raccogliere e accedere alle tantissime esperienze di vita oltre la morte o di risveglio da condizioni di pre-morte o coma profondo. Con l’obbligo di mantenere una prudenza altissima, per molti è interessante conoscere questi fatti sconcertanti generalmente censurati da un’informazione ufficiale prostrata all’idiozia, all’ignoranza e alla mala fede pura del gossip, che stravolge anche la funzione dei telegiornali.
«Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi». Così Abramo risponde nell’aldilà al ricco che dall’inferno lo prega di mandare il povero Lazzaro ad avvertire i suoi 5 fratelli di ravvedersi per non finire in quel luogo di tormento. Dio, però, è, per definizione, infinitamente buono, quindi permette che eccezionalmente qualcuno ritorni dall’aldilà per darci una “svegliata”…

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Il Giudizio Universale

Giudizio supremo

A volte è così difficile immaginare quanto sia straordinario l’ordinario…
Dopo una vita semplice e serena, una donna mo­rì e si trovò subito a far parte di una lunga e ordina­tissima processione di persone che avanzavano len­tamente verso il Giudice Supremo. Man mano che si avvicinava alla mèta, udiva sempre più distinta­mente le parole del Signore.
Udì così che il Signore diceva ad uno: “Tu mi hai soccorso quando ero ferito sull’autostrada e mi hai portato all’ospedale, entra nel mio Paradiso”. Poi ad un altro: “Tu hai fatto un prestito senza interessi ad una vedova, vieni a ricevere il premio eterno”. E ancora: “Tu hai fatto gratuitamente operazioni chirurgiche molto complesse, aiutandomi a ridare la speranza a molti, entra nel mio Regno”. E così via…

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Università di Southampton: prove della Vita dopo la Morte…

Vita dopo la Morte

di Roberto Morra
Una ricerca ha indagato il livello di consapevolezza di chi è clinicamente deceduto, quando il cuore ha smesso di battere: molti ricordano qualcosa…
Avete mai pensato a cosa succede quando una persona è dichiarata clinicamente morta? Ci riferiamo alle situazioni in cui il cuore smette di battere. Cosa succede a livello di consapevolezza in quel caso? Uno studio dell’università di Southampton, ha analizzato ben duemila casi di persone il cui cuore si era fermato a causa di un arresto cardiaco: il 40% di coloro che sono sopravvissuti, ha affermato di avere dei “ricordi” dei minuti in cui erano clinicamente morti.
Cosa succede quando il cuore si ferma? Viaggiamo in mondi lontani, immersi in una luce bianca? Vi siete mai posti domande sulle esperienze di pre-morte? Le persone che raccontano di aver avuto di queste esperienze erano affette da allucinazioni oppure si tratta di qualcosa di reale?…

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L’esperienza nell’Aldilà del piccolo Colton

L'esperienza nell'Aldilà del piccolo Colton

Il piccolo Colton Burpo racconta la sua esperienza nell’Aldià: un’altra incredibile testimonianza!
È il 2003. Il 4 luglio – festa nazionale negli Stati Uniti – una normale famiglia americana, i Burpo, che vive nel Nebraska, a Imperial, paesino agricolo che ha appena «duemila anime e neanche un semaforo», sta stipando di bagagli una Ford Expedition blu. Stanno partendo verso Nord per andare a trovare lo zio Steve, che vive con la famiglia a Sioux Falls, nel South Dakota (hanno appena avuto un bambino e vogliono farlo vedere ai parenti).
L’auto blu imbocca la Highway 61. Alla guida c’è il capofamiglia Todd Burpo, accanto a lui la moglie Sonja e sul sedile posteriore il figlio Colton, di quattro anni, con la sorellina Cassie. Fanno rifornimento a una stazione di servizio nel paese dove nacque il celebre Buffalo Bill, prima di affrontare immense distese di campi di granoturco…

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