Le “Lofoten”… isole di un altro Mondo

di Gabriele Bordogna
Le Lofoten. Vedendole spuntare all’orizzonte, arrivando sul traghetto da Bodø, sembrerebbero il nascondiglio perfetto per banchi di mostri marini e insediamenti di vichinghi.
Se ci fossero arrivati i romani, sulle mappe avrebbero scritto “Hic sunt dracones”, con un bel disegno di un mostro accanto. Cime acuminate che nascono direttamente dal mare, sfumate dalle nuvole e impolverate dalla luce artica, valli ombrose incastonate tra i precipizi e tratti di pianura improvvisa, come lingue di terra scampate alla furia, che a volte si scatena in quei tratti di mare.
Le Lofoten, un arcipelago norvegese oltre il Circolo Polare Artico, che si dispone ad arco tra il Mar Glaciale Artico e il Mare di Barents, al largo di Bodø, e che si riunisce alla terraferma tramite ponti-istmi poco a sud di Tromsø, hanno conquistato l’immaginario di artisti e scrittori fin dai viaggi sette e ottocenteschi, identificandosi perfettamente come uno di quei luoghi in cui avvertire il senso del sublime e la potenza devastatrice della Natura

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Lascia il lavoro, vende tutto e parte per un viaggio “on the road” col suo gatto: le foto fanno sognare ad occhi aperti

Chi ha detto che solo i cani sono i migliori amici dell’uomo? La storia di Rich e della sua gatta nera Willow, dimostra che non è sempre così.
Da maggio 2015, il giovane originario di Hobart, Tasmania, e il suo inseparabile felino hanno infatti percorso oltre 50 mila chilometri in viaggio per l’Australia, a bordo di un camper, la loro casa su ruote.
Un’esperienza entusiasmante, attraverso lo sconfinato Stato australe, che per Rich ha rappresentato un taglio netto con la sua vita precedente. Dopo aver venduto la casa, i suoi beni e lasciato il lavoro, l’unica cosa da cui non si è potuto separare, è stato proprio il suo gatto.
Così, questa avventura “on the road” è stata arricchita dalla compagnia dell’animaletto domestico. Definirlo “domestico”, tuttavia, dopo questi anni di viaggio è riduttivo. Come una vera esploratrice, Willow gira per la zona dove Rich e lei si accampano di volta in volta, è rilassata e curiosa e, soprattutto, ama questo stile di vita…

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Eppur ci si muove…

Partire, muoversi

Nove italiani su dieci consumano la vita all’interno della stessa provincia. Talvolta della stessa casa.
Uno dei luoghi comuni più diffusi, però anche più veri, riguarda i traslochi di pianerottolo: il figlio esce dall’abitazione dei genitori commossi e si trascina dolorosamente fino alla porta accanto, spesso comunicante con l’altra.
La scarsezza di risorse economiche e di opportunità lavorative ci mette del suo, ma è indubbio che il brusco taglio delle radici è una pratica che lasciamo volentieri agli anglosassoni. Ci siamo addirittura inventati le università a domicilio: una piccola facoltà in ogni piccola città per non allontanarsi da mammà…

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Obes Grandini: un vagabondo a due ruote 

Obes Grandini

Obes Grandini, uno dei più grandi cicloviaggiatori dei tempi moderni – nato 63 anni fa nei dintorni di Ferrara, la città delle biciclette – ha iniziato ad esplorare il mondo a pedali nel 1980 e da allora non è più riuscito a fermarsi, affrontando avventure incredibili e viaggi indimenticabili che ha poi raccontato nei suoi libri.
Dal freddo nord alle lande desertiche d’Africa, dalla Siberia all’Alaska, Obes Grandini ha viaggiato in bici per tutto il mondo… Ecco una breve intervista.
D: Hai vissuto una vita sui pedali, chi o che cosa ti ha ispirato?
Il desiderio di vagabondare con calma verso mete sognate; starmene all’aria aperta. Mi ero stancato dei mezzi pubblici, spesso affollati, o dei mezzi a motore, costosi e bisognosi di troppe cure. Certo che quella fotografia del 1976 di Heinze Stucke, cicloviaggiatore tedesco, su un mensile inglese (che ancora conservo) ha illuminato ciò che rimuginavo dentro…

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Un viaggio può cambiare la vita?

micio su muretto

Dopo un viaggio si può tornare profondamente cambiati e, più spesso di quanto si possa pensare, riadattarsi nuovamente al solito stile di vita diventa impossibile. Non pochi sono i casi di persone che, dopo aver trascorso una vacanza indimenticabile, prendono la decisione irrevocabile di far ritorno in quel luogo appena visitato e decidere di trascorrervi il resto della propria vita.
Quante volte abbiamo accarezzato il sogno di dare una direzione diversa alla nostra vita? E quante volte abbiamo abbandonato tale idea perché la ragione ha preso il sopravvento sull’istinto? Usiamo il…

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Il viaggio

di Federico Bertolini
Da sempre nella storia dell’uomo il viaggio rappresenta un momento importante e caratterizzante delle diverse epoche e modelli sociali.
Ogni antica civiltà fondava il proprio potere  e la propria forza sulla capacità di avviare e mantenere rapporti con culture diverse; le antiche culture elleniche, babilonesi, egizie ad esempio hanno costruito la propria grandezza attraverso gli scambi commerciali che intrattenevano con altri popoli che consentivano di far viaggiare, oltreché alle merci, idee, conoscenze e cultura.
Viaggiare, spostarsi da un luogo all’altro è dunque radicato nell’inconscio collettivo dell’uomo; è un sedimento primitivo e come tale va integrato se si vuole recuperare in noi il senso stretto dell’esistenza. L’umanità ha assistito nel corso della storia per secoli a migrazioni di massa e di popoli per i vari continenti ed è impensabile che tutto ciò non abbia lasciato traccia nella comune memoria collettiva profonda…

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